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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Giugno 2008
 
   
  PERSEGUITATI E DIVERSI DA SEMPRE LA PAROLA AI ROM NON CHIAMARMI ZINGARO DI PINO PETRUZZELLI

 
   
  Milano, 12 giugno 2008 - “La parola zingaro è diventata offensiva, per cui essi stessi e i loro amici evitano di pronunciarla. Una volta non lo era…” Dal prologo di Predrag Matvejevic’ “Io fino a sei o sette anni fa nascondevo il fatto di essere rom. Poi sono arrivato a capire che sono come tutti e che il problema non è mio, ma di chi mi disprezza. Da allora ho realizzato che non mi devo più nascondere perché non ho niente di cui vergognarmi. ” Giovanni, frate rom. Se proprio non volete vederci come esseri umani allora guardateci come specchio: vi conoscerete meglio e senza nemmeno spendere un soldo. Bobby, fotografo rom. “Fa male vedere come trattate degli esseri umani che nella loro storia non hanno fatto del male a nessuno. Noi jenisch, rom, sinti, non siamo mai entrati in guerra. ” Mariella Mehr, scrittrice jenisch, vittima del programma dell’associazione svizzera Pro Juventute. “Morto all’età di ventun anni, Giuseppe Catter, il partigiano Tarzan, era uno zingaro. Ci furono altri sinti e rom che combatterono per restituire libertà al nostro Paese. Peccato che nessuno lo sappia. ” Francesco Biga, direttore dell´Istituto storico della Resistenza di Imperia. Pino Petruzzelli, barese di origine, da anni vive e lavora a Genova, dove dirige il Centro Teatro Ipotesi. Attore e regista, si è sempre occupato di razzismo. Recenti il suo spettacolo Periplo Mediterraneo e l’orazione andata in onda a Terra! di Canale 5, in cui ricostruisce una storia di zingari deportati nei campi di sterminio. Chiarelettere Editore, Reverse, pp. 256, euro 12,60 In libreria dal 19 giugno. .  
   
 

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