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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Maggio 2006
 
   
  UNIONCAMERE PREMIA I PICCOLI CAMPIONI DEL MADE IN ITALY DALLA BIOINFORMATICA AL DESIGN ORAFO, DAL TONNO DEL MEDITERRANEO AI SEGRETI DELLA STAMPA SU TELA FINO AI TUBI IN PVC ECO-COMPATIBILI CON IL SIGILLO “ETICO”

 
   
  Roma, 16 maggio 2006 – In quanti modi un’impresa può avere “successo”? Molti di più di quanto non si creda. Ad esempio, si può produrre ottimo vino e investire nella comunità in cui si opera costruendo un campo da golf accessibile a tutti. Oppure produrre tubi in Pvc eco-compatibili nel rispetto dell’ambiente e scegliere di essere socialmente responsabili, pretendendo che lo siano anche i fornitori. O ancora tramandando per oltre due secoli e mezzo l’amore per la bellezza, realizzando artigianalmente gioielli unici. Senza trascurare la possibilità di fondare un’impresa all’avanguardia delle tecnologie biomediche rispondendo a un annuncio sul giornale avendo come capitale soltanto. Un’idea. Per dare un riconoscimento alla capacità di fare impresa che rende unico il nostro Paese, l’Unioncamere ha scelto quattordici imprenditori tra i circa 300 segnalati dalle Camere di commercio, invitandoli a Roma per premiarli in occasione della presentazione del Rapporto Unioncamere 2006 che apre la strada alla celebrazione della 4^ Giornata dell’Economia, l’appuntamento che si terrà domani in tutte le 103 Camere di commercio in cui verrà illustrato l’andamento dell’economia reale delle province e le loro prospettive di sviluppo. Ai quattordici imprenditori, soprattutto piccoli e medi in rappresentanza di altrettante province (otto del Nord Italia, sei del Centro e due del Sud), sono stati attribuiti i Premi Unioncamere “Giovane impresa innovativa”, ”Impresa Longeva e di Successo” e il Premio Danilo Longhi per la “Responsabilità Sociale d’Impresa”. “Per un imprenditore ricevere un premio non è mai un punto di arrivo, ma un punto di partenza per fare ancora meglio. Per le Camere di commercio che hanno segnalato imprese di valore del loro territorio e per l’Unioncamere che tra queste imprese ha scelto le eccellenze, è un dovere dare un riconoscimento a chi dimostra di sapersi affermare sul mercato attraverso l’innovazione, la creatività, la responsabilità”. Questo il commento del presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, in occasione della consegna dei Premi Unioncamere 2006. “Fare bene il mestiere di imprenditore – ha aggiunto Carlo Sangalli - è un impegno faticoso con il quale milioni di italiani contribuiscono alla crescita civile e sociale della comunità in cui vivono e operano. Soprattutto per i giovani è una vera palestra di vita, in cui si impara ad avere fiducia nel futuro e a mettersi alla prova ogni giorno. In un momento come questo in cui il Paese ha bisogno di credere nelle sue capacità di affrontare e vincere la grande sfida dello sviluppo, dare un premio a chi riesce ad affermarsi vuole essere un segnale per tutti gli altri che è possibile stare sul mercato in termini competitivi nel rispetto di regole comuni”. In occasione della presentazione del Rapporto, il Presidente Carlo Sangalli ha dedicato la sala convegni Spithoever, nella sede di Piazza Sallustio, alla memoria di Danilo Longhi, presidente dell’Unioncamere dal 1992 al 2000 e prematuramente scomparso il 1° maggio dello scorso anno. Premio Unioncamere 2006 Per La Giovane Impresa Innovativa Primo premio (borsa di studio triennale) - Bionucleon Srl - Anno fondazione: 2003 - Napoli Sede operativa: Boindustry Park Canavese, Collereto Giacosa (To) - Bionucleon è impegnata nella creazione di piattaforme innovative biotecnologiche per lo sviluppo di nuovi farmaci e per la diagnostica medica avanzata, integrando competenze chimiche, biochimiche e farmacologiche. L’idea di business si chiama “piattaforma tecnologica, protetta da brevetti proprietari, mirata a selezionare nuove molecole di potenziale interesse farmaceutico tramite lo sfruttamento delle tecnologie legate agli acidi nucleici”. Detta così, la formula può spaventare. Soprattutto coloro che le medicine sono abituati ad acquistarle e non certo a produrle. Ma anche nel complicato mondo delle biotecnologie tutto si può spiegare in termini più semplici. “Il problema che intendiamo risolvere - dice Roberto Sapio, uno dei due fondatori - è quello di individuare con rapidità le molecole più adatte per diventare farmaci”. Non tutti i candidati infatti superano i testi per trasformarsi in medicine. Con il metodo tradizionale sono necessari lunghi mesi e molti soldi. La casa farmaceutica che intende realizzare un nuovo farmaco deve individuare la proteina da combattere e scegliere la molecola giusta per condurre a termine la battaglia senza effetti collaterali pericolosi o anche solo fastidiosi. La scelta della molecola ideale richiede molti passaggi intermedi e molto tempo: “Con la nostra piattaforma”, dicono i ricercatori di Bionucleon, “si riescono a superare i passaggi intermedi e andare immediatamente al candidato giusto”. Premi di eccellenza professionale - Axxam Srl - Anno fondazione: 2001 - Milano Sede operativa c/o San Raffaele Biomedical Science Park - Essere un partner di ricerca per il settore industriale delle scienze della vita in campo farmaceutico, diagnostico e agro-chimico: è questa la mission di Axxam, società italiana di ricerca biotecnologia nata da uno spin-off del Gruppo Bayer su iniziativa dei due soci fondatori, Stefan Lohmer e Alessandro Sidoli, ed operante dal novembre del 2001 presso il Parco Scientifico Biomedico San Raffaele di Milano. Settore di primario interesse, per l’azienda, è quello della post-genomica e Axxam lo sviluppa attraverso piattaforme tecnologiche che comprendono l’intero processo di drug discovery “from genes to leads”, con un alto livello di robotica, automazione e high-throughput, in un processo sequenziale industrializzato a “catena di montaggio”. Sulla base delle sequenze genomiche, di analisi bioinformatiche e approcci sperimentali vengono identificati target interessanti dal punto di vista farmacologico, sviluppati sistemi per lo screening e identificati composti attivi per lo sviluppo clinico e pre-clinico. La propensione all’innovazione mostrata da Axxam in questi anni ha consentito all’azienda milanese di ottenere risultati che, in questi pochi anni, obbligano a valutarla per quel che è: una realtà consolidata delle scienze della vita, ormai partner naturale dalle maggiori società internazionali del settore, alle quali Axxam sta licenziando le proprie tecnologie. Sono i numeri a dire del successo di Axxam: il fatturato cresce, così come il numero dei dipendenti – oggi sono 60, cioè quasi il 40 % in più dalla fondazione -, mentre il 95 % dei ricavi prodotti da contratti industriali biotecnologici e farmaceutici sono generati con aziende straniere europee, giapponesi o americane. Tra queste, ad avere degli accordi di sviluppo tecnologico con Axxam sono le società europee e americane leader nei sistemi di screening di librerie chimiche. Biosilab Srl - Anno fondazione: 2004 – Trento - Tra le montagne del Trentino, non solo stelle alpine e piste da sci, ma anche biologia ed elettronica applicate alla ricerca farmacologia, con risultati hi-tech di assoluta avanguardia. È il piccolo grande miracolo realizzato da Biosilab, una società creata da intelligenze venete ma cresciuta e accudita dall’autonomia speciale del Trentino grazie alle proprie strutture e provvidenze legislative di indubbia lungimiranza. Biosilab srl ha inventato un dispositivo che in sostanza applica direttamente un microchip a una cellula-“cavia”, facendone un laboratorio di minime dimensioni e di enorme versatilità per le ricerche sugli effetti di nuovi farmaci o di comportamento dei geni. Si tratta di un’esperienza nata nell’alveo dell’Università di Padova due anni e mezzo or sono, sull’abbrivio di un’intuizione che si deve a Stefano Vassanelli, trentottenne medico specializzato in biologia molecolare nell’ateneo patavino. Le carte vincenti del “biochip electroporator” – questa la premiata invenzione dell’azienda veneto-trentina - sono in effetti molte: consente di testare farmaci su una cellula-cavia in modo più rapido, più selettivo, meno costoso e più preciso rispetto ai metodi tradizionali, che anzitutto necessitano dell’impiego massivo di migliaia di cellule sulla cui coltura in vitro eseguire i test per poi arrivare a risultati statistici apprezzabili. Il micro-prodigio di Biosilab sta proprio nel fatto che la cellula vive e si sviluppa direttamente sopra il microchip in silicio, che ne induce e registra ogni comportamento. Gli ingegneri – con un occhio ai monitor dei computer e l’altro al caro, vecchio microscopio – studiano le infinite variabili dei “mattoni” che compongono la vita, con l’ambizione se possibile di contribuire a farla durare di più e meglio. Luceat Spa - Anno fondazione: 2001 – Brescia - Il nome (in latino) evoca il passato. La mission aziendale, al contrario, è decisamente proiettata nel futuro: rinnovare il mercato della trasmissione dati con l´impiego di un materiale mai usato finora, la fibra ottica di plastica. Più che una sfida tecnologica e commerciale, una rivoluzione, un tabù da abbattere, un pregiudizio da cancellare. Luceat («Che illumini») è una piccola società per azioni nata soltanto sei anni fa, nel 2000, ma subito protagonista sul mercato internazionale grazie a una felice intuizione. Anzi, alla cocciuta convinzione del fondatore di avere in mano una carta vincente: la possibilità di offrire prestazioni uguali, se non addirittura superiori a quelle di tutta la concorrenza, a costi più bassi e con minori complicazioni. Solo quattro aziende al mondo sono in grado di produrre la fibra ottica di plastica, perché il procedimento di fusione, consolidamento e filatura richiede conoscenze difficili da sviluppare, anche perché non esiste letteratura in materia: in sé, il processo produttivo è anche semplice, ma come avviene con la formula della Coca Cola, il successo è garantito solo dal giusto equilibrio di tempi, temperature e fasi della lavorazione. Una miscela segreta. Inimitabile. Certo, ammette con realismo il manager bresciano, se domani un colosso come Philips si mettesse a sviluppare sistemi analoghi, con tutte le energie e le risorse di cui dispone in un solo anno potrebbe colmare il gap. Ma intanto la scena è tutta per Luceat. Che acquista monomeri liquidi, li fa diventare plastica dura attraverso un processo di solidificazione, poi li scalda di nuovo, li «fila» e li riveste di un sottilissimo strato di materiale plastico. Così nasce la fibra ottica di plastica che promette di portare internet ad alta velocità nelle case di tutti gli italiani, a costi inferiori e senza bisogno delle ottiche tradizionali o dei fili di rame. Un progetto europeo che Luceat condivide con un consorzio di Università e di aziende, Fastweb compresa. L´obiettivo dichiarato è sviluppare una tecnologia finalizzata a creare un modem ottico cento volte più veloce degli attuali. E a costi inferiori. Marwan Technology Srl - Anno fondazione: 2003 - Pisa Sede operativa c/o Dipartimento di Fisica “E. Fermi - Marwan Technology nasce il 16 luglio 2003 come azienda spin-off dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia (Infm), sezione di Pisa, attualmente accorpato al Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). A partire dal 6 luglio 2004 ha inoltre il marchio di azienda spin-off dell’Università degli Studi di Pisa. Le competenze alla base dell’iniziativa sono quelle di quattro fisici, un ricercatore e tre dottori di ricerca, e di due tecnici elettronici. Dalla primavera 2004 Marwan Technology ed il laboratorio Als collaborano allo sviluppo di un innovativo strumento per l’analisi chimica elementale basato sulla tecnologia Libs (Laser Induced Breakdown Spectroscopy) a doppio impulso, per applicazioni in campo metallurgico e nel campo dei beni culturali: Modì (Mobile Dual-pulse Instrument for Libs analysis). Modì rappresenta un sistema unico nel panorama della strumentazione analitica. La stragrande maggioranza degli studi analitici in campo industriale, ambientale e dei beni culturali è effettuato attraverso misure chimico-fisiche effettuate in laboratorio su campioni prelevati e trattati secondo protocolli spesso lunghi e con procedure costose che possono essere effettuate solamente da personale specializzato. La possibilità che la tecnica Libs offre di operare sul campo, senza pre-trattamento dei campioni e con risposte in tempo reale, ne fa la tecnica di elezione per il monitoraggio di processi che cambiano rapidamente nel tempo (processi industriali, inquinamento ambientale, specialmente per quanto concerne gli scarichi industriali in acque e atmosfera). Incluso l’analisi di beni culturali che per valore, fragilità o dimensioni non possono essere studiati in laboratorio. Le analisi sono eseguibili in tempi molto rapidi, senza utilizzo di prodotti chimici o sostanze pericolose per l’operatore e di difficile e costoso smaltimento. Lo strumento non produce rifiuti o scarichi di sostanze ritenute potenzialmente pericolose per l’ambiente e non necessità dell’utilizzo di gas tossici o pericolosi (esplosivi) per il suo funzionamento. L’ambiente che ospita lo strumento, un normale locale ad uso laboratorio chimico, non deve essere oggetto di modifiche o adattamenti. Premio Unioncamere 2006 Per L´impresa Longeva E Di Successo Categoria “Agricoltura” Torrevilla Viticoltori Associati – Pavia - La Cooperativa agricola Torrevilla si prepara a festeggiare il suo centesimo compleanno. Il 12 maggio del 2007, infatti, sarà passato un secolo esatto da quando la Cooperativa nasceva a Torrazza Coste, sulle colline dell’Oltrepò pavese, prima di spostarsi di qualche chilometro, a Codevilla, nel 1933. La cartella anagrafica di Torrevilla testimonia senza dubbio la longevità del suo successo, in un settore produttivo che in un secolo è cambiato profondamente. Basti pensare alle innovazioni agronomiche e tecnologiche che hanno attraversato questi cento anni; o al recente, poderoso emergere di competitor importanti in zone del pianeta che, mentre Torrevilla nasceva nel 1907 mettendo a frutto una tradizione secolare, ancora non conoscevano la coltivazione dell’uva. Nata in forma cooperativa per la volontà di emancipazione che all’inizio del secolo scorso cominciava a formarsi tra coltivatori vessati e defraudati, Torrevilla da allora non ha mai smesso di crescere. Fino a diventare una realtà affermata nel panorama vinicolo italiano ed internazionale che conta oggi 326 soci viticoltori che coltivano su una superficie di 650 ettari dislocata in nove Comuni della zona, portando a pigiatura 57. 000 quintali di uve e producendo 2,5 milioni di bottiglie all’anno. Per valorizzare la produzione vinicola dell’Oltrepò, proprio Torrevilla ha dato vita nel 1999 al "Progetto uve di qualità", in collaborazione con l’Istituto di Viticoltura dell´Università Statale di Milano. Categoria “Industria” Callipo Giacinto Conserve Alimentari Srl – Vibo Valentia - L’azienda, fondata a Pizzo il 14 Gennaio 1913 da Giacinto Callipo. Guidata dalla quarta generazione della famiglia, la Callipo è stata la prima azienda in Calabria e tra le prime in Italia a inscatolare il Tonno del Mediterraneo pescato con il sistema delle “tonnare fisse”, il più attento alla salvaguardia della specie poiché sfrutta il passaggio dei tonni e solo una parte di essi entra nelle reti. Oggi la Callipo vanta una produzione media annua di 70. 000 tonnellate. Con oltre 180 dipendenti ed una capacità produttiva annua di circa 15. 000 tonnellate, la Callipo commercializza in Italia il 92% della produzione, mentre il restante 8% viene distribuito nei paesi europei, quali Austria, Francia, Inghilterra, Germania, ed extraeuropei, tra cui Canada, Australia, Stati Uniti e Giappone. Da oltre 10 anni gode dell’autorizzazione della Food & Drug Administration per l’esportazione negli Usa. Dal 1996 adotta il sistema di autocontrollo Haccp sui rischi igienico-sanitari. La Callipo e Servizi, società del gruppo, cura tutti gli aspetti relativi all’impatto ambientale legati alla lavorazione. L’azienda è impegnata in numerose iniziative benefiche e sportive, tra cui la società di serie A1 di pallavolo maschile “Tonno Callipo Volley”. “Alla base del successo della mia azienda”, sottolinea Filippo Callipo, “c’è un profondo rispetto ed una totale condivisione dei valori ereditati dai miei avi che hanno sempre posto la passione per la qualità, per il loro lavoro ed il rispetto dei diritti dei lavoratori in primo piano. “Nel 1995 abbiamo deciso di puntare su un’importante scommessa e, nella fase storica in cui dilagavano i discount, abbiamo voluto lanciare, accanto alla classica produzione in lattina, un diverso modo di concepire il consumo del tonno presentandolo a filetti in vaso di vetro. L’innovazione è risultata vincente perché, così facendo, abbiamo esaltato visivamente la qualità del prodotto e fatto riscoprire il vero gusto del tonno italiano”. Categoria “Artigianato” F. Lli Pascucci 1826 Snc – Forlì-cesena - La decorazione della tela per mezzo di stampi è una tecnica antichissima. Oggi in Romagna rimangono dieci botteghe che continuano a produrre con il sistema tradizionale e tra queste la bottega Pascucci è la più antica e suggestiva. Fondata nel 1826, la bottega opera ininterrottamente da 180 anni, custodendo antiche tradizioni artigiane. Le tele vengono tagliate e poi stampate utilizzando stampi in legno di pero incisi a mano, bagnati nel colore e battuti col mazzuolo. Dopo vengono stese per l´asciugatura (per appenderle presso la bottega Pascucci si usano ancora canne palustri), quindi avviene il fissaggio dei colori in grandi mastelli di legno con soluzioni a base di acido solforico e soda caustica: le tinte acquistano così un aspetto cromatico e una naturale indelebilità al bucato. Infine le tele vengono orlate da pazienti mani femminili. Dall´ottocento ad oggi, l´attività artigiana è passata di padre in figlio per sei generazioni. Nell´ottocento si tingevano soprattutto i tessuti, la lana, la seta e la stampa veniva effettuata con la ruggine per una clientela povera. Sono tantissimi gli estimatori della tela stampata, tra cui anche personaggi famosi. Negli ultimi decenni molti di loro sono passati in visita alla bottega Pascucci. Lina Volonghi e Federico Fellini amavano aggirarsi tra stampi e tele. Oggi frequentano la bottega il Premio Nobel Dario Fo, il neo-eletto presidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti ma anche tante scolaresche da tutta Italia e tanti turisti dalla vicina riviera. Infine, la bottega collabora con alcuni artisti, tra cui il poeta e sceneggiatore Tonino Guerra, che ne hanno permesso l´innovazione nel segno della tradizione. Categoria “Commercio e servizi” - Giuseppe Pellegrini snc –Lucca - Due secoli portati bene: sempre al passo con i tempi grazie alla qualità. Così era nel 1750, data di inizio della prima attività con la vendita al dettaglio di gioielli, orologi e argenteria, e così è ancora oggi, ai giorni nostri. Diverse generazioni si sono succedute negli anni, ma niente sembra essere cambiato all´interno della Antica Ditta Giuseppe Pellegrini di Lucca. Ancora oggi, la tradizione del negozio nel trattare solo oggetti di piacevole fattura, eseguiti a mano da artigiani-artisti d’impronta classica, dove è riconducibile preminentemente il gusto più spiccatamente tradizionalista dei titolari, si riscontra negli oggetti creati senza marchi esterni. “Ieri come oggi – sottolinea il titolare, Landucci Pellegrini – lavoriamo secondo i nostri gusti e senza alcuna imposizione da parte di fornitori. Un´attività ancora basata come tempo fa, su fiducia e serietà reciproca”. La tradizione della famiglia si è tramandata per sette generazioni fino ad arrivare a oggi. Nel suo palmares vanta numerosi brevetti e commesse eseguite ad hoc per diversi regnanti come il Re di Spagna, il Re di Romania e alcuni omaggi per il Pontefice. L´attenzione non è incentrata su obiettivi economico-finanziari particolari o politiche aggressive verso la concorrenza ma soprattutto sulla ricerca della qualità e sulla bellezza dei suoi gioielli. È in questo modo che la Pellegrini riesce a distinguersi come impresa di successo attraverso due secoli di esperienza. Premio Unioncamere “Danilo Longhi” 2006 Per La Responsabilità Sociale Dell´impresa Vincitore assoluto Sirci spa – Perugina - L’esperienza di Sirci spa testimonia come la responsabilità sociale dell’impresa e il suo successo possono camminare insieme. L’azienda perugina, con sedi e poli logistici anche al Nord e al Sud, è leader in Italia nella produzione di tubi e raccordi in pvc, nel 2005 ha fatturato oltre 19 milioni di euro e i punti cardine della sua filosofia aziendale sono l’innovazione di processo e di prodotto, il coinvolgimento, la formazione e la valorizzazione delle risorse umane, servizio al cliente, sviluppo sostenibile e legame col territorio. La Sirci è stata la prima industria del comparto italiano a produrre attraverso fonti di energia rinnovabili e ad aver realizzato una gamma etica ed ecocompatibile di tubi e raccordi. L’attenzione ai temi sociali è particolarmente evidente nelle politiche verso disabili e minoranze in genere (l´8% di disabili sulla forza lavoro). Molte sono le ore di formazione realizzate per i dipendenti sui temi della sicurezza sul lavoro e sui temi della responsabilità sociale (circa il 2% di costo sul V. A. ). Numerose le agevolazioni previste per i dipendenti (consulenza fiscale gratuita convenzione assicurativa per copertura infortuni anche al extra-lavoro, sistema premiante, accantonamento di risorse finalizzate all´accumulo di un fondo di sussidio e di solidarietà per i dipendenti e i loro familiari). Molte le iniziative in materia di sicurezza sul luogo di lavoro (con un sistema di valutazione e monitoraggio continuo sulla base delle più avanzate norme di certificazione esistenti). Ottime le garanzie offerte ai clienti sui prodotti, tutti realizzati secondo specifiche tecniche codificate in apposite normative volontarie. Selezione rigorosa dei fornitori (al 99,9% nazionali) attraverso continue verifiche sul loro operato e loro sensibilizzazione sulle tematiche della Responsabilità Sociale; infine, sostegno a numerose iniziative di solidarietà sociale. Molto impegnata nella politica ambientale (significativo l´investimento per la costruzione di un grande impianto fotovoltaico in Umbria che ha permesso al reparto di Ricerca e Sviluppo la creazione dei cosiddetti “tubi verdi” E2, realizzati con energia pulita e rinnovabile al 100%) e nella sensibilizzazione dei dipendenti nei confronti di questo tema. Vincitori di categoria Categoria “Ambiente” Sogenus spa – Ancona - Sogenus Spa nasce 18 anni fa, con capitali pubblici e privati. Siamo nell’entroterra della provincia di Ancona, dove le colline si addolciscono degradando verso il mare e dando le spalle ai superbi Monti Sibillini. Terra del Verdicchio. Terra laboriosa, gente determinata. L’impianto di smaltimento e recupero gestito da Sogenus Spa è a poco più di due chilometri dall’abitato di Moie, popolosa frazione a valle di Maiolati Spontini. La discarica insiste su un’area di 40 ettari di esclusiva proprietà del Comune. Oggi l’azienda è quasi interamente a capitale pubblico, e gli azionisti sono i Comuni e/o le loro aziende che smaltiscono in quella discarica i propri rifiuti. Per coniugare la sicurezza nella gestione di una discarica con l’esigenza di fare utili da riversare ai Comuni soci, l’azienda ha scelto la via della qualità. È stata un’escalation. Nel 2000 la Iso 9001 sui parametri di gestione aziendale, due anni dopo Iso 14001 sul sistema di gestione ambientale. Nel 2004 è giunta Emas, la registrazione europea di “assoluta trasparenza”. Nel 2005 si è aggiunta la certificazione di qualità Ohsas 18001 per il sistema di gestione della sicurezza e della salute sul luogo di lavoro. Non c’erano e non ci sono obblighi di legge a imporre certificazioni a Sogenus Spa. Solo la convinzione che sia questa la strategia giusta per durare nel tempo. “È come aver aperto le porte dell’azienda, uffici, schedari e computer compresi e permettere che tutti controllino tutto. A nostro avviso tutto questo è responsabilità sociale” spiega il direttore generale, Mauro Ragaini, con un pizzico di giustificato orgoglio. Una rarità in questo settore dove purtroppo rischi, tentazioni, appetiti e illegalità si rincorrono e spesso si integrano. Non basta. Perché c’è da dire della discarica, e di questa gente che non ha fatto rivoluzioni per opporsi quando è stata realizzata 18 anni fa ma ha voluto sincerarsi che il sito fosse idoneo, le garanzie reali, i gestori persone serie. E così è stato. “Una discarica è comunque una ferita alla terra – dicono alla Sogenas - ma ci sono ferite che si rimarginano, altre no. Il nostro impegno è ridurre al minimo l’impatto ambientale e far sì che nel tempo la ferita possa davvero scomparire”. Categoria “Mercato” Eurosuole spa – Macerata - L´azienda è impegnata in numerose iniziative di responsabilità sociale con ottimi risultati in tutti i settori. Particolarmente interessante l´impegno nei confronti della comunità con il sostegno di iniziative di solidarietà sociale e nel campo dell´istruzione, della formazione, della ricerca e dell´innovazione. Sostiene da più di 10 anni il progetto Telethon. Forte l´impegno nei confronti dei dipendenti. Elevati gli standard di sicurezza sul luogo di lavoro con un sistema di gestione e monitoraggio continuo e una drastica diminuzione degli infortuni sul lavoro negli ultimi anni. Rispetto alle aziende operanti nello stesso settore, Eurosuole ha in questo ambito un valore medio sensibilmente inferiore. Numerose le agevolazioni per i dipendenti (consulenza fiscale, sistema premiante. ) per un costo pari all´1% sul V. A. Molte le ore di formazione. Diverse le iniziative a favore dei disabili con un investimento , nel 2005, di 47. 000,00 euro. Nella politica ambientale sono molte le azioni per la riduzione dell´impatto della propria attività, in particolare con 3 programmi specifici: eliminazione delle sostanze pericolose, ottimizzazione della gestione dei rifiuti e riduzione delle emissioni inquinanti. Eurosuole ha inoltre definito una procedura di gestione del personale in termini di competenze e addestramento sulle tematiche ambientali. Numerose le attività di informazione e comunicazione verso tutti gli stakeholders di riferimento. Severa nella selezione dei fornitori, il 96,8% nazionali, con un sistema di gestione che ne prevede l´esclusione se non conformi alla politica ambientale dell´azienda. Ottime le garanzie offerte ai clienti sui propri prodotti, al 100% etichettati. Categoria “Risorse Umane” San Matteo Spa – Vicenza - Sono talmente convinti che la responsabilità sociale sia un valore per l’impresa, che hanno applicato questa regola anche al golf. Non è poco per un’azienda che produce vino e che ha voluto provare a sfatare il mito del golf come sport riservato ai Vip. Come? Semplicemente creando un campo da golf a Creazzo, il paese di diecimila abitanti alle porte di Vicenza in cui da cinquant’anni la San Matteo Spa ha la sua sede e lo stabilimento di produzione di vini. E quel club su 30 ettari di terreno, gestito da Cristiano Cielo, uno dei cinque figli di Bruno, presidente dell’azienda, ha avuto subito successo. Lo testimoniano i 450 iscritti, il via vai di appassionati e curiosi. Merito soprattutto di una gestione innovativa, a cominciare dalle spese e dalle iscrizioni (quasi) irrisorie per studenti e principianti: dato che tutti sognano di diventare come Tiger Woods, cosa costa dare una possibilità ai giovani? La società ha un impegno sui temi della Csr molto forte e decisamene integrato nella strategia aziendale. Presenta eccellenze soprattutto nell´ambito della formazione e sensibilizzazione sulle tematiche della sostenibilità e della sicurezza nei confronti dei dipendenti (57 ore medie annue di formazione per ogni addetto per un costo, sul V. A. Pari a 11. 000,00 / 5. 000. 000,00 euro circa). Numerose le agevolazioni per tutti i dipendenti con un impegno economico pari a più di 16. 000,00 / 5. 000. 000,00 euro annui (flessibilità d´orario, sistema premiante, consulenza fiscale gratuita, attività ricreative all´interno dell´azienda. ). Particolare attenzione alla disabilità con circa l´8% del personale appartenente a categorie svantaggiate (costo sostenuto su V. A. 1350,00 / 5. 000. 000,00. Oltre a ad avere un sistema di gestione per la sicurezza sul luogo di lavoro, l’azienda è attiva nel sostegno alla comunità sui temi della ricerca e dell’istruzione e sul fronte ambientale, con l´utilizzo di contenitori Pet (primi in Italia), con iniziative per il riciclaggio dei rifiuti, la conversione di tutti i vigneti in coltivazioni biologiche e, infine, lo sfruttamento di energie rinnovabili. Categoria “Comunità” Banca di credito cooperativo di Pianfei e Rocca de´ Baldi – Cuneo - “Responsabilità: è una parola semplice, e importante. Significa che ciascuno, con le sue capacità e competenze, è chiamato a contribuire alla costruzione di un mondo migliore”. Con queste parole si apre il Bilancio Sociale e di Missione 2005 della Banca di Credito Cooperativo di Pianfei e Rocca de’ Baldi, in provincia di Cuneo. Nata 11 anni fa, oggi conta 12 filiali, 3805 soci, un’utile di 1,8 milioni di euro. “La storia di questa banca”, spiega il presidente Pier Giorgio Fulcheri, “ha origine nella seconda metà dell’ ‘800 quando c’era la necessità di agevolare il credito alle attività artigiane e agricole della zona, che altrimenti sarebbero scivolate nelle mani dei prestatori ad usura. La volontà dei soci fondatori era quella di sostenere le categorie economiche che più potevano avere difficoltà nell’accesso al credito”. La strada intrapresa allora non è stata più cambiata e lo spirito è rimasto lo stesso. L’azienda opera per far coincide gli obbiettivi economici e quelli sociali. “È la nostra doppia anima: non importa quanto sei grande, ma quanto sei spesso” dice il presidente Fulcheri. Alla banca i 74 dipendenti e le migliaia di soci operano con in mente una serie di obbiettivi: creare opportunità e sostenere l’economia locale, ma anche aiutare le famiglie, tenere in vita le zone montane inclini allo spopolamento e favorire la crescita culturale e la valorizzazione dell’arte, senza dimenticare che è meno fortunato. Importante anche il sostegno al sociale, obiettivo condiviso e costantemente perseguito dalla banca, che coopera con il mondo del non profit attraverso donazioni, raccolte di fondi e campagne di sensibilizzazione tese a diffondere e stimolare la cultura della solidarietà. Un esempio assai valido è la costituzione di una onlus, la “Fondazione Verdeblu”. Molte iniziative e un invidiabile successo. Se gli chiedete come sia possibile, il presidente Fulcheri sorride: “La nostra è stata una scommessa per realizzare quelle che è il nostro motto: “La grandezza di un impresa non si vede dalle dimensioni”. Sono i risultati della collaborazione di tutti, un vero lavoro di squadra: collaboratori, dipendenti, amministratori, soci. Una vittoria per tutto il credito cooperativo”. .  
   
 

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