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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Aprile 2008
 
   
  TEATRO OLIMPICO DI VICENZA – “IL SUONO DELL’OLIMPICO” DIVENTA FESTIVAL NEL TEATRO DI PALLADIO LA OTO TORNA NELLA SUA SEDE NATURALE PER I CONCERTI DI PRIMAVERA CON UN OMAGGIO ALLA “INDIPENDENZA AFFERMATA” DI BEETHOVEN

 
   
   Vicenza, 23 aprile 2008 - “Il Suono dell’Olimpico”, la rassegna di musica tradizionalmente proposta dall’Orchestra del Teatro Olimpico, torna come festival all’interno della rassegna annuale dell’ensemble vicentino. Si ripristina anche l’orario di inizio delle serate alle 20. 00, un’abitudine ormai consolidata per il pubblico dell’Olimpico. La serie dei concerti di primavera, organizzata in collaborazione con l’Assessorato alle attività culturali del Comune di Vicenza, si inaugura dunque giovedì 24 aprile con un concerto dal titolo “L’indipendenza affermata”, dedicato all’opera di Ludwig van Beethoven, ed in particolare al suo periodo compositivo chiamato “eroico”, della sua maturità artistica. Del Maestro di Bonn si eseguiranno l’Ouverture dall’opera “Fidelio”, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 op. 37 e la Settima Sinfonia, in La maggiore. Protagonisti della serata, accanto all’Orchestra del Teatro Olimpico, sono il giovane pianista Roberto Plano e il Maestro Pietro Mianiti che sarà sul podio per questo concerto inaugurale. Già Direttore Musicale dell’Associazione Prolirica del Perù, Mianiti ha grande esperienza in campo operistico, maturata dirigendo opere di Puccini, Verdi, Rossini, Beethoven in diversi teatri italiani. Consulente artistico al Teatro Massimo di Palermo nel 2004, è stato assistente di Piero Bellugi, Donato Renzetti e Spiros Argiris in varie produzioni internazionali, in teatri quali il Covent Garden di Londra, il Festival dei due Mondi di Spoleto, e in altri festival a Charleston e a Melbourne. Tra le orchestre che ha diretto figurano I Pomeriggi Musicali di Milano, I Solisti Italiani (in un concerto al Quirinale), la Roma Sinfonietta, l’Orchestra Stabile di Bergamo, l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo. È fondatore dell’ Italian Piano Quartet con il quale si è esibito al Festival dei due Mondi di Spoleto, al Lygon Arts Festival di Melbourne, alla Carnegie Hall di New York, alla Kleine Musikhalle di Amburgo, alla Filarmonica di San Pietroburgo e alla Dixon Gallery di Memphis. Il concerto si apre con l’Ouverture dell’opera “Fidelio, o l´amor coniugale”, unico lavoro teatrale di Beethoven, composto dal culmine della sua esperienza e maturità artistica, che rivela nella sua originalità tutto lo stile tipico del genio creativo beethoveniano. A seguire, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3, un lavoro presentato a Vienna nel 1803 ma elaborato tra il 1799 e il 1800, in cui si colgono evidenti i segni di una transizione linguistica della scrittura beethoveniana, che acquista complessità nuove e un inedito senso delle proporzioni. La ascolteremo nell’interpretazione di Roberto Plano. Classe 1978, Plano ha già ottenuto recensioni lusinghiere che sottolineano una maturità artistica che va ben oltre il dato anagrafico. Perfezionatosi con Lazar Berman, Walter Krafft e Bruno Canino, Aldo Ciccolini, Philippe Entremont, Joaquin Achucarro e François-rené Duchable, ha presto inanellato una serie di vittorie in importanti concorsi pianistici internazionali, che hanno dato il via a tournée in tutto il Nordamerica, da Cleveland (Severance Hall) a New York (Lincoln Center – Alice Tully Hall), San Juan (Puerto Rico). Premiato nei concorsi “Città di Treviso”, “Scriabin” di Grosseto, “Premio Venezia”, “Città di Cantù”, “Josè Iturbi” di Valencia (Spagna), ha collaborato con direttori d’orchestra come Sir Neville Marriner, James Conlon, Ari Raisilianen, Jahja Ling, Gianluigi Gelmetti, Donato Renzetti, Enrique Garcia Assensio, Roberto Rizzi Brignoli e con artisti come Pavel Berman ed Enrico Bronzi, con cui forma un interessante duo. La serata prosegue con la Settima Sinfonia, che mette al centro della scena l’Orchestra del Teatro Olimpico. Completata nel 1812, la Sinfonia op. 92 segna il termine della parabola eroica di Beethoven, stabilendo definitivamente il concetto stilistico dell’astrattezza dell’idioma musicale, la sua indipendenza dalle altre arti. Ecco che l’indipendenza del compositore si afferma sia a livello personale che stilistico, come autonomia rispetto i modelli del classicismo e superamento delle convenzioni sinfoniche austro-viennesi, codificate da Mozart e Haydn. Con questo concerto, che apre “Il Suono dell’Olimpico”, l’Orchestra del Teatro Olimpico dà al pubblico vicentino il benvenuto nel teatro palladiano. Per il Festival di primavera, che include tre concerti sinfonici e due date per l’opera “Le Nozze di Figaro”, sono disponibili anche abbonamenti, prenotabili presso Panta Rhei in via Cattaneo (tel. 0444. 320 217) .  
   
 

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