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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Maggio 2008
 
   
  AGGRESSIONE TOMMASOLI. VALDEGAMBERI: ”RIEDUCARE GIOVANI IMMATURI A RESPONSABILITA’;COMBATTERE MITO SQUADRISTA “UOMO FORTE” CON I TANTI GIOVANI ‘EROI SILENZIOSI’ DEL VOLONTARIATO

 
   
   Venezia, 6 maggio 2008 - “Sono giovani immaturi e violenti quelli che hanno lasciato in fin di vita Nicola Tommasoli. Queste persone vanno rieducate al senso di responsabilità verso se stessi e gli altri e anche le loro famiglie devono essere richiamate e interrogarsi. Una volta che la giustizia deciderà cosa fare di loro, vanno mandati a svolgere per un lungo periodo attività di servizio sociale che gli insegni, con il rispetto delle regole e con il lavoro, la realtà delle cose e che raddrizzi una psiche danneggiata dall’egoismo, dalla mancanza di valori, dalla superficialità e da una visione degli altri come nemici che alimenta pulsioni aggressive incontrollate che sfociano in delitti. Il rispetto degli altri, il non ricorrere alla violenza, sono insegnamenti che si deve far entrare nella testa di questi giovani siano essi italiani o stranieri”. Lo afferma Stefano Valdegamberi, Assessore regionale alle politiche sociali, veronese, commentando con amarezza l’assurda aggressione subita dal giovane Nicola Tommassoli nella città scaligera nei giorni scorsi. “Bisogna combattere a tutti i livelli - aggiunge Valdegamberi - istituzionale, politico, culturale, familiare, il falso mito squadrista dell’ “uomo forte” di cui si alimentano questi giovani facinorosi, esaltati da miti ipocriti, figli di famiglie ‘perbene’. Il vero “uomo forte” è colui che è consapevole di se stesso, della forza pacifica con cui affronta responsabilmente i compiti della vita giorno per giorno. Colui che impiega la propria giovinezza, le proprie energie volontariamente al servizio degli altri e della società in cui si vive per migliorarla. Ci sono tante persone forti nel nostro Veneto - ricorda l’Assessore veneto - giovani eroi silenziosi che ogni giorno operano gratuitamente nel campo del sociale, dell’ambiente, della sanità e che rafforzano la loro identità costruendo qualcosa e non distruggendo qualcuno come quei disgraziati giovani veronesi. Ai familiari e agli amici di Nicola Tommasoli e degli altri ragazzi percossi vanno la mia solidarietà e la mia vicinanza umana - conclude Valdegamberi - e i miei ringraziamenti alle forze dell’ordine che devono essere supportati e aiutati dalla cittadinanza creando un clima di collaborazione attiva e lasciando in mano ai tutori dell’ordine, e non a squadre improvvisate, ogni azione di sicurezza pubblica”. .  
   
 

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