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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Maggio 2008
 
   
  COOPERAZIONE: PRESENTATO IL PROGETTO "ADOPT SREBRENICA"

 
   
  L´aquila, 14 maggio 2008 - Regione Abruzzo, Comune di Pescara e Associazione Tuzlanska Amica, hanno sottoscritto ieri all´Aquila un accordo in virtù del quale verrà sviluppato il progetto "Adopt Srebrenica" proposto dalla Fondazione Alexander Langer Stiftung, Associazione Mila e Donnambiente a sostegno della ripresa della città di Srebrenica, in Bosnia-erzegovina. Il progetto, che avrà un costo di 93. 550,00 euro di cui 21. 503,60 a carico della Regione Abruzzo e che avrà una durata di 9 mesi, è stato illustrato dall´assessore ai rapporti con i Paesi del Mediterraneo, Mimmo Srour. L´assessore ha spiegato che l´iniziativa è parte di un progetto più ampio che si propone di dare un contributo concreto al bisogno, avvertito dalla popolazione, di rivitalizzazione culturale e intellettuale della città di Srebrenica "volto a creare un clima favorevole al dialogo interculturale, alla promozione di una cultura della pace e della convivenza, al riconoscimento delle vittime e alla riconciliazione tra le persone e i gruppi che hanno molto sofferto per una lunga guerra contro i civili". Il progetto prevede di formare personale locale specializzato per la realizzazione a Srebrenica di un Centro Internazionale di ricerca, documentazione, studio e formazione, per l´analisi, la prevenzione e la gestione dei conflitti di carattere etnico e religioso. L´avvio concreto del progetto passa attraverso l´organizzazione a Srebrenica, dal 27 agosto all´1 settembre 2007, di una settimana internazionale dedicata alla Memoria, riunendo personalità locali e internazionali che possono e vogliono dare un contributo concreto di riflessione e partecipazione. La città di Srebrenica è emblematica per quanto riguarda la genesi dei conflitti etnici e religiosi. In seguito all´assedio della città da parte delle milizie serbe ed al genocidio dell´11 luglio 1995, nel quale oltre 8000 persone hanno lasciato la vita, l´area è caratterizzata da una situazione di convivenza ancora molto difficile. Numerose famiglie serbe, a loro volta cacciate dalle loro abitazioni in altre parti della Bosnia-erzegovina, si sono insediate a Srebrenica immediatamente dopo la guerra, mentre negli ultimi anni, numerosi profughi bosniaci sono rientrati nella loro città. La Bosnia-erzegovina è stata infatti privata di una memoria comune e condivisa, che attualmente viene manipolata ed impiegata a fini politici dalle leadership estremiste di entrambe le parti al fine di favorire la disgregazione delle comunità. .  
   
 

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