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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 28 Maggio 2008 |
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CRESCONO LE IMPRESE ROSA MA NON IN TOSCANA
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Firenze, 28 maggio 2008 – Nella Toscana 2007, prosegue la crescita delle imprese a maggioranza femminile, arrivando a segnare un +643 unità (+0,7%) contro un -943 (-0,3%) delle restanti, con un’incidenza del 23% sul tessuto imprenditoriale regionale, ma a questa crescita non corrisponde un altrettanto positivo sviluppo del numero di imprenditrici toscane (-0,8%). Le donne sempre più ricoprono un ruolo di Amministratrice (+1,5% ,+0,3% i colleghi maschi), mente diminuiscono in veste di Socie (-2,2%, -3,9%), Titolari (-0,1%, +0,1%) o in Altre Cariche (-0,9%, -2,0%). La conferma arriva dall’Osservatorio sulle Imprese Femminili di Unioncamere Toscana, in collaborazione con Regione Toscana, su dati forniti da Infocamere-stockview relativi al Registro Imprese delle Camere di Commercio. Nel confronto con le altre regioni benchmark, la Toscana rosa evidenzia una performance in linea con Piemonte e Veneto (entrambe +0,5%); superiore a Lombardia (+0,1%); inferiore a Emilia Romagna (+1,2%) e Marche (+1,3%). Lo sviluppo della demografia imprenditoriale femminile ha avuto incrementi sia sulla costa che all’interno della nostra regione. Sono state particolarmente positive le performance di Prato (+3,4%) Pistoia e Pisa (entrambe +1,3%); non rilevanti quelle di Siena e Livorno (entrambe +0,9%), Arezzo e Grosseto (+0,4%), Lucca (+0,1%); negativi gli andamenti di Massa Carrara (-0,7%) e Firenze (-0,1%). Nella classifica delle incidenze femminili, restano al primo posto Grosseto (28,8%) e all’ultimo Firenze (21,4%). La provincia di Prato (23,0%), pur non essendo la più femminilizzata, ha mostrato, tra il 2003 e il 2007, la maggiore variazione (+2,0%) sorpassando, così, quelle di Pistoia, Lucca, Pisa. In controtendenza con quanto verificatosi tra le imprese a maggioranza maschile, le imprenditrici toscane hanno preferito la forma giuridica di società di capitale (+6,3%, +766) e quella di cooperativa ( +5,1%,+53 contro +0,1%, +6). Una lieve flessione (-0,1%, in assoluto -63) nell’universo femminile per la voce ditta individuale, che rimane tuttavia la più diffusa (il 60% circa delle imprese femminili, il 52% per le altre imprese). Le imprese guidate da donne sono particolarmente cresciute nei settori costruzioni (+7,6%, +244; rimanenti +3,4% e +2. 080) e nei servizi alle imprese (+4%, +478), dove si osservano punte alte nelle attività immobiliari (+291, +4,9%), e di consulenza professionale e imprenditoriale (+171, +4,1%). Diminuiscono, invece, nel settore dell’agricoltura (-146 imprese rosa, cioè -1,0%). Sono in leggera flessione, per la prima volta dal 2003, nel commercio (-0,5%, ossia -154 imprese), soprattutto in quello al dettaglio che perde 206 imprese (-1,0%); e nel manifatturiero (-0,2%, ossia -22 imprese), a causa del comparto moda (-99 imprese, -1,4%) dove scendono le imprese tessili femminili (-152, -6,5%), controbilanciate in parte dalla crescita del settore delle confezioni (+71, +2,5%). Nonostante le performance non positive, comunque, i settori del commercio e dell’agricoltura continuano a raccogliere il maggior consenso da parte delle donne (il 29,0% e 15,3% delle imprese femminili operano rispettivamente nei due settori), seguono i settori manifatturiero (14,4%), altri servizi pubblici e alla persona (8,8%), alberghi e ristoranti (8,2%). Crescono le imprenditrici straniere: +8,3% quelle comunitarie, soprattutto provenienti da Romania e Repubblica Ceca; +6,2%, le extra-comuntarie, grazie alle presenze cinesi, senegalesi e pachistane. D’altro canto diminuiscono le imprenditrici toscane (-1. 184, -0,8%), sebbene il complesso femminile non toscano rimanga sostanzialmente stabile (+37, +0,1%), e la compagine maschile abbia segnato andamenti peggiori (rispettivamente -1,4% e -1,1%). Il punto di vista di Pierfrancesco Pacini - Presidente di Unioncamere Toscana Come nelle passate annualità, anche nel 2007 la demografia imprenditoriale femminile ha mostrato andamenti migliori rispetto alle imprese non femminili, addirittura con la differenza che nell’anno citato gli andamenti osservati, tra le due tipologie di impresa, hanno mostrato segno opposto (rispettivamente +0,7%, -0,3%). Diminuisce invece il numero di imprenditrici iscritte al Registro Imprese. In particolar modo sono le imprenditrici di origine “toscana” a diminuire, a fronte di un aumento delle imprenditrici straniere. Questa particolare situazione (imprese che aumentano ed imprenditrici che diminuiscono) non dovrebbe però destare particolari preoccupazioni; occorre infatti prestare attenzione nel tirare le conclusioni. Queste dinamiche non sempre sono strettamente connesse alla chiusura di una attività e sono invece determinate da una rimodulazione della formula imprenditoriale (tipo di impresa, cioè più società di capitali e meno di persone, con le imprese individuali stabili) e dal numero dei componenti del nucleo imprenditoriale. Resta il fatto che le istituzioni, tra cui le Camere e la stessa Unioncamere Toscana, devono proseguire nelle iniziative di assistenza e di orientamento all’avvio imprenditoriale, nonché di consolidamento di imprese già avviate. A tal proposito sottolineo la proficua collaborazione volta a sostenere l’imprenditoria femminile, che Unioncamere Toscana ha intrapreso da anni con la Regione Toscana. Mi riferisco in particolare alle iniziative ricomprese nel Programma Regionale per la promozione delle Imprese femminili, tra cui cito il Mentoring e l’”Osservatorio sulle Imprese Femminili”. Il punto di vista di Ambrogio Brenna – Assessore all’innovazione e alle attività produttive della Regione Toscana. Anche nel corso del 2007, come già nell’anno 2006, le imprese a titolarità femminile crescono di più di quelle non femminili. Il documento elaborato dall’ “Osservatorio sulle imprese femminili” evidenzia come in Toscana la dinamica imprenditoriale al femminile, nel suo complesso, mostri una performance di segno positivo: una crescita, seppur contenuta, nei confronti dell’andamento più generale che delle imprese non femminili. Questo è un segnale di notevole importanza: significa una straordinaria vitalità da parte dell’universo imprenditoriale femminile ed un bene per l’intera economia toscana, nonostante le notevoli difficoltà che quotidianamente incontrano le Pmi, in particolar modo quelle a prevalente titolarità femminile. Un altro dato positivo si può riscontrare nel fatto che questo universo è composto da donne altamente qualificate che stanno ricoprendo ruoli gestionali sempre più di rilievo e si stanno conquistando ulteriori spazi nei vari assetti dell’impresa, rispetto ai colleghi maschi. Queste imprese crescono anche in virtù dello spirito d’iniziativa proprio non soltanto delle donne toscane, ma anche delle donne immigrate e di donne italiane provenienti da altre regioni. Anche quest’ultimo elemento rappresenta un altro dato positivo: la Toscana sta dimostrando così la propria capacità ad attrarre coloro che intendono investire. E’ pertanto opportuno continuare a favorire sempre più la diffusione della ricerca tecnologica e dell’innovazione e rendere più agevole e sempre meno oneroso l’accesso al credito, soprattutto per quanto riguarda le Pmi a titolarità femminile. Per chi programma e deve operare delle scelte è fondamentale poter disporre di un valido strumento conoscitivo/informativo, quale è l’Osservatorio sulle imprese femminili in Toscana, che costituisce una delle iniziative che fanno parte del Programma Regionale per la promozione dell’imprenditoria femminile toscana, approvato nel 2005. La collaborazione intrapresa con Unioncamere Toscana per la realizzazione dell’ Osservatorio si sta rivelando proficua, in quanto consente di attivare un monitoraggio preciso e puntuale, utile per rendere periodica un’analisi di ordine statistico e socio-economico relativa alle imprese toscane guidate da donne. E’ importante sottolineare il fatto che tale collaborazione proseguirà anche in avvenire, dato che la Giunta Regionale ha approvato la Deliberazione n. 6174 del 3-12-2007, con la quale viene confermato tale rapporto collaborativo, non soltanto per l’attività di studio e di analisi relativamente ai dati inerenti le imprese femminili, ma soprattutto per quanto concerne sia l’attività di informazione ed orientamento in favore di questa tipologia di impresa, che il monitoraggio e la valutazione di tutte le iniziative regionali collegate con i vari bandi attuativi della legge n. 215/92. . |
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