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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Giugno 2008
 
   
  UE: LA GIOVENTÙ FEDERALISTA EUROPEA SCRIVE A BERLUSCONI ED AI PARLAMENTARI: LA POLITICA ITALIANA SI IMPEGNI A COSTRUIRE UN’ITALIA EUROPEA

 
   
  Napoli, 5 giugno 2008 - “La politica italiana si impegni a costruire un’Italia europea per un’Europa in grado di agire. I giovani non rimarranno a guardare e noi faremo la nostra parte. ” Si conclude così la lettera aperta inviata ieri mattina dalla Gioventù Federalista Europea (Gfe) al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ai ministri del Governo ed ai parlamentari italiani. “La Gioventù Federalista Europea- scrive il movimento giovanile dell’Movimento Federalista Europeo fondato da Altiero Spinelli- ha osservato con attenzione e preoccupazione il dibattito pre-elettorale italiano in cui le tematiche europee sono state completamente assenti. L’attuale situazione internazionale mostra, invece, come la gestione di problematiche quali l’immigrazione, la sicurezza e la crescita economica esclusivamente sul piano nazionale rischi di portare al fallimento delle relative politiche. Il rinnovamento del sistema politico italiano è infatti strettamente legato ad un’azione innovatrice all’interno del quadro europeo: non c’è futuro per l’Italia al di fuori dell’Europa e un´Europa unita e democratica è necessaria per affrontare la sfida della globalizzazione e della connessa necessità di realizzare un nuovo ordine internazionale capace di assicurare sicurezza e stabilità. Tuttavia l’Unione Europea oggi non è in grado di essere interlocutore di Usa, Cina, Russia con la pienezza dei poteri necessari. Occorre per questo riprendere il processo costituzionale europeo: l´Europa ha bisogno di un governo democratico e federale capace di agire. L’ordine mondiale è in crisi, sia sul terreno della sicurezza che su quello della globalizzazione economica. La redistribuzione del potere e della ricchezza a livello mondiale sta generando e genererà scontri e tensioni sempre più forti tra le diverse aree del mondo. Se non emerge una soluzione alternativa all’attuale modello di gestione della globalizzazione, l’unica risposta possibile sarà il ritorno al protezionismo e alle guerre commerciali e monetarie. L’europa, che ha vissuto sulla propria pelle gli orrori dei periodi di autarchia e nazionalismo esasperato avvenuti nel primo dopoguerra, ha una responsabilità enorme nel tentare di indicare una via diversa per gestire i problemi della globalizzazione. L’unione Europea deve avere la forza di promuovere la riforma delle istituzioni sovranazionali, affinché siano dotate dei poteri necessari ad attuare politiche di redistribuzione della ricchezza, gestione del mercato, affermazione dei diritti, salvaguardia dell’ambiente. ” E la lettera dei Giovani Federalisti Europei continua chiedendo al Governo ed al Parlamento che: “1. L´italia, come indicato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, porti subito a compimento la ratifica del Trattato di Lisbona che racchiude alcune delle riforme necessarie ad imprimere un nuovo slancio alla costruzione europea in occasione delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo nel giugno 2009. Le elezioni europee potranno diventare il primo passo verso l´Europa politica se i partiti politici europei sapranno indicare chiaramente ai cittadini le proprie idee sul futuro dell’Europa ed il loro candidato alla presidenza della Commissione Europea che si impegnerà a realizzale. 2. Il Parlamento Italiano approvi, in occasione della ratifica, una mozione che impegni il governo a rilanciare il processo costituente in tutte le sedi istituzionali europee anche tra un´avanguardia di Stati, se l´unanimità non sarà possibile; 3. L’italia sostenga nelle sedi internazionali che il Presidente della Commissione Europea potrà essere nominato solo dopo gli esiti delle elezioni europee del giugno 2009, come previsto dal Trattato di Lisbona:” “I giovani europei- si conclude così la lettera della Gfe- ripongono grandi aspettative in una politica che sia in grado di rispondere ai problemi più vicini alla loro vita quotidiana. Questa politica può essere portata avanti soltanto a livello europeo. E’ dunque responsabilità di tutti gli schieramenti, dare all’Europa, e quindi all’Italia, gli strumenti necessari per non tradire le attese delle nuove generazioni. ” .  
   
 

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