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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Aprile 2008
 
   
  TRENTO : DELLAI IN MOZAMBICO PER INAUGURARE UNA NUOVA SCUOLA AGRARIA E INCONTRARE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GUEBUZA

 
   
  “La scuola è una lanterna che illumina il nostro cammino” era solito ripetere il primo presidente del Mozambico Samora Machèl. Queste parole sono riecheggiate nei giorni scorsi a Caia, nel cuore del paese africano, nel corso dell’inaugurazione della nuova scuola agraria, con annessa azienda agricola, a cui ha preso parte il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai. La scuola – che ricalca il modello dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige - è stata realizzata dal Consorzio associazioni con il Mozambico, in collaborazione con l’amministrazione provinciale di Sofala e le autorità del distretto di Caia, dove i trentini sono presenti da quasi 10 anni con un progetto di cooperazione comunitaria. Nel corso della missione nel paese africano Dellai ha anche incontrato il presidente della Repubblica del Mozambico Emilio Armando Guebuza, ricambiando così la sua visita dello scorso autunno a Trento, il ministro delle opere pubbliche Felicio Pedro Zacarìas, il ministro all’educazione Aires Bonifàcio Batista Ali, i vertici dell’ambasciata italiana a Maputo. “Questo viaggio ha innanzitutto consolidato la nostra amicizia con il Mozambico – ha detto Dellai – nel quadro della collaborazione fra l’Italia e il paese africano, iniziata fin dai tempi dell’indipendenza. Inoltre ho potuto toccare con mano la serietà e l’affiatamento con cui lo staff del Consorzio associazioni con il Mozambico porta avanti il suo impegno assieme ai mozambicani; ciò ha rafforzato la mia convinzione che il valore della solidarietà sia per il Trentino un motivo di orgoglio, e che esso debba essere sostenuto con convinzione dall’amministrazione provinciale e da tutti i cittadini. La nostra non è una terra che vive ripiegata su se stessa; essa si apre agli altri senza paura, con generosità e fiducia, come hanno fatto e continuano a fare tanti missionari e tanti volontari nelle situazioni più difficili. Quando si opera bene non c’è nulla di cui avere paura, e se di dà molto si riceve anche molto. Il ‘grazie’ che ho sentito pronunciare più volte in questi giorni in Mozambico dalle tante persone che ho incontrato vorrei che arrivasse davvero a tutti i trentini. ” La delegazione – composta dal presidente Dellai e dal presidente del Cam (Consorzio associazioni con il Mozambico) – Paolo Rosatti, ha iniziato la sua visita ufficiale in Mozambico nella capitale Maputo, incontrando in due momenti distinti il ministro delle Opere pubbliche e il ministro all’Educazione e cultura che hanno espresso entrambi un convinto apprezzamento per le iniziative portate avanti dalle associazioni trentine a Caia e anche in altre zone del Paese. Il ministro alle opere pubbliche Zacarìas, fra l’altro, ha firmato nel 2001, quando era ancora governatore della provincia di Sofala, il primo protocollo d’intesa fra il Trentino e il Mozambico, con cui ha preso il via questa esperienza di cooperazione “decentrata” o “comunitaria” (detta così perché si sforza di coinvolgere tutte le realtà presenti nei due territori, non solo quelle istituzionali, ma anche quelle della società civile: associazioni, cooperative, imprese e così via). Successivamente Dellai ha fatto visita all’ambasciata italiana per aggiornarla sullo stato dei rapporti fra Trentino e Mozambico, spiegando fra l’altro che presto la nostra provincia ospiterà anche il primo ministro del Paese africano Luisa Diogo, in occasione del Festival dell’Economia, dedicato significativamente al tema “mercato e democrazia”. In serata infine l’incontro con il presidente della Repubblica Emilio Armando Guebuza, che ricordava molto bene la sua visita a Trento del 7 novembre scorso e che ha confermato la stima e l’amicizia che il suo Paese nutre nei confronti del Trentino. Guebuza ha accennato inoltre ai problemi che il Mozambico sta vivendo a causa dell’aumento – su scala mondiale – dei prezzi del petrolio e dei generi alimentari usati per il biodisel, come i cereali e il riso, che ha anche scatenato recentemente a Maputo una dura protesta popolare (provocata in primo luogo dal raddoppio del costo dei mezzi di trasporto collettivi usati dalla maggioranza della popolazione). Si tratta di problemi che conosciamo anche in Europa, ma che nei paesi più poveri hanno un impatto devastante: anche per questo puntare sul miglioramento dell’agricoltura e in particolare sulla formazione – cosa che la scuola agraria di Caia, la prima di questo genere in Mozambico, si propone di fare - rappresenta una scelta strategica. Il giorno dopo la delegazione – integrata da alcuni esponenti del governo mozambicano – è volata a Beira, dove è stata accolta dal governatore provinciale Alberto Vaquina. Da qui si è spostata via terra a Caia, un villaggio sulle rive del fiume Zambesi situato circa 500 chilometri più a nord, nel cuore del Mozambico rurale. Qui è stata inaugurata la nuova scuola agro-zootecnica, considerata un modello per tutto il paese. In Mozambico, infatti, troviamo spesso, vicino alle scuole, piccoli appezzamenti per l’autosussistenza degli insegnanti e a volte degli alunni, ma mai aziende agricole come quella che si sta avviando a Caia, che dovrà rappresentare anche un modello di gestione sul piano prettamente imprenditoriale. La scuola si struttura come un campus, con edifici sparsi su una superficie di 25 ettari (che comprendono aule, internati per gli studenti “fuori sede”, cucina e refettorio ecc. ). Con l’azienda agricola la superficie totale è di circa 100 ettari. La scuola ospita per ora 70 studenti; a regime, quando sarà stato ultimato anche il secondo lotto, saranno 150. Oltre alla novità rappresentata dall’azienda agricola, che verrà utilizzata per scopi didattici ma che dovrà anche promuovere “la cultura del lavoro e dell’imprenditorialità”, come sottolineato più volte dal governatore Vaquina, essa è innovativa sul piano delle modalità costruttive adottate, come la dotazione di pannelli solari in ogni edificio. Ma l’impegno del Consorzio non si esaurisce qui: accompagnato dalla coordinatrice Francesca Luchi, da Jenny Capuano (che ha ricoperto questa carica negli anni scorsi e ora è rientrata a Trento) e da Paolo Rosatti, Dellai ha potuto confrontarsi brevemente anche con gli altri impegni assunti dai cooperanti trentini. Ad esempio la diffusione del microcredito: Dellai ha assistito alla riunione di uno dei gruppi nati nel distretto, che riunisce una quindicina di commercianti i quali mettono in comune i loro risparmi e a turno li utilizzano per realizzare degli investimenti, restituendo il prestito in tempi brevissimi con un interesse addirittura del 10% (le sofferenze, per contro, sono bassissime, attorno, al 2,5%). Il presidente della Provincia autonoma di Trento è stato inoltre intervistato dai giovani giornalisti della radio comunitaria aperta recentemente a Caia, sempre per impulso del Cam: le radio comunitarie in Africa sono strumenti preziosi non solo per tenere la popolazione informata (a Caia – anche prescindendo dal problema dell’alfabetizzazione - non arrivano i giornali!) ma per fare formazione vera e propria, in campi che vanno dalle problematiche socio-sanitarie, come la prevenzione dell’Aids, alle pratiche agricole. Ed ancora: Dellai ha incontrato i bambini di una delle quattro scuole materne aperte a Caia, che accolgono soprattutto orfani e bambini provenienti da famiglie disgregate (la disgregazione della “famiglia allargata”, un tempo struttura portante della società africana, è un fatto anche qui), e ha visitato la sede del “Corridoio della speranza” progetto sorto sulle rive dello Zambesi, in una zona ad altissimo rischio di diffusione dell’Aids (è uno snodo commerciale frequentatissimo dai camionisti per la presenza del traghetto che assicura i collegamenti con il nord del paese e in futuro del nuovo ponte, attualmente in fase di costruzione). E l’elenco potrebbe essere ancora lungo, comprendendo l’appoggio dato dal Cam alle autorità locali per la stesura del nuovo piano urbanistico e la prevenzione delle calamità naturali, o la sperimentazione di nuove tecniche costruttive basate sull’uso intensivo di risorse locali ed un impiego ridotto di cemento, e molto altro ancora. Ancora due annotazioni: la prima sull’accoglienza ricevuta dalla delegazione trentina in Mozambico, un’accoglienza davvero “africana”, cioè generosa e piena di calore, scandita dai ritmi delle danze tradizionali e culminata, il giorno dell’inaugurazione della scuola, in un rito per propiziarsi la benevolenza degli spiriti. La seconda sul clima che si respira fra i cooperanti presenti attualmente a Caia, che sono: Massimiliano Zandomeneghi, Andrea Spadaccini, Elena Medi, Stefano Bellutta, Andrea Patton e Francesca Luchi. E’ bello vedere come, anche in condizioni obiettivamente non facili come quelle di Caia – vera Africa rurale, senza alcun “lusso” occidentale, dove la luce elettrica è arrivata solo da qualche mese e la gente convive quotidianamente con gli animali feroci, le malattie, la povertà – si possa lavorare con tanto entusiasmo, determinazione e affiatamento, coniugando gli sforzi per far partecipare sempre la comunità all’ideazione e alla gestione dei progetti con l’imperativo di utilizzare al meglio le risorse e di essere comunque sempre efficienti. Scheda: Il Cam in Mozambico Il Mozambico è un Paese con il quale il Trentino ha sviluppato rapporti di amicizia profondi, fondati in primo luogo sull’impegno delle associazioni, dei missionari e dell’Università di Trento, nel campo della cooperazione allo sviluppo, della solidarietà internazionale, della formazione. A ciò si sommano anche altri fattori, fra cui l’impegno personale dell’allora sottosegretario agli Esteri (di origini trentine) Mario Raffaelli per arrivare alla firma degli accordi di pace di Roma che nel 1992 hanno messo fine alla guerra civile in Mozambico e in epoca più recente anche la presenza a Maputo di un ambasciatore di origini trentine, Guido Larcher. L’amicizia è stata cementata dalle visite in Trentino di due presidenti della Repubblica mozambicani, Joaquim Chissano nella primavera del 2000 e l’attuale presidente Emilio Armando Guebuza il 7 novembre dello scorso anno. Nel giugno del 2001 la Provincia autonoma di Trento e la Provincia mozambicana di Sofala hanno sottoscritto un accordo con il quale è stato istituito il Tavolo trentino con il Mozambico per la cooperazione decentrata. Soggetti attivi sono proprio le due comunità – con le loro associazioni, le istituzioni locali, e negli ultimi tempi anche le realtà economiche - che si incontrano e collaborano per creare le condizioni per uno sviluppo partecipato del proprio territorio. In Trentino il programma fa capo al Cam – Consorzio associazioni con il Mozambico – al cui interno sono presenti attualmente le associazioni: Apibimi (Associazione Promozione Infanzia Bisognosa del Mondo Impoverito)‏; A Scuola Di Solidarieta’; Cuamm – Medici con l’Africa Trento; Isf – Ingegneria senza Frontiere Trento; Mlal – Movimento Laici America Latina Trento; Sottosopra – Cooperazione per l’autosviluppo dei popoli. Gli obiettivi sono in sintesi: appoggiare le istituzioni locali, favorire il decentramento politico e amministrativo e la reale partecipazione della popolazione ai processi di sviluppo; promuovere lo sviluppo economico locale mediante il sostegno alle piccole imprese, i programmi di lotta alla povertà, l’organizzazione e il funzionamento di agenzie locali di sviluppo; tutelare la salute della popolazione, soprattutto delle fasce a maggior rischio; promuovere ed estendere l’educazione di base e la formazione professionale; migliorare l’assetto territoriale mediante la gestione sostenibile delle risorse naturali e la tutela ambientale. Fra gli ultimi progetti realizzati vi è la nuova radio comunitaria di Caia e, appunto, la scuola agro-zootecnica. Le radio comunitarie sono strumenti importanti in paesi come il Mozambico, dove le distanze sono notevoli, così come le difficoltà di spostamento e la mancanza di infrastrutture. La radio – non la televisione, che è pochissimo diffusa - rappresenta un prezioso veicolo di informazioni riguardo a questioni che vanno dai programmi di educazione sanitaria alla eventuale prevenzione dei rischi legati alle calamità naturali, molti forti a Caia, che si sviluppa sulle sponde del fiume Zambesi, uno dei maggiori dell’Africa. Essa inoltre può supportare le campagne di alfabetizzazione (in Mozambico la lingua ufficiale è il portoghese, ma a Caia, ad esempio si parla il Chisena). La scuola professionale agro-zootecnica è invece la risposta alle esigenze di formazione emerse in maniera sempre più pressante negli ultimi anni, per consentire ai contadini di andare al di là della semplice produzione per la sussistenza. Essa si affianca ad altre attività già avviate in questi anni nei campi che vanno dal microcredito alla creazione di cooperative agricole, dalla costruzione di silos per immagazzinare il raccolto alla diffusione di pompe per l’irrigazione e così via. Gli studenti che frequenteranno la scuola saranno in tutto circa 150, fra ragazzi e ragazze, provenienti sia da Caia sia dai distretti limitrofi. Il corso avrà durata biennale, conformemente ai programmi della scuola mozambicana. Si punta soprattutto ai giovani fra i 16 e i 25 anni; gli adulti hanno meno tempo da dedicare alla formazione, ma la scuola di Caia si occuperà anche di essi, organizzando corsi di formazione di durata più breve. Infine, accanto alla scuola si svilupperà un’azienda agricola modello che servirà per sperimentare assieme agli studenti pratiche agro-zootecniche innovative. Il Consorzio trentino accompagnerà la scuola, sia per quanto riguarda la gestione delle attività pratico-didattiche sia sul versante gestionale-produttivo. Il costo complessivo della struttura sarà di circa 900. 000 euro (finanziati per il 70% dalla Provincia e per il resto dal Cam anche attraverso donazioni raccolte da soggetti privati). Finora è stata spesa una somma di circa 450. 000 euro, la metà dell’importo finale. Infine, fra i nuovi progetti avviati dal Cam vi è anche l’istituzione di un ufficio di Piano Distrettuale e di Geografia e Catasto, gestito da risorse dell´amministrazione locale. , per pianificare e gestire le dinamiche dello sviluppo territoriale. Il tutto è legato alla crescita che Caia sta conoscendo, anche in seguito ai lavori per la costruzione del nuovo ponte sullo Zambesi, che manderà in pensione il vecchio battello che faceva la sola fra le due sponde. .  
   
 

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