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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Aprile 2008
 
   
  UE, BIODIVERSITÀ: STOP A DISBOSCAMENTO ILLEGALE E TECNOLOGIE TERMINATOR

 
   
  Strasburgo - L´unione europea deve dar prova di leadership alle prossime riunioni internazionali agevolando un accordo su misure concrete di protezione della biodiversità. E´ quanto sostiene il Parlamento chiedendo un meccanismo globale di lotta al disboscamento illegale e di affrontare gli effetti negativi della produzione di biomassa a fini energetici. Occorre poi bandire le tecnologie "terminator" e concordare una moratoria sulla ricerca in campo e sull´uso commerciale di alberi geneticamente modificati. In vista della Nona Conferenza delle Parti (Cop9) della Convenzione Onu sulla diversità biologica (Cdb) e della Quarta riunione delle Parti (Mop4) del Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza che si terranno, rispettivamente, dal 19 al 31 maggio 2008 e dal 12 al 16 maggio 2008 a Bonn (Germania), il Parlamento ha adottato - con 546 voti favorevoli, 7 contrari e 11 astensioni - una risoluzione che esprime profonda preoccupazione «per la continua perdita di biodiversità». Invita quindi la Commissione e gli Stati membri «a dar prova di leadership e di convinzione» accordandosi su misure concrete di protezione della biodiversità, sia a livello interno che internazionale, e agevolandone l´applicazione. Il Parlamento sollecita inoltre la Commissione e gli Stati membri a garantire che le decisioni prese dalla Cop9 siano orientate verso l’applicazione del programma della Cdb sulle aree protette e il rafforzamento dell’attuazione per raggiungere gli obiettivi del 2010, in particolare per quanto riguarda la diversità biologica forestale. Dovrebbero poi svolgere un ruolo di primo piano nei negoziati ai fini dell´adozione di un regime internazionale di accesso e di ripartizione dei benefici (Abs) delle risorse genetiche «che sia giusto, equo e giuridicamente vincolante». Chiede loro inoltre di rafforzare le sinergie e i collegamenti fra la Convenzione quadro Onu sui cambiamenti climatici e la Cdb al fine di massimizzare i benefici comuni in termini di attenuazione del cambiamento climatico, di protezione della biodiversità e di sviluppo umano sostenibile. Commissione e Stati membri dovrebbero inoltre garantire che la Cop9 definisca principi e criteri comuni di buona gestione forestale, e giunga a un accordo su un meccanismo mondiale di regolamentazione della raccolta e del commercio di legname «al fine di combattere il disboscamento illegale e promuovere l´uso sostenibile delle risorse forestali». La Cop9 dovrebbe inoltre invitare le parti a adottare una normativa nazionale «che impedisca la vendita sul mercato di legname e di prodotti del legno provenienti dall´abbattimento illegale e distruttivo». Il Parlamento auspica poi che la Cop9 adotti una decisione finale che metta al bando tutte le tecnologie "terminator" e concordi una moratoria sull´emissione nell´ambiente, incluse le sperimentazioni in campo, e l´uso commerciale di alberi geneticamente modificati. Commissione e Stati membri dovrebbero anche svolgere un ruolo di spicco nel quadro della riunione delle parti del Protocollo di Cartagena, «così da garantire l´attuazione di un regime di responsabilità giuridicamente vincolante dotato di un ampio campo di applicazione». Sono inoltre sollecitati a garantire che la Cop9 affronti con urgenza gli effetti negativi della produzione di biomassa a fini energetici, in particolare della produzione di agrocombustibili, sulla biodiversità e sulle comunità indigene e locali. Allo stesso tempo, tuttavia, dovrebbero incoraggiare e sostenere sistemi di certificazione per una silvicoltura sostenibile e altre colture, fra cui i biocombustibili, e l´impianto di alberi in zone destinate all´allevamento. Il Parlamento li invita infine a garantire una più rapida attuazione degli impegni esistenti a favore di una migliore conservazione e gestione sostenibile della biodiversità marina proteggendola da «pratiche distruttive». La Cop9 dovrebbe pertanto adottare l´insieme dei criteri scientifici proposti per l´identificazione delle aree marine da proteggere e per la creazione di reti rappresentative di aree marine protette. Background: Cop9 e Mop4 Da 19 al 30 maggio 2008, a Bonn, si svolgerà la Nona riunione della Conferenza degli Stati firmatari della Convenzione sulla diversità biologica (Cbd), adottata durante la Conferenza sull´ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite a Rio de Janeiro nel 1992. In questa occasione i partecipanti valuteranno i progressi realizzati verso l´obiettivo fissato dal Vertice Mondiale di Johannesburg di «ridurre significativamente il tasso di perdita della biodiversità a livello globale, regionale e nazionale entro il 2010» (target 2010). Per diversità biologica si intende «la variabilità tra organismi viventi di qualsiasi tipo compresi, tra gli altri, quelli terrestri, marini e di altri ecosistemi acquatici e i complessi ecologici dei quali questi sono parte; questo include la diversità all´interno delle specie, tra le specie e degli ecosistemi». La Convenzione copre l´intero settore della conservazione e dell´uso sostenibile della biodiversità con riferimento agli habitat e gli ecosistemi, le specie e le popolazioni, e la diversità genetica. Particolare attenzione è riposta sulla protezione delle foreste, degli ecosistemi marini, delle zone aride e sub-umide e delle acque interne. La Cbd è anche la più importante piattaforma di discussione del sistema internazionale di scambio delle emissioni e degli accordi ambientali multilaterali nonché un forte strumento per promuovere i diritti delle popolazioni indigene. Un altro obiettivo fondamentale della Convenzione è quello di consentire un´equa ripartizione dei benefici derivanti dall´utilizzo delle risorse genetiche, compreso un giusto accesso alle risorse genetiche ed un appropriato trasferimento delle tecnologie necessarie. Dal 12 al 16 maggio, sempre a Bonn, si svolgerà la Quarta riunione delle Parti del Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza. Questo è un protocollo della Cbd che ha come obiettivo la protezione della biodiversità dai rischi derivanti dal trasferimento, dalla manipolazione e dall´uso degli organismi geneticamente modificati ottenuti dalle moderne biotecnologie, tenuto conto anche dei rischi per la salute umana e con particolare attenzione ai movimenti transfrontalieri. .  
   
 

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