NELLE RADICI DELL’EMICRANIA SI NASCONDONO ANORESSIA E BULIMIA ?
Taormina, 9 giugno 2008 - Una delle più inattese rivelazioni scientifiche emerse dal congresso Anircef di Taormina è stata data anche nel corso dell’apertura a Vicenza del X Congresso Ansisa (Associazione Nazionale Specialisti in Scienze dell’Alimentazione), il cui presidente Roberto Ostuzzi ha collaborato col Presidente Anircef Giovanni D’andrea nella realizzazione di uno studio presentato a Taormina dal quale emerge come nelle donne anoressiche e bulimiche la percentuale di emicraniche sia significativamente più elevata rispetto alla popolazione normale: 75 – 83,5% contro il 12,5%. Nella maggior parte di queste donne (68,1%) i primi sintomi del disturbo alimentare (anoressia e/o bulimia) coincidono con i primi attacchi di emicrania o addirittura li precedono. L’ipotesi è che l’emicrania possa favorire l’insorgenza dei disturbo alimentari, ipotesi confortata anche dal riscontro in entrambe le patologie di una disfunzione delle stesse aree cerebrali: ipotalamo, corteccia limbica e amigdala. Proprio in queste zone si concentrano infatti particolari recettori denominati Tars (cioè trace amine receptors) ai quali si legano le cosiddette Amine Elusive (così chiamate perché erano sempre sfuggite a ogni indagine di laboratorio) indicate da D’andrea come le sostanze neurochimiche responsabili del mal di testa e da lui individuate grazie a una particolare metodica nel plasma e nelle piastrine. Sono l´Octopamina e la Sinefrina, trasmettitori nervosi importantissimi negli invertebrati e che sembravano presenti solo in piccole tracce negli animali superiori dove finivano per essere indicate addirittura col termine di Falsi Neurotrasmettitori. Una volta individuate nell´uomo si è invece scoperto che non sono per nulla falsi e anzi alterano l´attività dei circuiti della serotonina, il neurotrasmettitore finora universalmente riconosciuto come principale imputato nell’emicrania. Adesso si è scoperto che nelle emicraniche anoressiche e/o buliniche ad essere alterate sono anche tiramina e dopamina. Un altro tassello si aggiunge così all’ipotesi della comorbidità nascosta dei due disturbi .