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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Aprile 2008
 
   
  TOSCANA, RIFIUTI, LA SOLUZIONE È COMBINARE DIFFERENZIATA E IMPIANTI: IL PORTA! A PORTA È SOLO UN TASSELLO DI UNA STRATEGIA COMPLESSIVA

 
   
  Firenze, 29 aprile 2008 - Per garantire alla Toscana autonomia nella gestione dei rifiuti e scongiurare ogni emergenza, occorre agire in due direzioni: raddoppiare la raccolta differenziata e realizzare entro il 2011 i termovalorizzatori e gli altri impianti previsti dai piani provinciali per la gestione dei rifiuti. Questo, in sintesi, il pensiero del presidente della Regione Claudio Martini sul futuro della gestione dei rifiuti in Toscana, pensiero affidato ad una lettera di saluto inviata ai partecipanti al convegno ‘Rifiuti zero a Capannori entro il 2020’, svoltosi il 26 e 27 aprile alla villa Bruguier di Camigliano (Lu). “L’ipotesi ‘rifiuti zero’ è affascinante – ha scritto Martini - ed ogni azione volta a ridurre i rifiuti ed aumentare la raccolta differenziata è da condividere, tut! tavia è necessario tenere conto della realtà, ch! e presen ta ancora oggi dati ben diversi. Ocse, Istat e Aea (l’Agenzia europea per l’ambiente) ci dicono che la produzione dei rifiuti è ovunque in constante aumento. Anche in Toscana dove l’aumento è del 2% annuo. Questa tendenza, per essere invertita, richiede un forte impegno soprattutto a livello nazionale ed internazionale. Ed in Toscana siamo assolutamente decisi a fare la nostra parte. Il Wuppertal Institute – ha aggiunto - uno dei centri di ricerca più prestigiosi sulle questioni ambientali, ha calcolato che per stabilizzare, non diminuire, la produzione di rifiuti bisognerebbe ridurre del 90% i prelievi di materia entro il 2050». Discorso diverso invece va fatto per la riduzione dei conferimenti in discarica. «L’obiettivo che si è posta la Regione entro il 2010 – ha proseguito Martini - è quello di arrivare al 20%, seguendo l’esempio di realtà virtuose come appunto Capannori. ! Ma anche se riuscissimo, con l’aiuto di adeguate politiche economiche nazionali, a ridurre del 50% la produzione di rifiuti urbani, resterebbero circa 1,2 milioni di tonnellate annue da gestire alle quali si dovrebbero aggiungere oltre 7 milioni di tonnellate di rifiuti speciali». Un altro dato che la Toscana vorrebbe raddoppiare entro il 2012 è quello della raccolta differenziata. «Attualmente – ha ancora detto il presidente - siamo a quota 33,5%. Vorremmo centrare il nostro obiettivo puntando su azioni concrete. Già da quest’anno, con le risorse dell’ecotassa, vogliamo sostenere progetti innovativi di raccolta differenziata. Va detto comunque che i risultati positivi ottenuti dal Comune di Capannori sono possibili anche grazie alla presenza in Toscana di una rete impiantistica sia all’interno che all’esterno del proprio Ato: dall’impianto di Montespertoli, a quello di Pontedera, da Pioppogatto (Mass! arosa) a Scapigliato (Rosignano) fino al termovalorizzatore di! Falasca ia (Pietrasanta)”. Il presidente ha infine ricordato che secondo tutte le più moderne ricerche i termovalorizzatori sono la tecnologia più efficiente e sicura, sia per la salute dell’ambiente che per quella dei cittadini. “Ridurre e riciclare devono rimanere obiettivi prioritari, ma dobbiamo realizzare gli impianti per prevenire situazioni di emergenza e gestire al meglio, e con prospettive di lungo termine, un ciclo dei rifiuti più sostenibile”. L’assessore regionale all’innovazione e alla ricerca, Eugenio Baronti, era tra gli ospiti della sessione mattutina. «L´opzione rifiuti zero non significa soltanto raccolta porta a porta. Questa è soltanto un tassello di una strategia complessiva che racchiude in sé tutta una serie di azioni che richiedono un coinvolgimento di tutti: cambiamento degli stili di vita, educazione delle giovani generazioni, realizzazione di prodotti composti da materi! ali riutilizzabili e quindi partecipazione degli imprenditori, spingerli a produrre in modo sostenibile. Per raggiungere l’obiettivo del 65% di differenziata – ha concluso – occorre una mobilitazione di tutti, soprattutto delle amministrazioni locali. Pensate che in una città come Los Angeles sono arrivati al 60% di differenziata, e non si tratta di un paesino. Se è possibile lì perché non qui da noi? Per spingere verso questa direzione stiamo lavorando alla creazione di una rete di ricerca regionale in grado di sperimentare soluzioni innovative da introdurre nella nostra realtà». .  
   
 

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