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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Maggio 2008
 
   
  AUMENTO DEI CARBURANTI – I RAPPRESENTANTI DI COMMERCIO CHIEDONO UNA DETASSAZIONE

 
   
   Roma, 26 maggio 2008 - L’aumento della benzina comporta un aggravio di circa 200 milioni di euro per i 210 mila agenti e rappresentanti di commercio operanti in Italia e per questo la Fnaarc/confcommercio chiede al nuovo Governo ed al nuovo Parlamento una detassazione parziale che consenta di ridurre il peso di questo costo straordinario. “Noi chiediamo – ha dichiarato Adalberto Corsi, Presidente della Fnaarc, l’organizzazione largamente più rappresentativa degli agenti di commercio – di introdurre un sistema che consenta il recupero fiscale, anche parziale, dell’aumentata spesa di carburante e, contestualmente, una riduzione non temporanea delle accise sulla benzina”. Per gli agenti e i rappresentanti di commercio, l’automobile rappresenta uno strumento di lavoro, al pari di tassisti e camionisti, dovendo raggiungere i clienti della rete distributiva sparsi su tutto il territorio nazionale per proporre loro il 70% dei beni e servizi commercializzati in Italia. E’ stato calcolato che ogni agente di commercio percorra annualmente circa 50 mila chilometri in automobile. Poiché l’aumento dei carburanti, dal gennaio 2008 ad oggi, è stimato in circa 20 centesimi al litro, l’aggravio per ogni singolo agente di commercio è di circa 1. 000 euro e quindi di circa 200 milioni di euro per l’intera categoria (dati Centro Studi Fnaarc/confcommercio). Va anche ricordato che gli agenti di commercio non hanno alcun modo di recuperare l’aumento delle spese rifacendosi su prezzi di listino o compensi, dato che il valore delle provvigioni (il sistema di pagamento degli agenti) è immutabile. Si aggiunge a ciò il fatto che la contrazione dei consumi e la non facile fase dell’economia nazionale porta gli agenti di commercio ad aumentare il numero delle visite ai propri clienti, percorrendo più chilometri e consumando quindi più carburante. Considerata l’importante funzione economica degli agenti di commercio, quella di raccordo tra le realtà della produzione e della distribuzione, è necessario legiferare in modo da mettere gli agenti in condizione di poter svolgere al meglio il proprio lavoro. .  
   
 

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