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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Giugno 2008
 
   
  PORTO DI GENOVA. IL DIBATTITO IN CONSIGLIO PROVINCIALE SUL PIANO TRIENNALE

 
   
  Genova, 11 giugno 2008 - “ Questo può essere il momento giusto per definire il progetto del futuro Porto di Genova, se debba essere un emporio attento solo al numero dei teu in transito oppure diventare un cluster marittimo compatibile con il territorio che, facendo leva sulla ricchezza della tradizione e sul patrimonio tecnico e imprenditoriale, riassuma in sé i valori dell’economia con quelli della conoscenza e dell’accoglienza. “ Il presidente Repetto ha concluso così, il 4 giugno, il dibattito in consiglio provinciale sul piano triennale dell’Autorità Portuale che Luigi Merlo aveva illustrato nella seduta della scorsa settimana. Il piano è concreto e pone obiettivi realistici, secondo Repetto che, in risposta ad alcune sollecitazioni poste dai consiglieri, si è detto contrario alla privatizzazione di Ente Bacini e Stazioni Marittime che possono inserirsi nel circuito europeo delle crociere, al problematico trasferimento delle Riparazioni Navali, e franco sull’agognata delocalizzazione del Porto Petroli che “ o diventa una questione nazionale oppure è meglio riprendere in considerazione l’ipotesi di costruire una boa al largo, abbandonata nella prospettiva del waterfront di Renzo Piano “. Repetto ha anche risposto a Renata Oliveri secondo la quale il piano di Merlo indugia sulle regole e meno sullo sviluppo. Secondo il presidente della provincia, che ha ricordato il voto di ieri in comitato portuale che ha autorizzato Grandi Navi Veloci a utilizzare il proprio personale per le operazioni in banchina, le regole ci vogliono, soprattutto in un momento in cui è in corso un’indagine della magistratura. Le critiche della Oliveri si sono appuntate sulla natura del documento proposto da Merlo. “ E’ un programma di mandato oppure un pianto triennale; rischia di non essere nessuno dei due “ si è chiesta, precisando poi che l’ Autorità portuale deve recuperare il suo ruolo strategico senza farsi condizionare da sudditanze politiche o economiche, passando anche attraverso la riorganizzazione della macchina interna. Contraria anch’essa alla dismissione di Ente Bacini e Stazioni Marittime, Oliveri ha detto che l’extragettito deve servire alle opere portuali e all’autonomia finanziaria ma che “ le grandi infrastrutture sono un problema nazionale e debbono essere finanziate da risorse nazionali “. Nella discussione sono intervenuti Stefano Volpara ( Pd ) che, nel quadro di un giudizio complessivamente positivo del piano operativo, ha lamentato l’assenza di ogni riferimento al porto petroli di Multedo; Giuseppe Rotunno ( An ) il quale, sospendendo il giudizio sul documento, ha auspicato una riscrittura aggiornata della legge 84 e misure di razionalizzazione del sistema che, pur con le sue carenze, nel 2007 ha raggiunto uno storico record di merci smaltite. Secondo Gian Piero Pastorino ( Integruppo Sinistra ) , prima di avviare i lavori di tombamento di Calata Bettolo, Sampierdarena e Voltri bisogna organizzare vie alternative per il passaggio dei camion addetti ai cantieri; per Paolo Bianchini ( Fi ) occorre riorganizzare il lavoro portuale e coordinare Dogana, Finanza e Capitaneria in modo da velocizzare l’iter burocratico dei documenti, creando uno sportello unico in funzione continuativamente; per Angelo Spanò ( Integruppo Sinistra ) è necessaria una svolta ambientalista del sistema portuale con una presenza più incisiva delle ferrovie per il trasporto dei contenitori, più sicurezza sui posti di lavoro e un numero maggiore di addetti alle dogane; per Gabriele Gronda ( Pd ) è importante l’impegno di Merlo ad avviare la redazione del piano regolatore portuale dal confronto con le istituzioni perché esso non si limita ai pur importanti aspetti operativi per lo smistamento delle merci ma definisce lo scenario futuro dello sviluppo, cui è necessario l’avvio della costruzione delle infrastrutture ferroviarie e autostradali. .  
   
 

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