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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 04 Giugno 2008 |
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CONFERENZA DI ALTO LIVELLO SULLA SICUREZZA ALIMENTARE MONDIALE: LE SFIDE DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO E BIOENERGIA (ROMA, 3-5 GIUGNO 2008)
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Sicurezza alimentare, cambiamenti climatici e bioenergie: questi i temi della Conferenza di Alto Livello che si terrà a Roma dal 3 al 5 giugno, organizzata dalla Fao in collaborazione con il Gruppo consultivo per la ricerca internazionale sull’agricolatura (Cgiar), il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad) e il Programma alimentare mondiale (Wfp). Capi di Stato e di Governo, Ministri, rappresentanti della società civile e di organizzazioni private di tutto il mondo, si incontreranno per discutere e approfondire le relazioni esistenti tra questi tre argomenti, allo scopo di individuare politiche, strategie e programmi necessari per tutelare l’ambiente e per affrontare la crisi alimentare nel mondo nel breve e lungo periodo. Circa 850 milioni di persone nel mondo oggi soffrono la fame, di queste 820 milioni vivono nei Paesi in Via di sviluppo, i più colpiti dai cambiamenti climatici. Così ad esempio mentre ai tropici i piccoli agricoltori sono costretti ad affrontare da soli i problemi derivanti da un crescente fenomeno di siccità (inaridimento progressivo dei terreni, esaurimento delle acque sotterranee), le popolazioni che vivono sulle isole e nelle zone costiere sono esposte a inondazioni e cicloni sempre più frequenti, con maggiore salinizzazione e aumento del livello del mare. D’altro canto l’aumento della domanda di biocarburanti, come soluzione per ridurre l’emissione di carbonio e svincolare i Paesi dall’uso dei combustibili fossili, ha dei risvolti cruciali per la produzione alimentare e la salvaguardia ambientale. Sempre più Paesi infatti diminuiscono la percentuale di terreni destinata alla produzione di risorse alimentari in favore delle colture utilizzate per la produzione di biocarburanti, causando così l’attuale impennata dei prezzi dei generi alimentari, aggravando così le condizioni delle popolazioni più povere. La minor disponibilità di terreni agricoli causa un maggior ricorso alla deforestazione per cui si calcola che ogni anno vanno distrutti 13 milioni di ettari di foreste con gravissime conseguenze per tutto l’ecosistema. Ridurre il degrado delle foreste significa proteggere l’acqua, il suolo e la biodiversità a fronte di un patrimonio floro-faunistico esposto a sempre più frequenti e più intensi focolai di parassiti e malattie con gravi ripercussioni sulla sicurezza alimentare. La conferenza rappresenta dunque un’opportunità preziosa per la comunità internazionale chiamata ad avviare e rafforzare le reti esistenti di sviluppo e di partenariato per salvaguardare l’ambiente e sconfiggere la fame in ogni parte del mondo. . |
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