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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Settembre 2006
 
   
  "COMMERCIO E INDUSTRIA DEL LEGNO PER L´EDILIZIA: QUALE FUTURO?" LA CARENZA DI MATERIA PRIMA SPINGE IN ALTO IL PREZZO DEL LEGNO

 
   
  Milano, 4 settembre 2006 - Nel quadro delle assemblee generali delle associazioni di Federlegno-arredo, svoltesi a Venezia lo scorso giugno, Edilegno e Fedecomlegno, rispettivamente associazioni nazionali delle imprese industriali operanti nel settore dell´edilizia e delle aziende del commercio legno, hanno organizzato congiuntamente un workshop sul tema "Commercio e industria del legno per l´edilizia: quale futuro?", fornendo così un´occasione di confronto all´interno della filiera. È questo un momento delicato per il settore che, se da un lato registra crescite direttamente legate all´effetto "traino" del comparto dell´edilizia, dall´altro subisce l´aumento generalizzato dei costi in conseguenza alla scarsa disponibilità di materia prima. Di qui la necessità per le due associazioni di discutere sulle ragioni che hanno portato a questa situazione ed elaborare strategie adatte che tutelino gli interessi delle proprie aziende. "I ritardi nei tagli - commenta Michele Alfano, Presidente di Fedecomlegno - dovuti in molti paesi ad una stagione invernale particolarmente dura e lunga, hanno determinato una minore disponibilità di tronchi, nell´ordine di circa il 5%. La crescita della domanda di materia prima legno da parte di acquirenti "non tradizionali" (paesi produttori di petrolio) disposti a pagare prezzi maggiori e la valorizzazione del legno quale fonte di energia alternativa hanno portato, per la prima volta negli ultimi 15 anni, ad un importante aumento del prezzo del legno. " I diversi interventi hanno poi illustrato la situazione in alcuni paesi strategici per la produzione di materia prima legno: si è discusso della Russia che ha recentemente attivato una politica di valorizzazione del proprio patrimonio forestale e dallo scorso autunno applicato un aumento del dazio sulle esportazioni di tronchi; della Cina che si va configurando come primo importatore mondiale di legno, ma soprattutto dell´Austria, che rappresenta il 60% del mercato del legno di conifere per il nostro Paese e che più da vicino influenza le imprese italiane. Infatti, la minore offerta di legname dall´Austria finirà certamente per incidere sui volumi delle importazioni italiane. In conclusione, il quadro emerso dal dibattito è quello di un´industria del legno che, nonostante tutte le difficoltà e le problematiche di reperimento di materia prima, riesce comunque a sfruttare le opportunità offerte dal settore dell´edilizia. Negli ultimi anni, infatti, l´uso del legno nelle costruzioni è cresciuto in maniera esponenziale, anche in ragione delle caratteristiche tecniche di questo materiale (si pensi all´utilizzo nelle zone sismiche) e dei vantaggi che esso mette a disposizione del consumatore in termini di risparmio energetico. Inoltre, il recente inserimento nel Testo Unico sulle costruzioni di un apposito capitolo sul legno, che rappresenta una novità per il nostro ordinamento, dovrebbe imprimere un ulteriore sviluppo all´utilizzo del legno strutturale in Italia. "I comparti dei pavimenti, delle porte e delle finestre di legno - illustra Andrea Negri, Presidente di Edilegno - così come quello dei tetti e delle strutture di legno, vivono un buon momento, a dispetto delle congiunture generalmente sfavorevoli legate alla difficoltà di reperimento di materia prima. Il boom dell´edilizia italiana e la valorizzazione delle proprietà ambientali ed energetiche del legno non sono, però, sufficienti a spiegare tale trend. Ancora una volta, è il made-in-italy il valore aggiunto che le nostre imprese garantiscono al consumatore: un mix di know-how tecnologico e design, che ci permette di competere sul mercato globale con prodotti di altissimo livello e di rispondere all´agguerrita concorrenza asiatica". .  
   
 

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