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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Aprile 2008
 
   
  AL II CONGRESSO INTERNAZIONALE DI DERMATOLOGIA PLASTICA OCCHI PUNTATI ANCHE SULLA PELLE SCURA

 
   
  Pelli differenti, approcci differenti. La dermatologia occidentale è abituata a pensare solo in funzione della pelle chiara, caucasica, ma alla luce del multiculturalismo dilagante nel Bel Paese, della crescita di richieste da parte delle persone con pelle scura di trattamenti dermatologici, del costante aumento anche della domanda cosmetologica e non solo medica, è necessario che il dermatologo italiano si adegui ai tempi, velocemente, restando al passo con la nuova realtà sociale della Penisola. Per questo durante il Ii Congresso Internazionale di Dermatologia Plastica, tenutosi a Milano dal 6 all’8 marzo, si è dedicato spazio, per la prima volta, alla dermocosmetologia della pelle scura, per voce del dottor Stefano Veraldi, dermatologo dell’Istituto di Scienze Dermatologiche, Università di Milano, Fondazione I. R. C. C. S. , Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena: < L’anatomia dei due tipi di pelle è differente. La pelle scura presenta un film idro-lipidico di superficie più ricco in acidi grassi, la parte visibile all’esterno della cute è più compatta e spessa, i melanosomi, i granuli di pigmento, sono presenti anche nelle cellule dello strato visibile, sono dispersi e di maggiori dimensioni. Le ghiandole sebacee e sudoripare sono, nella pelle scura, più diffuse, più numerose, di maggiori dimensioni e ipersecernenti. I peli hanno un fusto incurvato e spiraliforme e sono presenti in minori quantità. > Non esistono, invece, peculiarità che distinguono pelli chiare e scure scura per quanto riguarda il numero, la distribuzione e la morfologia dei melanociti, i componenti della pelle che sintetizzano la melanina per proteggerla dai raggi solari. <Il derma e il sottocute, così come le unghie, non presentano differenze significative rispetto alla pelle chiara. Considerata nel complesso, la pelle scura si differenzia da quella chiara fondamentalmente per il colore, dovuto alla particolare anatomia dei melanosomi>. Diversa anatomia significa anche diversa fisiologia e, di conseguenza, implica differenti incidenza e modalità di comparsa delle malattie. < Un esempio lampante è l’eritema, facilmente riconoscibile, sulle pelli chiare, per la comparsa dell’arrossamento, di colore variabile dal rosa al rosso acceso, che scompare alla digitopressione. Non è altrettanto noto che il problema si presenta sulle pelli scure, assumendo, però, una colorazione nei toni del grigio > ha sottolineato il dottor Veraldi. La malattia si presenta in modo differente, di conseguenza è necessario che il dermatologo operi una sorta di revisione critica della metodologia di lettura delle malattie cutanee: < Ci troviamo nuovamente a dover affrontare il problema della morfologia delle lesioni sulla pelle che già da tempo eravamo abituati a considerare come acquisite e definite > ha osservato il dermatologo. Si avrà quindi un ritorno alla clinica pura, intesa come osservazione e classificazione di quadri dermatologici noti, ma con presentazioni cliniche nuove o atipiche. < Anche se le malattie possono presentare sintomi differenti, sono le medesime: non esistono infatti, malattie cutanee specifiche della pelle scura > ha concluso Stefano Veraldi. .  
   
 

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