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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Aprile 2008
 
   
  RIPRENDERE I NEGOZIATI PER DARE UN NOME ALLA FYROM

 
   
  Strasburgo, 29 aprile 2008 - Accogliendo con favore i progressi realizzati dall´ex Repubblica iugoslava di Macedonia, il Parlamento auspica l´avvio dei negoziati d´adesione entro la fine del 2008. Sollecita quindi la Repubblica balcanica a proseguire le riforme e identifica i principali problemi da risolvere. Invita poi la Grecia e la Fyrom a riprendere presto i negoziati sul nome del paese e a trovare un compromesso affinché la questione non sia più un ostacolo all´adesione della Fyrom alle organizzazioni internazionali. Approvando con 601 voti favorevoli, 52 contrari e 30 astensioni la relazione di Erik Meijer (Gue/ngl, Nl), il Parlamento europeo constata che, sebbene il paese abbia compiuto progressi significativi dal 2005, anno in cui ha ottenuto lo status di paese candidato, dei tre paesi candidati «è l´unico con cui non siano ancora in corso negoziati di adesione». Ritiene pertanto auspicabile «che si ponga fine a questa situazione eccezionale» e invita l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia (Fyrom) a garantire che siano avviate le riforme necessarie. Auspica poi che il rispetto degli otto parametri predisposti dalla Commissione porterà all´apertura dei negoziati di adesione «prima della fine del 2008» e chiede che, in occasione del prossimo vertice, il Consiglio valuti i progressi conseguiti e stabilisca, se possibile, una data per l´avvio dei negoziati di adesione. Anche perché accoglie con favore il rinnovato consenso politico sull´adesione del paese all´Unione europea e i notevoli sviluppi positivi dall´ultima relazione pubblicata nel novembre 2007 sui progressi compiuti dal paese. Per quanto riguarda la controversa questione del nome, con 601 voti favorevoli, 52 contrari e 30 astensioni, l´Aula ha approvato un emendamento di compromesso sostenuto da Ppe/de, Pse, Alde e Gue/ngl che accoglie con favore «il rafforzamento della cooperazione bilaterale e dei contatti tra i popoli tra l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia e la Grecia». Rileva poi con soddisfazione che si sono tenuti colloqui bilaterali nella regione, sotto l´egida delle Nazioni Unite e con l´assistenza dell´inviato speciale Matthew Nimitz, «al fine di individuare una soluzione reciprocamente accettabile alla controversia sorta in merito al nome del paese». Il Parlamento, prendendo quindi atto «del maggiore ritmo impresso ai negoziati», invita entrambe le parti «a cogliere tale opportunità per riprendere senza indugio i negoziati, alla luce degli importanti progressi realizzati di recente, e a conseguire una soluzione di compromesso affinché la questione non costituisca più un ostacolo all´adesione dell´ex Repubblica iugoslava di Macedonia a organizzazioni internazionali». Il Parlamento rivolge poi una serie di suggerimenti al paese per adempiere ai criteri di adesione all´Ue. Tra questi, invita il governo a proseguire con l´attuazione della legislazione anticorruzione e della riforma giudiziaria, «portando a un rafforzamento dell´indipendenza e della capacità complessiva del sistema giudiziario». Lo invita inoltre a portare avanti la riforma della pubblica amministrazione, «al fine di garantire la sua depoliticizzazione, professionalità, competenza ed efficienza, e ad astenersi da qualsiasi azione che possa pregiudicare la capacità amministrativa che è già stata creata». I deputati ritengono poi auspicabile raggiungere un ampio consenso, anche con la partecipazione dei rappresentanti albanesi, su un´eventuale revisione della legge elettorale, e confidano che si procederà a ulteriori consultazioni a tal fine. In proposito auspicano che la coalizione al governo garantisca elezioni a breve termine, «eque e democratiche». Richiamano poi l´attenzione sulle «persistenti discriminazioni» nei confronti della comunità rom - soprattutto in materia di istruzione, protezione sociale, sanità, alloggi e occupazione - e auspicano che la strategia nazionale nei loro confronti sia attuata quanto prima. Il Parlamento ricorda poi l´auspicio di salvaguardare l´indipendenza della radiotelevisione pubblica nei confronti degli organi dello Stato e di dare spazio all´esistente diversità di opinioni «evitando che altri mezzi di informazioni subiscano ostacoli a causa dell´interferenza delle autorità». Sollecita inoltre le autorità a garantire il rispetto delle norme dell´Unione europea e del Consiglio d´Europa «volte a impedire la recrudescenza dell´"incitamento all´odio", in particolare nei mezzi d´informazione, contro Stati limitrofi». Nell´osservare che l´approccio globale nei confronti dell´ambiente «può essere migliorato», il Parlamento plaude ai progressi realizzati nel settore della legislazione relativa ai diritti di proprietà intellettuale, ma sottolinea che sono necessari ulteriori sforzi per garantire l´attuazione della legislazione adottata. Constata poi che occorrono ulteriori investimenti nello sviluppo dei collegamenti delle infrastrutture del paese con i suoi vicini, al fine di contribuire allo sviluppo economico e alla stabilità della regione nel suo complesso. Esprime poi preoccupazione per il tasso di disoccupazione ancora elevato ed esorta il governo ad affrontare tale problema. Accogliendo con favore l´attiva partecipazione della Fyrom al processo di cooperazione nell´Europa sud-orientale e il suo contributo alla creazione del Consiglio di cooperazione regionale, esprime tuttavia preoccupazione per i ritardi nella demarcazione tecnica dei confini con il Kosovo e ritiene che tale questione dovrebbe procedere come previsto nella proposta presentata dall´ex inviato speciale delle Nazioni Unite per la definizione dello status del Kosovo. Il Parlamento, poi, si rammarica della firma e della ratifica da parte della Fyrom dell´accordo bilaterale di immunità con le autorità statunitensi, che concede ai cittadini di tale paese l´esenzione dalla giurisdizione del Tribunale penale internazionale dell´Aia. In proposito, sottolinea che tale atto «è contrario alle norme e alle politiche dell´Unione europea, che sono tutte mirate a sostenere il Tribunale penale internazionale, come pure ai principi guida dell´Unione europea relativi agli accordi bilateri di immunità». Invita pertanto il governo e il parlamento della Macedonia a uniformare la legislazione del paese ai principi e alle norme degli Stati membri dell´Unione europea. .  
   
 

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