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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Maggio 2008
 
   
  LA DINAMICA DEL FATTURATO DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI

 
   
  Lodi, 27 maggio 2008 - La dinamica del giro d’affari del sistema distributivo lodigiano, dopo avere accennato nell’ultimo trimestre dello scorso anno un timido segnale di ripresa, torna a mostrare una crescita negativa. L’entità della variazione registrata nel trimestre gennaio-marzo è di un punto percentuale superiore a quella media, anch’essa negativa, messa a segno in Lombardia: -6,4% in provincia di Lodi rispetto al -5,4% regionale. Una distanza relativa che si mantiene anche su base tendenziale. Calcolato sull’arco dei dodici mesi il volume d’affari conferma l’attuale fase di stallo in cui si trovano le vendite a livello provinciale e nel sistema regionale: -2,7% in provincia di Lodi rispetto a -1,7% in Lombardia. Nella differente dinamica permangono eterogenee peculiarità geografiche e settoriali. Per quanto riguarda il lodigiano al segnale negativo contribuiscono in particolare le imprese di piccola dimensione (3-9 addetti) che negli ultimi dodici mesi hanno presentato affari in discesa per -5,1%, contro una media del -3% sopportata delle piccole imprese della Lombardia. In tale scenario sono stati coinvolti indifferentemente sia gli esercizi alimentari che non alimentari con tassi, in entrambi i casi, negativi superiori al 5%, mentre la differenza tendenziale media in Lombardia ha avuto un impatto più moderato: -2,8% l’alimentare ed ha sfiorato il 2 % il non alimentare. Altro elemento congiunturalmente distintivo è rappresentato dagli esercizi medi (10-48 addetti) rispetto i grandi esercizi (50-199 addetti). Il volume di affari dei primi è l’unico contributo positivo alla crescita del sistema distributivo locale: le loro vendite sono aumentate sul territorio del 2%, e, invece, sono rimaste praticamente “ferme” in Lombardia). Diversamente, nelle classi di maggiore dimensione hanno messo a segno un modesto spostamento a livello regionale (+0,6%), e una flessione, invece, abbastanza evidente in provincia di Lodi (-2,6%). In ogni caso, complessivamente, nel primo trimestre dell’anno il 50% delle imprese lodigiane del campione ha dichiarato una perdita del 5% del volume d’affari. Sono questi i principali dati emersi dalla indagine congiunturale del settore commercio condotta da Unioncamere Lombardia, analizzati a livello provinciale dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Lodi. Ulteriori indicazioni riguardano il fronte dei prezzi che, rispetto al trimestre precedente, non ha presentato però grandi distinzioni tra l’andamento fatto registrare a livello provinciale e l’andamento medio regionale: +1,6% nel lodigiano e +1,5% in Lombardia. La disaggregazione di questo indicatore ha permesso di individuare quali protagonisti le attività della grande distribuzione (+2,9% nel lodigiano, +2,7% in Lombardia) ed in particolare il settore alimentari che nel lodigiano ha mostrato una “velocità” di crescita (+5,6%) ben maggiore rispetto a quella calcolata a livello regionale (+1,6%). Per quanto riguarda i giudizi relativi al livello delle scorte vi è una prevalenza (8,11%) di chi le considera in esubero (percentuale che sale al 9,20% in Lombardia), nonostante la maggior parte degli operatori le ritengano adeguate ai loro volumi di vendita. Anche dagli ordinativi si colgono indicazioni di sofferenza del commercio al dettaglio. La maggior parte delle risposte fornite si concentra infatti nella modalità “diminuzione” e con percentuali abbastanza elevate: 56% per le variazioni riferite al trimestre precedente e 68% per le variazioni riferite all’anno precedente. In Lombardia invece la maggior concentrazione di risposte si attesta sulla “stabilità” (42%) e sulla “diminuzione” (42%). Favorevole l’indicazione occupazionale. Il tasso di ingresso è risultato prossimo al 2% ed ha superato, sia pure di poco, il tasso d’uscita (1,7%); mentre in Lombardia gli stessi indicatori hanno fanno emergere una situazione di sostanziale e equivalenza tra entrate e uscite. Le prospettive dichiarate con riferimento al trimestre in corso (aprile-giugno) sono positive per tutti gli indicatori, con saldi più elevati per il livello degli ordinativi e per il volume degli affari. L’orientamento è parzialmente in controtendenza rispetto alla Lombardia; gli operatori sono infatti risultati un po’ più pessimisti, soprattutto riguardo al giudizio riferito al volume degli affari (-1,0% il saldo raggiunto). . .  
   
 

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