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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Maggio 2008
 
   
  VERSO UN ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO UE-ASEAN

 
   
  Bruxelles, 12 maggio 2008 - Un ambizioso accordo di libero scambio con lŽAsean potrebbe rivelarsi ampiamente vantaggioso. EŽ quanto sostiene il Parlamento chiedendo di smantellare tutte le barriere agli scambi di beni e servizi, ma prevedendo clausole sociali, ambientali e sui diritti umani vincolanti per proteggere lŽindustria Ue dal dumping. Occorre poi tutelare la proprietà intellettuale e lottare contro la contraffazione di medicine. La Birmania, per ora, non può prendere parte allŽaccordo. LŽasean - Associazione dei paesi del Sud Est Asiatico che comprende Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar (ex Birmania), Filippine, Singapore, Tailandia e Vietnam - è, nel suo insieme, il quinto partner commerciale dellŽUe davanti al Giappone. LŽue, dŽaltra parte, rappresenta il secondo partner commerciale dellŽAsean ed è il più grande investitore nella regione. Alcuni paesi della regione hanno un reddito pro-capite superiore a quello di molti Stati membri dellŽUe, mentre altri, come la Birmania, la Cambogia e il Laos figurano fra i paesi meno avanzati (Pma). Approvando con 523 voti favorevoli, 53 contrari e 59 astensioni la relazione Glyn Ford (Pse, Uk), il Parlamento osserva anzitutto che un «ambizioso» accordo di libero scambio tra Ue e Asean si rivelerà ampiamente vantaggioso per ambedue le parti, producendo benefici economici «sostanziali» e sollecita quindi la progressiva riduzione o lo smantellamento di tutte le barriere agli scambi di beni e servizi. Per tale ragione, pur accogliendo con favore il nuovo slancio dato alle relazioni Ue-asean con il vertice di Singapore nel 2007, i deputati si dichiarano preoccupati per la «lentezza» dei negoziati per la conclusione dellŽaccordo e auspicano che siano completati. Più in generale, il Parlamento ritiene che gli accordi commerciali interregionali possono completare il sistema multilaterale promuovendo lŽintegrazione e coprendo gli aspetti per i quali è attualmente difficile trovare un accordo multilaterale. Mentre «la futura crescita industriale nellŽUnione dipende dallŽapertura agli scambi e agli investimenti esteri, disciplinati da regole eque». Ma gli accordi interregionali dovrebbero andare al di là delle riduzioni tariffarie e contemplare condizioni qualitative associate agli scambi, come disposizioni sui diritti umani e norme sociali e ambientali. Per questo, il Parlamento ritiene che lŽaccordo in materia di scambi e investimenti con lŽAsean dovrebbe assicurare il miglioramento e la semplificazione delle norme di origine e lŽarmonizzazione delle regole, in particolare sulla sicurezza dei prodotti, sulla protezione dei minori e sul benessere degli animali. Inoltre, dovrebbe garantire procedure burocratiche semplificate e lŽeliminazione delle tasse discriminatorie. Altre questioni settoriali dovrebbero poi essere incluse negli accordi come la prevenzione dei disastri naturali e la ricostruzione, il settore turistico, con particolare attenzione per le Pmi, nonché la libera circolazione dei ricercatori, degli imprenditori e dei turisti e la cooperazione tra centri di ricerca dellŽUe e dei paesi Asean. Per il Parlamento, tuttavia, qualsiasi accordo, dovrebbe comportare clausole sociali e ambientali vincolanti che obblighino le parti a ratificare le convenzioni fondamentali dellŽOrganizzazione internazionale del lavoro (Oil) e a garantirne lŽapplicazione effettiva, soprattutto per quanto riguarda il lavoro infantile e il lavoro forzato. Invita quindi la Commissione a riflettere sugli strumenti per creare incentivi per i paesi che migliorano le norme sul lavoro per garantire che lo sviluppo degli accordi di libero scambio non pregiudichi lŽinteresse per le agevolazioni doganali (Spg+). DŽaltra parte, i prodotti rispettosi dellŽambiente e le merci del "commercio equo" dovrebbero beneficiare di tariffe doganali ridotte e di un rapido accesso al mercato dell’Ue. Più in generale ricorda che sarebbe necessario proteggere lŽindustria nellŽUe dalle attività di dumping da parte degli esportatori Asean. Il Parlamento sottolinea lŽimportanza dei diritti di proprietà intellettuale e chiede che «sia data priorità alla loro effettiva applicazione», in particolare per quanto riguarda la concezione, le registrazioni sonore e altri beni culturali nonché le indicazioni geografiche e le denominazioni di origine. Chiede poi alla Commissione di affrontare il problema delle barriere, fermo restando il diritto dei singoli paesi di regolamentare settori, come lŽaudiovisivo, che rivestono un ruolo essenziale nel preservare la diversità culturale. I deputati attribuiscono inoltre unŽimportanza particolare alla lotta contro la contraffazione di medicine che «costituisce una concorrenza sleale e un pericolo per i consumatori». Ma al contempo occorre favorire lŽaccesso ai medicinali e il trasferimento di tecnologie. Chiedono poi allŽUnione e allŽAsean di rafforzare la cooperazione nel settore della salute pubblica e, in particolare, della lotta contro malattie quali lŽAids, la Sars e lŽaviaria, affrontando il cambiamento climatico e promuovendo la sicurezza alimentare. A questŽultimo proposito insistono sullŽimportanza del rispetto delle norme igienico-sanitarie nel settore della pesca. Il Parlamento esprime preoccupazione per le conseguenze dei prezzi del riso più elevati, soprattutto per le famiglie più povere, nei paesi Asean che lo importano. In tale contesto, invita lŽUe e lŽAsean a dare la priorità, nel quadro dei negoziati, alla necessità di stabilizzare i prezzi delle materie prime, in particolare dei prodotti alimentari, e di affrontare la questione degli agrocarburanti «con grande cautela». In materia di energia, i deputati raccomandano che la politica dellŽUe con lŽAsean si concentri sulle condizioni non discriminatorie per quanto riguarda la concessione di autorizzazioni e il commercio per i prodotti energetici. Dovrebbero poi essere migliorate le capacità di produzione e di sfruttamento dellŽenergia, rafforzate le infrastrutture di trasporto per i prodotti energetici e diversificate le fonti energetiche. I deputati suggeriscono anche lŽeliminazione della tassazione alle frontiere sui prodotti energetici nonché misure per attenuare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas a effetto serra, compresi eventuali reciproci accordi sugli scambi di diritti di emissione, in modo tale da evitare danni alle industrie dellŽUe. LŽintensificazione delle relazioni economiche e commerciali tra le due regioni, per i deputati, potrebbe contribuire a favorire nuovi progressi nella cooperazione politica e di sicurezza e nella promozione della democrazia e dei diritti umani. Sottolineano quindi lŽimportanza della cooperazione in corso nella lotta al terrorismo e nella gestione delle crisi e delle catastrofi e si compiacciono della recente cooperazione nellŽambito della missione di vigilanza nella regione di Aceh. A loro parere, dŽaltra parte, un accordo di partenariato e di cooperazione contenente clausole obbligatorie sui diritti umani «è un requisito indispensabile per la conclusione da parte dellŽUe di un accordo di libero scambio con qualsiasi paese». Chiedono poi di rafforzare la cooperazione nellŽambito della lotta alla tratta di esseri umani e del turismo sessuale. I deputati invitano poi i paesi Asean a sostenere la moratoria dellŽOnu contro la pena di morte e si congratulano con le Filippine che l’hanno abolita. Il Parlamento sostiene che la situazione attuale in Birmania «non consenta di inserire questo paese nellŽaccordo». Lancia peraltro un appello affinché sia garantito un processo di democratizzazione e riconciliazione nazionale credibile nel paese, cui partecipino pienamente lŽopposizione e i gruppi etnici. Chiede anche lŽimmediata di liberazione di Aung San Suu Kyi e di tutti gli altri prigionieri politici. Nel sostenere il lavoro dei Rappresentanti speciali delle Nazioni Unite e dellŽUe, chiede al Consiglio di mantenere le misure restrittive contro il governo della Birmania e di seguire da vicino la situazione e, qualora gli sviluppi nel paese lo richiedano, di rivedere tali misure. Invita, infine, i membri dellŽAsean, oltre a Cina e India, ad esercitare pressioni sul paese. Infine, il Parlamento osserva che una soluzione al problema del settore bancario a Singapore, che sta bloccando la conclusione dellŽaccordo di partenariato e di cooperazione, è indispensabile affinché possa esistere una prospettiva reale per concludere un accordo di libero scambio interregionale. .  
   
 

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