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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Giugno 2008
 
   
  UN NUOVO IMPULSO AL PARTENARIATO EUROMEDITERRANEO

 
   
  Strasburgo, 12 giugno 2008 - In vista del Vertice del 13 luglio, il Parlamento europeo sollecita un nuovo impulso al partenariato con i paesi del Mediterraneo, che promuova anche i diritti umani e la democrazia ed elevi la condizione giuridica delle donne. Ricorda poi la propria proposta di creare una Banca euromediterranea per gli investimenti e, sottolineando il ruolo dell´Assemblea parlamentare congiunta, accoglie con favore la proposta di una co-presidenza e di un Comitato permanente comune con sede a Bruxelles. La regione mediterranea e il Medio Oriente sono per l´Ue d´importanza strategica ed è quindi necessaria una politica mediterranea «basata sulla solidarietà, il dialogo, la cooperazione e lo scambio». Adottando con 562 voti favorevoli, 50 voti contrari e 30 astenuti una risoluzione sostenuta da tutti i gruppi politici (tranne Gue/ngl e Ind/dem), il Parlamento accoglie favorevolmente la comunicazione della Commissione europea sul processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo. Ne condivide infatti l´obiettivo di dare nuovo slancio politico e pratico alle relazioni multilaterali dell´Ue con i suoi partner mediterranei attraverso «l´innalzamento del livello politico delle relazioni, una maggiore cotitolarità del processo e una maggiore condivisione delle responsabilità, nonché sviluppando progetti regionali che rispondano ai bisogni dei cittadini della regione». Ricordando che al vertice costitutivo del processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo, in programma a Parigi il 13 luglio 2008, dovranno essere stabiliti orientamenti chiari per l´intensificazione delle relazioni multilaterali dell´Ue con i suoi partner mediterranei, il Parlamento ritiene opportuno imprimere un nuovo impulso al processo di Barcellona che dovrebbe confermarsi lo «strumento fondamentale» della cooperazione comunitaria con la regione. Sottolinea peraltro che la dichiarazione di Barcellona, i suoi obiettivi e aree di cooperazione dovrebbero essere una pietra miliare di tali relazioni. Il Parlamento sottolinea poi che il partenariato Ue-mediterraneo non può concentrarsi esclusivamente sulle questioni economiche e commerciali, ma dovrebbe anche contribuire alla «pace, stabilità e prosperità». Pur rilevando che uno dei principali obiettivi della politica euromediterranea consista appunto nella promozione dello Stato di diritto, della democrazia e del rispetto dei diritti umani, nonché del pluralismo politico, ritiene tuttavia che il partenariato «non abbia finora raggiunto i risultati attesi». Pertanto il Consiglio e la Commissione dovrebbero iscrivere chiaramente tali temi negli obiettivi della nuova iniziativa, potenziando l´attuazione dei meccanismi esistenti, quali la clausola dei diritti umani negli accordi di associazione e la creazione di un meccanismo per attuarla. Sarebbe poi necessario elevare la condizione giuridica delle donne nella regione mediterranea mediante politiche che attribuiscano loro un ruolo di maggior rilievo nelle società e promuovendo l´uguaglianza di genere. Il rispetto delle tradizioni e delle usanze, ricordano i deputati, «non dovrebbe andare a detrimento dei loro diritti fondamentali». Il Parlamento ricorda la propria proposta di creare una Banca euromediterranea per gli investimenti e lo sviluppo, capace di attrarre investimenti diretti esteri, di cui la regione mediterranea è carente e rileva che la partecipazione degli Stati del Golfo, primi investitori nella regione, «potrebbe contribuire alla realizzazione di questo obiettivo». Ricorda poi gli esempi di iniziative proposte dalla Commissione, come le autostrade del mare, l´interconnessione dell´autostrada del Maghreb arabo (Ama), il disinquinamento del Mediterraneo, la protezione civile e il Piano solare mediterraneo. Sottolinea inoltre le opportunità offerte da un generatore di elettricità a energia solare termica nel deserto dell´Africa settentrionale e sostiene anche altre iniziative, quali la dissalazione dell´acqua marina per facilitare l´accesso all´acqua potabile. Aspetti istituzionali - I deputati accolgono con favore la proposta di creare una copresidenza per il processo di Barcellona: un´Unione per il Mediterraneo a livello di capi di Stato e di ministri degli Esteri, riconoscendo che ciò «rafforzerà la titolarità comune della cooperazione euromediterranea» e approvano l´idea di attribuire la copresidenza dell´Ue alle istituzioni comunitarie. Sottoscrivono inoltre la proposta della Commissione di istituire un Comitato permanente comune, con sede a Bruxelles, di rappresentanti nominati da tutti i partecipanti, che «potrebbe avere un ruolo importante nel migliorare la governance istituzionale». Sono poi favorevoli all´organizzazione, ogni due anni, di riunioni di vertice aventi come finalità l´adozione di dichiarazioni politiche e di decisioni sui principali programmi e progetti da sviluppare a livello regionale. In tale ambito, sostengono inoltre la proposta della Commissione riguardo al ruolo dell´Assemblea parlamentare euromediterranea (Apem) che dovrebbe diventare parte integrante del quadro istituzionale del processo di Barcellona, quale dimensione parlamentare dello stesso. L´apem, infatti, quale organo consultivo, dovrebbe avere la facoltà di formulare proposte e valutazioni. Infine, il Parlamento sottolinea che l´ambito della cooperazione dovrebbe estendersi «anche agli altri Stati costieri del Mediterraneo» e sarebbe necessario potenziare i programmi di cooperazione culturale attraverso una maggiore utilizzazione di Erasmus Mundus, Enpi e di Euromed Audiovisual Ii (2006-2008). Background - Il processo di Barcellona - Il processo di Barcellona, varato nel 1995, è uno strumento centrale delle relazioni euromediterranee. Il Partenariato comprende gli Stati membri e 10 partner mediterranei (Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Autorità Palestinese, Siria, Tunisia e Turchia). La Libia ha lo status di osservatore dal 1999. Il Partenariato fornisce un vasto quadro per lo sviluppo delle relazioni politiche, economiche e sociali tra Stati membri e partner mediterranei. I tre principali obiettivi, enunciati nella Dichiarazione di Barcellona, prevedono la definizione di un´area comune di pace e stabilità attraverso il rafforzamento del dialogo politico e di sicurezza, la creazione di una zona di prosperità comune mediante un partenariato economico e finanziario e la graduale istituzione di un´area di libero scambio nonché il riavvicinamento tra le popolazioni attraverso un partenariato sociale e culturale. Il programma Meda (sostituito dall´Enpi a partire dal 1° gennaio 2007) è stato il principale strumento finanziario del Partenariato euro-mediterraneo. Dal 1995 al 2003, infatti, Meda ha erogato 5. 458 milioni di euro per programmi e progetti di cooperazione e per altre attività di supporto. Un´altra fonte di finanziamento è la Banca europea degli investimenti che ha prestato 14 miliardi di euro per sviluppare le attività del Partenariato. .  
   
 

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