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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Maggio 2008
 
   
  MONZA E BRIANZA: L’INDUSTRIA RALLENTA MA TIENE

 
   
   Monza, 13 maggio 2008 - Rallenta l’industria manifatturiera in Brianza: nel primo trimestre dell’anno, la variazione congiunturale della produzione è negativa (-0,64%) e quella tendenziale cresce solo dello 0,39%, in Lombardia dello 0,44%. Anche il fatturato mostra segnali analoghi, con una contrazione congiunturale pari a -0,25% e una variazione tendenziale del – 1,68%. Diminuiscono gli ordini interni (-1,81 nella variazione congiunturale e -3,52% in quella tendenziale); gli ordini esteri, seppur in significativa decelerazione rispetto al periodo precedente, rimangono invece positivi (+0,87% variazione congiunturale e +8,32% per la variazione tendenziale). Sono questi i risultati dell’indagine congiunturale trimestrale che, a partire da quest’anno, viene condotta congiuntamente dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza e da Confindustria Monza e Brianza su un campione di aziende industriali, rappresentative della realtà locale per settore e dimensione. “Dagli indicatori considerati – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza e di Confindustria Monza e Brianza – emerge il momento di stasi del settore manifatturiero nel nostro territorio, in linea con il rallentamento complessivo registrato in Lombardia. Si tratta – a mio avviso – di un calo congiunturale che, di per sé, non deve necessariamente allarmare; le imprese brianzole hanno grandi capacità di recupero e di penetrazione in tutti i mercati: vanno però affrontati i nodi della modernizzazione dello Stato, della riduzione della fiscalità e del mercato del lavoro. Dal Governo appena insediato – aggiunge il presidente allargando il campo delle considerazioni – ci attendiamo tempestive politiche in grado di riequilibrare la situazione economica, e decisivi interventi, in particolar modo a favore delle piccole e medie imprese, che sono le più penalizzate dal calo di competitività del sistema-Italia. Per la stabilità economica del nostro paese sarà inoltre decisiva l’attuazione del federalismo fiscale, che va considerato l’arma più efficace per sostenere le aree industriali più forti ma proprio per questo anche più esposte – come è la Brianza – alle turbolenze della globalizzazione. ” Incide inoltre sempre più negativamente sulla nostra bilancia commerciale il rapporto euro-dollaro, fondato su uno squilibrio che non accenna a diminuire. “Sono d’accordo con l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi – sottolinea a questo proposito Valli – che ha dichiarato a Skytg24 . Dico però che noi soffriamo anche per aver accettato un tasso di conversione iniziale lira-euro decisamente troppo sfavorevole. Avremmo dovuto difendere meglio i nostri interessi al momento dell’ingresso nella moneta unica e valorizzare la nostra valuta. Ci troviamo invece oggi con prodotti spesso di altissima qualità e tecnologia ma troppo poco competitivi sul lato dei prezzi e ciò rende decisamente più difficili anche le strategie di internazionalizzazione, che vedono comunque fortemente impegnate le imprese del nostro territorio per il rafforzamento della loro posizione sui mercati, anche i più difficili. ” La strada per liberare le risorse per lo sviluppo – nel giudizio degli operatori economici brianzoli – resta oggi quella di una decisa e profonda riforma fiscale, che parta dalla riduzione delle imposte e tasse per lasciare più soldi nelle aziende e nella busta paga dei lavoratori italiani, che oggi sono fra i più penalizzati dal fisco all’interno dell’Unione Europea. E’ necessario inoltre che venga effettivamente attuata in tempi rapidi la detassazione degli straordinari. “Concordo anche sul progetto di abolizione dell’Ici per stimolare i consumi delle famiglie. A questo punto – conclude Valli – ci resta solo da augurarci che il nuovo Governo Berlusconi sia al più presto pienamente operativo e dia ascolto alle istanze che noi sosteniamo mettendo le imprese al centro e considerandole veramente come il motore della crescita economica e del benessere sociale. Mi permetto inoltre di avanzare un richiamo affinché si prosegua lungo la strada della riduzione del debito e del risanamento dei conti pubblici con una politica fondata sul principio di meno spese e più sviluppo. ” Le variabili dell’evoluzione congiunturale: produzione, fatturato, ordinativi Produzione industriale Il primo trimestre 2008 evidenzia una contrazione della produzione industriale manifatturiera brianzola. La variazione congiunturale dell’indice della produzione destagionalizzato è infatti di segno negativo (-0,64% rispetto al trimestre precedente). Una riduzione si registra anche per la variazione tendenziale della produzione industriale che - pur rimanendo positiva - si attesta su un valore contenuto (+ 0,39% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente), in linea con la performance media regionale. La situazione di attuale rallentamento del sistema industriale brianzolo è confermata anche dal livello del tasso di utilizzo degli impianti che si ferma al 67,56%. A livello settoriale, tengono comunque i comparti della meccanica, del tessile e della gomma plastica, che mostrano variazioni congiunturali rispetto al trimestre precedente rispettivamente del +1,47%, +1,63% e +0,95%. L’analisi per classi dimensionali conferma una performance migliore per le imprese di grandi dimensioni (più di 200 addetti) a fronte di un peggioramento di quella delle imprese di piccole e medie dimensioni. Fatturato Come per l’andamento della produzione, nel trimestre in esame anche il fatturato mostra una contrazione congiunturale (-0,25%), dato questo che si spiega con la presenza di incrementi nei prezzi delle materie prime. E’ anche da segnalare che la quota del fatturato estero è rimasta pressoché invariata (32,14%), pertanto il calo generale del fatturato è dovuto maggiormente alla quota di fatturato interno che è in lieve diminuzione. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, la variazione tendenziale del fatturato registra un’inversione di tendenza diventando negativa e pari a –1,68%. L’analisi settoriale del fatturato evidenzia comunque una variazione tendenziale positiva per i comparti della meccanica e della gomma plastica (rispettivamente del +4,35% e del +2,61%), sulla quale ha sicuramente inciso la performance positiva del relativo fatturato estero. Dal punto di vista dimensionale, sono le imprese grandi e medie ad ottenere i risultati migliori del fatturato. Ordini La dinamica congiunturale in calo della produzione industriale si evidenzia anche nell’andamento degli ordini interni (-1,81%), mentre gli ordini esteri, seppur in significativa decelerazione rispetto al periodo precedente, rimangono positivi (+0,87%). Scorte di materie prime e prodotti finiti Anche in questo trimestre, la dinamica dei prezzi delle materie prime è stata di molto superiore a quella registrata per i prodotti finiti (+1,92% a fronte dello +0,61%). La variazione percentuale positiva dei prezzi delle materie prime sul trimestre precedente è stata particolarmente sentita nei settori tradizionali del legno-arredo (+3,44%), della meccanica (+2,51%) e della gomma-plastica (+2,33%). Incremento che solo in parte è stato trasferito sui prezzi dei prodotti finiti, incidendo così sulla contrazione del fatturato. Per quanto riguarda le scorte di materie prime si osserva la seguente situazione: il 77,78% delle imprese le considera adeguate e l’11,85% non tiene scorte. L’83,53% considera adeguate le scorte di prodotti finiti, mentre per il 37,04% non si tengono scorte. Occupazione La lettura del dato sull’occupazione totale evidenzia un tasso percentuale di ingresso nel corso del trimestre simile a quello in uscita, e quindi una situazione di stabilità (+0,1%) generata da un turnover occupazionale. Aspettative Le previsioni formulate dagli imprenditori della Brianza per il Ii trimestre 2008 confermano la situazione di difficoltà registrata anche a livello nazionale. In particolare, a fronte di un saldo di +0,8% rispetto al trimestre precedente degli imprenditori che si aspettano un aumento della produzione, si registra un incremento di quelli che prevedono un peggioramento pari al +5,7%. La situazione congiunturale di difficoltà che le imprese prevedono per il prossimo trimestre scaturisce dal rallentamento atteso sia dalla domanda interna che estera. .  
   
 

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