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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Aprile 2008
 
   
  ASTALDI, NEL 2012 RICAVI RADDOPPIATI A OLTRE 2,6 MILIARDI E UTILE NETTO A EURO 100 MILIONI APPROVATO IL PIANO INDUSTRIALE 2008-2012

 
   
   Roma, 15 aprile 2008 – Il Consiglio di Amministrazione della Astaldi S. P. A. , presieduto da Vittorio Di Paola, ha esaminato e approvato il nuovo Piano Industriale, relativo al quinquennio 2008-2012, che è stato presentato alla comunità finanziaria il 17 aprile a Milano presso Borsa Italiana. Il Piano 2008-2012 prevede di raddoppiare i ricavi entro i prossimi 5 anni, delineando nel suo complesso un percorso di crescita ancora più accentuata quanto precedentemente pianificato e reso sostenibile dalla notevole e accresciuta qualità già ad oggi conseguita per il portafoglio ordini. A margine del Consiglio, Stefano Cerri, Amministratore Delegato con delega allo sviluppo delle attività del Gruppo, ha dichiarato: “Il nuovo Piano Industriale evidenzia la validità e l’efficacia dell’impostazione strategica già adottata negli esercizi passati. Lo hanno dimostrato i risultati conseguiti nel 2007, che sono addirittura superiori a quanto precedentemente pianificato, ma anche la forza commerciale che il Gruppo continua a sviluppare anche in contesti esteri estremamente competitivi. Come dimostra quindi l’esperienza positiva degli anni passati, l’obiettivo nel 2012 di oltre 2,6 miliardi di euro di ricavi, 100 milioni di euro di utile netto e oltre 13 miliardi di euro di portafoglio ordini, rappresenta la volontà di diventare definitivamente il primo General Contractor italiano ed entrare stabilmente tra i primi europei ”. Le linee strategiche del Piano 2008-2012 - Il Piano 2008-2012, in continuità rispetto al precedente periodo di pianificazione, si fonda essenzialmente su una potenziata capacità di crescita del Gruppo per linee interne, favorita dalla migliore redditività delle iniziative selezionate in Italia e all’estero, senza escludere il beneficio derivante dallo sviluppo delle eventuali opportunità di crescita esterna che i mercati, domestico ed internazionale, saranno in grado di offrire. Importanti anche gli elementi di novità introdotti, alla luce dei nuovi scenari che si stanno delineando in Italia e all’estero per il settore di riferimento. Per l’Italia, un impulso alla crescita potrebbe derivare dal potenziamento, atteso in particolare per le infrastrutture di trasporto e ad oggi condiviso da tutte le parti politiche e sociali, nel settore della mobilità urbana, delle reti ferroviarie trans-europee e dei collegamenti stradali e ferroviari internazionali, oltre che per le infrastrutture legate al settore dell’ambiente e dell’energia, nel quale il Gruppo vanta notevoli e rilevanti esperienze nel campo del nucleare. L’assegnazione dell’Expo 2015 unito all’importante presenza operativa del Gruppo nella città di Milano aprono un ulteriore scenario positivo, che rafforza ancor più le aspettative di crescita a medio termine del settore in Italia. A livello internazionale, è previsto un ulteriore consolidamento delle aree in cui il Gruppo è storicamente attivo, con un allargamento della sfera di azione verso aree contigue in grado di offrire rilevanti opportunità di sviluppo commerciale. Il mercato domestico A livello domestico, è attesa la focalizzazione del Gruppo nella realizzazione delle importanti commesse già in portafoglio e per le quali nel 2007 è stata già sostenuta e gestita la fase di avvio; tra queste iniziative, solo per dare un esempio, segnaliamo la Metro C di Roma in general contracting, la Metro 5 di Milano e l’Ospedale di Napoli in project finance, oltre alle stazioni ad alta velocità di Torino e di Bologna e alla metropolitana di Napoli. Nel medio termine, un positivo impulso alle attività potrebbe derivare dalle iniziative connesse all’Expo 2015 che si andranno a sviluppare nella città di Milano, dove la Astaldi è attualmente impegnata nella costruzione della Linea 5 della metropolitana e dove già in passato ha potuto dimostrare le proprie capacità realizzative e gestionali con la realizzazione in general contracting della Nuova Fiera di Milano. All’expo 2015, che produrrà un impatto economico sul sistema italiano quantificabile in oltre 40 miliardi di euro, di cui circa 15 miliardi di euro per interventi direttamente legati all’evento, sono infatti collegati interventi per il potenziamento delle infrastrutture di trasporto nell’area intorno a Milano che si stima porteranno alla realizzazione, nel loro complesso, di circa 60 Km di nuove linee metropolitane e di 165 Km di nuove linee ferroviarie, di cui oltre 30 Km di Alta Velocità/alta Capacità. Ulteriore impulso alla crescita del Gruppo potrebbe derivare da una normalizzazione del mercato domestico che si auspica sia per il settore del general con tracting, che ad oggi ha visto i General Contractor italiani penalizzati rispetto a tutti gli altri mercati esteri, dall’assenza di anticipazione sui contratti in esecuzione, sia per il settore del project finance, dove ulteriori benefici potrebbero derivare dalla reintroduzione dell’istituto del promotore nella normativa attualmente vigente. Il mercato estero Per l’estero, si conferma una politica finalizzata a consolidare la presenza del Gruppo in quelle aree in cui la Astaldi è storicamente attiva e che, anche per il futuro, offrono rilevanti risorse per l’attuazione di piani di investimento in iniziative infrastrutturali di grande interesse. Nel medio termine, le attività estere confermano il rilevante supporto alla crescita pianificata. I mercati nei quali la Astaldi opera da tempo hanno, infatti, dimostrato di saper offrire importanti opportunità di sviluppo negli anni, rappresentando anche una valida base strategica per lo sviluppo di iniziative commerciali di successo in aree geografiche limitrofe. Allo stesso tempo, la Astaldi ha saputo confermare una forza commerciale e una capacità realizzativa tali da riuscire a conseguire rilevanti successi commerciali anche in contesti esteri estremamente competitivi. Lo dimostra la recente aggiudicazione della Metro di Istanbul in Turchia, mercato nel quale è sempre stata riscontrata una forte competizione di livello internazionale, ma anche l’apertura del nuovo mercato della Bulgaria, dove rilevanti sono gli investimenti infrastrutturali attesi. Le linee strategiche per il prossimo quinquennio indicano, pertanto, un ulteriore sviluppo delle attività nei Paesi storicamente presidiati dal Gruppo (Venezuela, Algeria, Turchia, Romania e Qatar), per dare continuità e capitalizzare il know-how e il patrimonio di conoscenza del territorio già acquisito e nei quali non si esclude la ricerca di nuove opportunità nel settore del project finance, oltre che l’apertura di nuove aree limitrofe (Cile, Panama, Emirati Arabi) e la valutazione di nuovi mercati (Europa dell’Est e America Latina). Le concessioni In questo settore, il nuovo piano punta a rafforzare la leadership del Gruppo a livello domestico nei settori di competenza, dove la Astaldi ha già al suo attivo i più importanti contratti ad oggi in esecuzione. Tra gli eventi che hanno caratterizzato il 2007, ricordiamo infatti l’inaugurazione dell’Ospedale di Mestre, che entrerà nella fase di gestione dal primo semestre 2008, ma anche l’avvio dei lavori per la Metro 5 di Milano, la prima metropolitana in Italia in project finance, e l’assegnazione dei 4 Ospedali Toscani. Per i prossimi esercizi, la strategia delineata prevede una focalizzazione delle attenzioni commerciali del Gruppo verso iniziative nei settori specifici delle infrastrutture di trasporto, dell’edilizia sanitaria e dei parcheggi, oltre che nel campo dell’energia e dell’ambiente. I risultati conseguiti in queste aree è previsto che saranno ulteriormente rafforzati attraverso l’introduzione di un ulteriore elemento di novità introdotto dal Piano 2008-2012, che punta ad esportare anche all’estero il know-how acquisito ad oggi in questo campo in Italia. Il nuovo piano prevede infatti la ricerca e l’identificazione di mercati che, offrendo un quadro di riferimento normativo adeguato, permettano di strutturare iniziative in project finance utilizzando il modello già sperimentato in Italia che, in estrema sintesi, prevede: una quota importante di contributo pubblico nell’investimento, un minimo garantito in termini di traffico/erogazione/occupazione, e la copertura assicurativa e finanziaria del rischio paese. Il portafoglio ordini Il portafoglio ordini al 2012 è previsto attestarsi a oltre 13 miliardi di euro (8,3 miliardi di euro a fine 2007), con un mix del contributo Italia-estero che è previsto rimanere stabile nel periodo di pianificazione, con circa il 30% delle attività relative a mercati esteri, dove si ricorda che la vita media dei contratti pari a circa 3 anni e quindi più breve rispetto a quella tipicamente riscontrata in Italia (circa 5 anni). Significativa invece la variazione attesa per il contributo alla determinazione del portafoglio delle attività in costruzione e di quelle in concessione. A tendere, per il settore costruzioni è previsto che le infrastrutture di trasporto, pur restando il settore di maggiore interesse, costituiranno circa il 50% del portafoglio, contributo che tiene conto dell’accresciuta incidenza del settore energia ed ambiente. Prevista anche una rilevante crescita delle attività riconducibili al settore concessioni, per il quale è prevista una crescita che porterà al 35% il contributo alla determinazione del portafoglio totale (25% al 2007), che si traduce in oltre 4 miliardi di euro, dai 2 miliardi di euro attuali. I principali target economici Il percorso di crescita delineato per il prossimo quinquennio prevede un raddoppio del valore della produzione e una significativa crescita dei principali indicatori di redditività. A questo proposito, è importante segnalare che gli ordini già ad oggi compresi nel portafoglio attuale assicurano il 95% dei ricavi previsti per il 2008 e oltre il 50% dei ricavi previsti al 2012. Il piano approvato prevede di superare i 2,6 miliardi di euro di ricavi totali entro il 2012, con una crescita media annua del 15% rispetto a 1,3 miliardi di euro registrati nel 2007. La distribuzione dei ricavi tra Italia ed estero, come già avvenuto per il 2007, continuerà a riflettere soprattutto nei primi anni di piano il maggiore contributo delle attività estere, per poi attestarsi su un livello di sostanziale equilibrio. Nel 2008 si avrà la prima evidenza del contributo alla determinazione dei ricavi derivante dal settore concessioni, con l’Ospedale di Mestre che a partire dalla seconda parte dell’anno entrerà nella fase di gestione. A partire dal 2008 e per i successivi anni di piano, i ricavi da attività di concessione sono previsti crescere gradualmente, fino ad attestarsi ad oltre il 5% dei ricavi totali al 2012. Crescita più che proporzionale della redditività anche grazie all’effetto combinato degli accresciuti margini delle attività in corso di esecuzione, in particolare all’estero, e dell’avvio a partire dal 2008 della fase di gestione per le principali iniziative in concessione ad oggi in portafoglio. L’ebit (risultato operativo) sale da 115 milioni di euro del 2007, ad oltre 246 milioni di euro a fine periodo (+17% di crescita media annua nel periodo). L’ebit margin (rapporto tra risultato operativo e ricavi totali) è previsto crescere e superare il 9% nel 2012. L´utile netto raggiungerà, dai 38 milioni di euro al 2007, oltre 100 milioni di euro nel 2012, con una crescita media annua pari a circa il 20%. I principali target patrimoniali La crescita pianificata per il periodo 2008-2012 si fonda su un programma di sviluppo sostenibile, costruito negli anni, che si pone come obiettivo il miglioramento dell’indice di rotazione del capitale circolante, che nei prossimi esercizi inizia concretamente a beneficiare dei più stabili cash-flow favorita dalla migliore qualità degli ordini in portafoglio conseguita. È inoltre prevista la normalizzazione dell’incidenza degli investimenti in attività di costruzione (pari circa il 3,5% del valore della produzione), destinando risorse all’accrescimento degli investimenti in attività di concessione. Pertanto, nel settore delle costruzioni la dinamica finanziaria beneficia di una contrazione dell’indebitamento rispetto alla crescita pianificata per il fatturato. Grazie alla notevole capacità del settore costruzioni di generare cassa, l´indebitamento finanziario netto relativo al settore costruzioni è previsto ridursi a 200 milioni di euro al 2012 con un rapporto debt/equity pari a 0,37. La cassa generata dal settore costruzioni verrà impiegata negli investimenti relativi alle attività in concessione/project financing che offrono interessanti livelli di rendimento sul capitale investito, oltre che nella remunerazione degli azionisti con una assunzione di payout di circa il 25%. Il capitale investito netto, e quindi l’indebitamento netto, relativo al settore concessioni è previsto attestarsi a circa 390 milioni di euro nel 2012, di cui circa 340 milioni di euro non recourse. A livello consolidato, l’indebitamento netto al 2012 si attesta, pertanto, a 590 milioni di euro con un rapporto debt/equity che è previsto stabilizzarsi a 1. .  
   
 

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