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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Giugno 2008
 
   
  APEL (ASSEMBLEA PERMANENTE DEGLI ENTI LOCALI), ULTERIORE PASSO VERSO IL FEDERALISMO

 
   
   Rubano (Pd), 18 giugno 2008 - L´assemblea Permanente degli Enti Locali è stata deliberata da 64 Comuni veneti e dalle sette Province della Regione. Ora il Consiglio Regionale avvierà l´iter di esame. L´apel (Assemblea Permanente degli Enti Locali) muove i suoi primi passi. 64 Comuni Veneti e le sette Province della Regione hanno depositato la delibera di approvazione del nuovo organo presso il Consiglio Regionale. Ora lo stesso Consiglio è obbligato per legge ad avviare l´iter di esame, primo “step” in vista dell´approvazione definitiva. “L´apel è un organo previsto dalla riforma del Titolo Quinto della Costituzione del 2001 – spiega Vanni Mengotto, presidente Anciveneto”. In particolare, il quarto comma dell´articolo 123 recita testualmente: “In ogni Regione, lo statuto disciplina il Consiglio delle autonomie locali, quale organo di consultazione fra la Regione e gli enti locali”. Tranne che in Veneto. Eppure l´Apel, secondo la già concordata proposta di legge, diventerebbe uno strumento fondamentale per il buon governo delle amministrazioni. Fra le varie funzioni, quella di dare parere obbligatorio sulle leggi regionali riguardanti gli enti locali e sul bilancio regionale. “L´assemblea delle autonomie influenza l´attività legislativa della Regione – continua Mengotto – anche se esprime pareri non vincolanti. E´ il primo passo verso il vero federalismo. Con questo nuovo strumento superiamo il modello delle conferenze miste: disunite, disorganiche e senza voce in capitolo quando c´è da discutere su questioni riguardanti gli enti locali. In questo senso l´Apel permette di costruire un fronte unico e compatto. Inoltre l´Assemblea delle autonomie esercita una sorta di controllo politico sulla finanza regionale; fornisce pareri obbligatori su disegni di legge relativi all´approvazione dei bilanci di previsione e alla finanziaria regionale, nonché sul Dpef. E si accorda con la Giunta sui criteri per la ripartizione delle risorse da destinare a comuni e province”. .  
   
 

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