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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Settembre 2006
 
   
  SICUREZZA STRADALE:IL BINOMIO "ADOLESCENTE-CICLOMOTORE" FA AUMENTARE IL RISCHIO

 
   
  Roma, 4 settembre 2006 - Tra i giovani minorenni in Italia si registra una diminuzione annua della mortalità, pari a meno 3,8%, inferiore a quello medio, riferito alla popolazione complessiva, pari a meno 7,3%, ed è rimasto invariato il numero dei giovani morti a bordo delle due ruote. Gli adolescenti e i giovani adulti rappresentano le fasce di età che hanno risposto meno positivamente alle misure protettive introdotte negli ultimi anni per innalzare gli standard di sicurezza, e che sono state responsabili di una significativa riduzione del numero di decessi nella popolazione generale. E infatti, secondo gli ultimi dati disponibili, in Italia sono deceduti a causa di incidenti stradali 308 minori e 28. 242 hanno riportato lesioni di diversa gravità. In particolare, quattro giovani vittime su dieci (129, pari al 41,9%) hanno perso la vita in infortuni occorsi alla guida di un veicolo a due ruote. L’evidenza empirica dei dati ufficiali è confermata e integrata dai risultati della ricerca svolta nell’ambito della quarta annualità del programma “Una nuova cultura della sicurezza stradale”, realizzato grazie alla collaborazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la casa editrice Le Monnier e il Censis, che verrà presentata in settembre, e che prevede il coinvolgimento di tutte le scuole secondarie superiori d’Italia per la somministrazione di un test di auto-valutazione ai circa 2,6 milioni di studenti, e il monitoraggio quinquennale dei comportamenti di mobilità e della cultura della sicurezza stradale di un campione rappresentativo dei giovani italiani. Il confronto con i comportamenti rilevati gli scorsi anni evidenzia: da una parte, un sensibile miglioramento in relazione ai principali comportamenti di guida a rischio, che documenta una evoluzione verso paradigmi di scurezza più efficaci; dall’altra, per alcuni comportamenti tra i più rischiosi si è verificato un regresso, ancorché contenuto, rispetto ai miglioramenti osservati lo scorso anno. In passato si era ridotto progressivamente il numero dei giovani che non indossano il casco in motorino dall’8,0% del 2003 al 3,3% nel 2004, ma nel 2005 il dato si è attestato al 3,7% a livello nazionale (mentre nel Mezzogiorno il trend è migliore, poiché i trasgressori sono passati dal 22,3% del 2003 all’8,6% del 2005. Erano diminuiti anche i ragazzi che circolano in due sul motorino, passati dal 59,6% (2003) al 52,7% (2004), ma il dato è poi risalito sensibilmente al 53,3% nel 2005 (al Sud invece si è sempre su livelli record anche se tendenzialmente migliori dall’83,5% del 2003 al 79,0% nel 2005). E questa ripresa dei comportamenti a rischio si osserva anche per quelli più pericolosi: erano diminuiti i ragazzi che percorrono un incrocio con il semaforo rosso, dal 37,3% del 2003 al 31,5% nel 2004, per poi aumentare nuovamente al 40,6% nel 2005. Pertanto il binomio adolescente-motorino sulla strada è ancora un fattore di aumento del rischio. .  
   
 

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