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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Giugno 2008
 
   
  BASILICATA, APOF-IL, L’ARTE ORAFA DIVENTA UNA PROFESSIONE

 
   
  Avligilano, 9 giugno 2008 - L’arte può diventare un’occasione di professione e lavoro. E’ la testimonianza che viene dalla mostra “Fluide Metamorfosi” dell’artista lucana Manuela Tedesca patrocinata dall’Apof-il che ad Avigliano, lo scorso anno, ha tenuto un corso di oreficeria per 15 allievi (450 ore di attività pratica-teorica e di laboratorio). L’oro, i metalli preziosi forgiati per descrivere sentimenti, interpretare ricorrenze importanti e fissare momenti unici, - per dirla con Marilyn - sono i migliori amici delle donne. E quelli della tradizione orafa, argentiera e gioielliera italiana, nonostante la crisi e il calo dei consumi, continuano a far sognare il mondo intero. Per questo – sottolinea il presidente dell’Apof-il Antonio Giansanti – investire nella formazione degli artigiani dell’oro e dei metalli preziosi ha una rilevanza particolare anche a sostegno degli operatori del made in Italy che continuano a sollecitare una nuova legge di tutela del marchio e il ‘mutuo riconoscimento’ dei prodotti all´interno dell’Unione europea. Infatti, intensificare i controlli prima che vengano apposti marchi aggiuntivi sui prodotti orafi-argentieri-gioiellieri, anche quando questi articoli sono stati fabbricati legalmente in un altro Stato membro, deve essere seguito dalla formazione e dall’aggiornamento professionale degli artigiani che creano e lavoro i metalli preziosi. Le tecniche utilizzate che segnano il successo del “made in Italy” sono quelle di sempre, eseguite artigianalmente, ovvero ‘a mano’. Il settore orafo, in Italia, ha da sempre rappresentato uno dei comparti manifatturieri trainanti nella promozione della produzione italiana nel mondo, con un totale di 10 mila aziende, di cui 8. 500 artigiane e 1. 500 industriali, 47mila addetti diretti alla produzione e 76mila alla distribuzione. La produzione si concentra in alcuni distretti di punta, come Vicenza, Arezzo, Valenza Po, Napoli, Padova Firenze e Palermo. “In questo contesto - commenta Giansanti - sarebbe auspicabile la realizzazione di un progetto finalizzato a migliorare e a salvaguardare la penetrazione commerciale dei prodotti orafi, attraverso stabili organizzazioni commerciali e incentivando l’aggregazione di imprese. Il progetto - auspica - potrebbe prevedere la coabitazione con altri prodotti del made in Italy, accessori moda, che per noi significa rilanciare il Polo della Corsetteria di Lavoro, ed essere rivolto al mercato interno e ai mercati esteri maturi come quello americano e potenziali come l’Europa dell´Est”. .  
   
 

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