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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Giugno 2008
 
   
  LODI: COSTRUZIONI, L’IRRESISTIBILE CORSA DELLE MICRO IMPRESE

 
   
  Lodi, 12 giugno 2008 - I flussi delle imprese nel lodigiano nascondono segnali di rallentamento, anche se nel compendio finale lo stock delle posizioni attive presenta un saldo di qualche unità in più rispetto il precedente monitoraggio. Come evidenziano le serie storiche, il primo periodo dell’anno esibisce sempre una decelerazione dei flussi. Anche quest’anno si ripete Le rilevazioni del primo trimestre risultano influenzate oltre che dall’andamento naturale delle imprese, dalle cessazioni d’ufficio e dai residui di procedure avviate nell’ultima fase dell’anno e contabilizzate a gennaio. La tendenza rimarca anche all’interno del settore dell’artigianato, che difatti nella prima parte dell’anno presenta sempre difficoltà d’interpretazione. In realtà l’ andamento delle imprese artigiane non presenta variazioni congiunturali di rilievo (+0,2%), mentre il trend tendenziale (calcolato sullo stesso periodo dell’anno precedente) regala uno svolgimento virtualmente ppositivo del +4,5%. In ogni caso il tasso di natalità delle imprese artigiane (dato dal rapporto percentuale tra le iscrizioni del periodo e il numero di imprese registrate del precedente periodo) è stato calcolato dagli uffici della Camera di Commercio del 3,6%, contro un tasso di mortalità del 3,5% con cui il tasso di crescita trimestrale si riduce a(+0,1%. Comparativamente alla demografia generale delle imprese l’andamento demografico del comparto artigiano non ha subito rimbalzi particolari:: su un totale di 481 imprese iscritte nel periodo, 228 (il 47,4%) sono state artigiane, mentre delle 530 cessazioni totali, 222 di esse, pari al 41,9% risultano iscritte all’Albo delle Imprese Artigiane. Lo stock delle operative è passato da 6. 262 unità a 6. 275 unità; in rapporto alle 6. 007 imprese segnalate attive allo stesso periodo dell’anno scorso, vanta 268 imprese in più. Il tessuto imprenditoriale lodigiano ha raggiunto nell’ultima rilevazione 16. 200 unità d’impresa, al quale contribuiscono per il 38,7% imprese classificate artigiane. A sua volta, il comparto artigiano è fortemente intessuto dalle attività del ramo costruzioni che hanno realizzato un nuovo record e per la prima volta hanno superato il 50%, raggiungendo una consistenza del 50,2% delle imprese artigiane totali. A differenza di quanto è segnalato in Lombardia, dove le imprese del ramo costruzioni detengono un peso medio complessivo del 17% ed hanno concluso la prima frazione del 2008 in parità, nel lodigiano le attività del comparto continuano la corsa. L’artigianato provinciale presenta settori “lepre” e settori “tartaruga”. Non nel fare business, non nell’export o nell’occupazione, ma nella demografia delle imprese. Un fenomeno che ha ulteriormente allargato la forbice tra il ramo delle costruzioni e gli altri: manifatturiero (21,4%), servizi alle imprese (11,4%), servizi alle persone (9,4%), riparazioni beni di consumo (5,6%). La crescita delle imprese di costruzione continua all’interno di uno scenario del mercato immobiliare e delle costruzioni che presenta qualche indicazione congiunturale di intrinseca instabilità. Tra rallentamento e tenuta, il mercato del mattone potrebbe anche amplificare i suoi effetti sulla economia del comparto e sulla demografia delle imprese. Comune a tutti gli operatori del settore è la sensazione di un lieve impoverimento della domanda (che tuttavia ancora tiene) nascosta nell’allungamento dei tempi di vendita degli immobili. Non sembra, invece, avere avuto riscontro l’effetto subprime. L’offerta non presenta rallentamenti, anche perché sostenuta da una programmazione avviata da alcuni anni mentre l’entità degli oneri di costruzione residenziale, tra i più bassi in Lombardia, non sembrano tali da creare problemi ai costruttori. L’ ipotesi di un impoverimento, sia pure in un prossimo futuro, della domanda, trascina inevitabilmente quella dei problemi per le piccole e piccolissime imprese artigiane del ramo. Da un lato se non mancano nel comparto artigiano imprese di costruzione vere e proprie, occorre avere presente che nella divisione artigiana operano numerosissime attività individuali e familiari, anche specializzate, che svolgono lavori autonomi in sub-appalto di palificazione, fondazione, perforazione, betonaggio, realizzazione di armature, posa in opera mattoni, montaggio ponteggi, copertura di tetti; lavori di installazione idraulico sanitarie, riscaldamento, condizionamento, antenne, apparati elettrici, allarmi, antincendio, ascensori; isolamento idraulico, termico, sonoro; posa in opera vetri, intonacatura, tinteggiatura, imbiancatura, piastrellatura, rifinitura eccetera. Attualmente le imprese che svolgono mestieri artigiani nella divisione delle costruzioni sono 3. 148, ben l’85% delle 3. 715 imprese totali operative nel ramo. L’esposizione ai connessi aspetti di rallentamento del “mattone” non è una ipotesi da non valutare. Intanto dalle attività manifatturiere (1. 343 unità attive) e da quelle di trasporto e magazzinaggio (350 unità) è giunta una nuova benché lieve “piallatura”. Il settore manifatturiero ha denunciato la perdita di 12 unità, mentre nei trasporti la sofferenza è stata di 13 imprese. Le due specializzazioni hanno evidenziato un tasso di crescita negativo ( manifatture-1,4%; autotrasporto merci -2,6% .  
   
 

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