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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Maggio 2008
 
   
  MELANOMA DAY: LA PREVENZIONE SCONFIGGE IL TUMORE ALCUNI MARCATORI BIOLOGICI, PUR NON ESSENDO INDICI SPECIFICI DI MALATTIA, SONO UTILI ALLA PROGNOSI E NELLA VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA TERAPEUTICA.

 
   
  Roma, 21 maggio 2008 - Prevenzione è la parola d’ordine dell’edizione 2008 del Melanoma Day (23 Maggio), che vede quest’anno la partecipazione diretta della Presidenza della Repubblica. Presso il Quirinale infatti i dipendenti avranno la possibilità di sottoporsi a un controllo della pelle in un apposito spazio. E di prevenzione si parlerà all’incontro di venerdì 23 maggio, presso l’Accademia di Storia della Medicina di Roma alle ore 18, al quale parteciperanno specialisti dell’Associazione Italiana Dermatologi Ospedalieri (Adoi), dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma (Idi) e al quale è stato invitato anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Diagnosi e trattamento precoce sono le armi migliori per combattere il melanoma –anticipa Patrizio Mulas, Presidente Adoi- una volta scoperto le probabilità di guarigione sono altissime. Per questo è importante un controllo periodo dallo specialista. In vista dell’estate poi bisogna stare attenti all’esposizione al sole, proteggendo la pelle con creme adatte”. Il melanoma rappresenta il 5% dei tumori maligni della cute, percentuale in aumento nella popolazione di razza bianca. “In Italia la patologia colpisce dieci uomini su centomila e circa otto donne su centomila. Nel complesso i tassi di incidenza più elevati si registrano in Australia (40 casi ogni centomila abitanti), in Nuova Zelanda e nei Paesi del Nord Europa, cioè tra le popolazioni con un fototipo cutaneo chiaro”, aggiunge Pietro Puddu, Dirigente Medico di Struttura Complessa, Quinta Divisione dermatologica dell’Idi. Le indagini di laboratorio fino a pochi anni fa non erano di supporto all’individuazione della malattia. Oggi tuttavia alcuni marcatori biologici, pur non essendo indici specifici di malattia, sono utili alla prognosi e nella valutazione dell’efficacia terapeutica. Un possibile marker per la valutazione del paziente è l’espressione di uno specifico pattern ‘chemochina-recettore’. “Un passo avanti si è fatto grazie alle conoscenze immunologiche, infatti lo studio di alcuni marcatori come le chemochine, capaci di modulare il movimento delle cellule, e dei loro recettori ci potranno aiutare nella valutazione dell’andamento del melanoma”, conclude Ornella De Pità, Direttore del laboratorio di immunologia e allergologia dell’Idi. .  
   
 

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