Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Aprile 2008
 
   
  IN PIEMONTE I CONSUMI FRENANO DELL’1,8%

 
   
  Torino, 23 aprile 2008 - In occasione della seduta costitutiva del Tavolo sulle Dinamiche dei Prezzi in Piemonte, tenutasi il 21 aprile presso il Centro Congressi Torino Incontra alla presenza del Garante nazionale per la sorveglianza dei prezzi Antonio Lirosi, sono stati diffusi i dati emersi dall’indagine “La spesa delle famiglie piemontesi 2007”. Il rapporto, realizzato per il settimo anno consecutivo da Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte nell’ambito delle attività promosse dall’Osservatorio regionale sul commercio, si pone l’obiettivo di analizzare i consumi e le abitudini di acquisto delle famiglie piemontesi da un punto di vista sia qualitativo che quantitativo, sondandone l’evoluzione nel corso del tempo. Utilizzando una metodologia già sperimentata dalla Camera di commercio di Torino, sono state condotte, in quattro distinti periodi dell’anno, rilevazioni su un campione complessivo di 809 nuclei familiari residenti nei capoluoghi di provincia piemontesi. “Per il settimo anno consecutivo, Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte hanno realizzato l´ormai consueto rapporto di analisi sulla spesa delle famiglie nei capoluoghi di provincia piemontesi - ha dichiarato Renato Viale, Presidente Unioncamere Piemonte -. Indagare i comportamenti d´acquisto delle famiglie, conoscerne il livello e la dinamica temporale, ed esplorarne le preferenze fornisce infatti indicazioni utili per capire le reali dinamiche della nostra economia. Emerge cosi un dato evidente: il 2007 ha segnato una contrazione dei consumi che da sempre sono uno dei motori della nostra economia. Occorre quindi una seria riflessione sulle politiche nazionali e locali necessarie per il sostegno al potere d´acquisto e il rilancio della domanda interna”. “I risultati dell’indagine sulla spesa delle famiglie piemontesi nel 2007 – ha commentato Giovanni Caracciolo, Assessore al Commercio Regione Piemonte – consentono di mettere a fuoco gli effetti nella nostra regione del clima recessivo che pervade l’economia nazionale e internazionale, e fornisce alcuni dati significativi che devono indurre ad attente riflessioni senza cadere in facili allarmismi. Le famiglie piemontesi nel 2007 hanno percepito una forte perdita del proprio potere di acquisto che le ha indotte alla contrazione delle spese per i beni ritenuti non indispensabili. Di conseguenza, l’aumento dei prezzi non si è tradotto in un aumento della spesa, non essendosi verificati incrementi del reddito disponibile, ma in una scelta più oculata dei luoghi d’acquisto, che ha consentito la diffusione di moderni canali distributivi e, al tempo stesso, ha rafforzato gli acquisti nei negozi tradizionali. Pur in una situazione congiunturale particolarmente difficile, le famiglie piemontesi hanno quindi mostrato, nel complesso, la capacità di affrontare con sufficiente serenità periodi di inflazione”. I principali risultati delle analisi. Se il 2006 aveva rappresentato un anno di profonda discontinuità rispetto al passato, a causa dell’ottimismo innescato nei piemontesi dall’evento olimpico e della ritrovata fiducia dei consumatori derivante da una congiuntura economica di nuovo positiva, la situazione riscontrata nel 2007 è differente. In primo luogo, l’anno è stato dominato dalla perdurante sensazione, da parte delle famiglie, di una forte perdita del proprio potere d’acquisto, percezione supportata dai dati ufficiali diffusi dall’Istat, che confermano l’aumento generalizzato dei prezzi al consumo, in particolar modo dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto. In secondo luogo, nell’ultima metà del 2007 l’economia europea è stata lambita dagli effetti della crisi finanziaria americana: a partire dall’estate, sui mercati internazionali si respira un clima di diffusa incertezza che ha minato la fiducia dei consumatori, anche di quelli italiani e, quindi, piemontesi. I piemontesi hanno reagito contraendo, in parte, le proprie spese, soprattutto quelle destinate a beni di consumo non strettamente indispensabili: la spesa media mensile delle famiglie nel 2007 si è attestata a 2. 502,64 euro mensili, circa 47 euro in meno rispetto al 2006, con una riduzione dell’1,8%. Nel dettaglio dei singoli capitoli di spesa, si osservano andamenti differenziati: diminuiscono l’esborso medio per l’acquisto di prodotti alimentari, soprattutto di quelli non strettamente necessari, le spese mensili per muoversi e comunicare subiscono una modesta contrazione, mentre è più marcata flessione delle bollette domestiche e delle spese più discrezionali legate all’abitazione, ovvero quelle per arredi e apparecchiature per la casa. Si osservano contemporaneamente incrementi nel valore assoluto delle spese per l’abitazione in senso stretto e, soprattutto, per le prestazioni sanitarie, sintomo della crescente attenzione sociale riservata a questo aspetto della vita quotidiana. A livello territoriale, Cuneo primeggia quanto a spesa media mensile familiare per consumi complessivi, con un importo che sfiora i 2. 905 euro; in seconda posizione, a notevole distanza, si collocano le famiglie biellesi, che spendono circa 2. 677 euro al mese. L’ultima posizione del podio spetta a Novara, con 2. 637 euro mensili; seguono i capoluoghi di Alessandria, Vercelli, Torino e Verbania, mentre gli esborsi mensili delle famiglie astigiane superano di poco i 2mila euro. Nel 2007 la spesa per acquisti alimentari ha subìto una flessione del 2,7%, pari a -8,36 euro, scendendo a 298,46 euro medi mensili, contro i 306,82 euro del 2006. La flessione si inserisce nel quadro di una dinamica negativa dei consumi totali, pertanto il peso del comparto alimentare sulla spesa complessiva delle famiglie è rimasto sostanzialmente stabile all’11,9%. La riduzione ha coinvolto in misura significativa la spesa per dolciumi e drogheria, bevande, pesce e carni e salumi; l’unica voce in crescita nel comparto alimentare è la frutta, mentre pane e cereali, latticini e legumi e ortaggi sono risultati sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente. I dati suggeriscono quindi che, a fronte di una crescita consistente dei prezzi, in particolare di quelli dei beni ad alta frequenza d’acquisto, le famiglie piemontesi hanno concentrato la loro spesa sui beni più strettamente necessari: pane, latte, frutta e verdura hanno quindi aumentato la propria incidenza sul paniere delle famiglie, mentre è risultato in lieve riduzione il peso degli altri beni. La quota più cospicua del budget familiare è riservata, anche nel 2007, alle spese per l’abitazione, con un incremento di oltre 1 punto percentuale sul 2006, a conferma della scarsa comprimibilità di tali spese e della bassa discrezionalità goduta dal consumatore in questo ambito. Le spese per l’abitazione in senso stretto - affitto, spese condominiali, assicurazione e imposta sui rifiuti - ammontano, nel 2007, a 687,11 euro, e rappresentano il 27,5% delle spese per consumi complessivi. Per rendere questa valutazione confrontabile con i dati rilevati dall’Istat, si è chiesto alle 809 famiglie del campione di indicare non solo l’importo mensile dell’affitto, ma anche di stimare il valore del fitto figurato nel caso di abitazioni di proprietà o godute a titolo gratuito. All’interno delle spese per l’abitazione rientrano i costi condominiali, mediamente pari a 44,08 euro mensili, quelli per l’assicurazione della casa (21,81 euro) e l’imposta sui rifiuti (20,63 euro al mese). Per valutare il peso complessivo che l’abitazione, in maniera diretta ed indiretta, esercita sul budget familiare, si è scelto di unire a questa prima porzione di costi anche le due voci relative alle utenze domestiche e all’arredamento e servizi per la casa. Nel 2007 le utenze domestiche rappresentano il 6,4% delle spese per consumi complessivi e ammontano a 161,11 euro mensili, circa 8 euro in meno rispetto all’anno precedente. Le famiglie piemontesi spendono mensilmente circa 32,60 euro per l’energia elettrica; 46,26 per il gas e 16,89 euro per l’acqua. Risultano maggiori le spese per il riscaldamento, sia centralizzato (96,14 euro) che autonomo (75,94 euro). La disaggregazione territoriale rivela come le bollette siano più alte a Biella (200,97 euro mensili) e ad Alessandria (196,62 euro), mentre risultano meno salate a Torino e Verbania. Rientrano nelle spese legate all’abitazione anche l’acquisto di arredi, apparecchiature e servizi per la casa, che raggiungono mediamente i 209,70 euro mensili, con un peso dell’8,4% sui consumi complessivi, in lieve contrazione rispetto all’anno precedente. In questo caso, si concedono spese maggiori le famiglie di Alessandria (262,84 euro) e di Novara (242,41 euro), i nuclei con capofamiglia di età inferiore ai 65 anni e quelli appartenenti ad una fascia di reddito alta. A livello complessivo, quindi, le spese per l’abitazione, per le utenze domestiche e quelle relative ad arredi e servizi per la casa assorbono una quota rilevante del budget familiare, pari al 42,3%. Le spese per trasporti e comunicazioni assorbono nel 2007 il 14,1% del budget familiare, quota stabile rispetto all’anno precedente. A valori correnti, per muoversi e comunicare la famiglia piemontese spende mediamente 352,04 euro mensili, circa 4 euro in meno rispetto al 2006. Focalizzando l’attenzione sulle spese per trasporti, emerge come nel 2007 la spesa media familiare per muoversi sia pari a 263,79 euro mensili. Gli esborsi più ingenti sono stati sostenuti dai nuclei familiari residenti a Cuneo (346,46 euro) e a Biella (299,83 euro). Nel 2007, l’esborso mensile familiare per carburanti è pari, mediamente, a 109,42 euro; aggiungendo i 5,85 euro destinati ad autostrade e autolavaggi il totale delle uscite familiari per l’utilizzo dei mezzi di trasporto privati raggiunge così quota 115,27 euro. La seconda componente della spesa per mezzi di trasporto privati è costituita da bollo e assicurazione, che convogliano mediamente 83,62 euro mensili. Per quanto riguarda le spese sostenute per l’utilizzo del trasporto pubblico, il livello medio si colloca sui 22,64 euro. Il capitolo comunicazione grava sul budget mensile della famiglia piemontese con un importo che, nel 2007, è stimato pari a 88,31 euro, in calo di circa 8 euro rispetto al 2006. Nel dettaglio, le spese per comunicazione sono così ripartite: 37,51 euro per il cellulare, 28,60 euro per il telefono fisso, 5,08 euro per le tariffe di tipo “flat” (che coniugano telefonate urbane, suburbane e connessione a Internet), 4,76 euro per il solo collegamento a Internet, e il rimanente per l’acquisto di schede telefoniche e spese varie, tra cui l’acquisto di nuove apparecchiature. Focus sui comportamenti di consumo Per quanto riguarda il peso dei prodotti del commercio equo e solidale sul totale degli acquisti dei piemontesi sia ancora modesto, le famiglie intervistate hanno aumentato nel corso degli ultimi anni la propria propensione ad effettuare consumi in questa direzione: nel 2007 il 35% del campione ha acquistato tali prodotti, il 2% in più rispetto al 2006, e più del 4% ha compiuto questa scelta con regolarità. Il credito erogato alle famiglie piemontesi continua a crescere, ma a ritmi sempre più contenuti. Nel 2007, il 15% del campione intervistato ha effettuato acquisti con pagamento rateale, quota stabile rispetto al 2006. Indagando le ragioni che spingono le famiglie ad utilizzare il credito al consumo, si osserva come il 55% utilizzi strumenti di questo tipo per acquistare prodotti e servizi che diversamente non sarebbe in grado di comprare, mentre il 45% lo ritiene una modalità di pagamento comoda e conveniente. I beni acquistati più frequentemente con forme di pagamento rateale sono le automobili, i computer, gli apparecchi televisivi, gli elettrodomestici e i capi di abbigliamento. La propensione dei piemontesi ad effettuare acquisti sul web cresce, ma non decolla: se nel 2006 circa 17 famiglie su 100 dichiaravano di utilizzare la rete per i propri acquisti, nel 2007 la stessa proporzione è infatti salita solo al 20%. L’analisi territoriale rivela come la diffusione dell’e-commerce sia maggiore a Verbania, dove il 26,7% delle famiglie ha effettuato, nel corso dell’anno, transazioni sul web, seguita da Alessandria (23,6%) e Novara (23,3%). È il comparto in cui l’e-commerce riscuote il maggior successo: sul web i piemontesi acquistano per lo più biglietti aerei e pacchetti vacanze. Tra gli altri beni comprati più frequentemente on line figurano, infine, cd musicali, libri e capi d’abbigliamento. .  
   
 

<<BACK