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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Giugno 2008
 
   
  RITORNA IL 28 GIUGNO 2008 LA GIORNATA NAZIONALE PER LA PREVENZIONE E LA CURA DELL’INCONTINENZA URINARIA PROMOSSA DAGLI STESSI PAZIENTI

 
   
  Milano, 19 giugno 2008 - L’italia all’avanguardia nella lotta all’incontinenza urinaria e nell’attenzione verso i pazienti. Ritorna il 28 giugno 2008 la giornata nazionale per la prevenzione e la cura dell’incontinenza urinaria promossa dagli stessi pazienti – Federazione Italiana Incontinenti – Finco - e dal Ministero della Salute. Il 28 giugno 200 ospedali italiani aprono le porte ai cittadini per informare e diagnosticare gratuitamente il grave disturbo che colpisce nel nostro paese circa 8 milioni di persone uomini e donne anche in giovane età senza risparmiare i più piccoli- l’enuresi riguarda 1 bambino su 10 a 7 anni . Per le prenotazioni si può chiamare il Numero Verde Finco: 800. 050415 o i Centri indicati sul sito internet: www. Giornataincontinenza. Com “L´incontinenza urinaria”, spiega il professor Lucio Miano, Presidente Federazione Italiana Società Urologiche - Fisu Professore Ordinario Direttore Clinica Urologica Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia Università La Sapienza, Roma,, “ consiste nell´emissione involontaria di urina e si distingue in due forme : da sforzo ( Ius) - dove un colpo di tosse, una risata o il semplice sollevamento di una borsa causano fughe di urina - che interessa maggiormente le donne ed è causata da gravidanze, parti e menopausa e l’incontinenza da urgenza o sindrome della vescica iperattiva dovuta a contrazioni involontarie della vescica e caratterizzata dall´improvviso e irrefrenabile bisogno di urinare più volte durante il giorno e la notte che colpisce invece entrambi sessi senza distinzioni. Altra forma è l´incontinenza urinaria di origine neurogena ( legata a sclerosi multipla , parkinson , alzheimer , lesioni, midollari da trauma etc ). Nonostante la diffusione del problema che, con ansia, depressione e isolamento legati al timore di non riuscire a controllare la vescica, incide pesantemente sulla qualità della vita, i rapporti sociali la sessualità , solo una minoranza , vincendo imbarazzo e vergogna si rivolge al medico - circa il 25 % . La malattia può invece essere curata con successo con la rieducazione perineale, i farmaci, infiltrazioni locali di acido ialuronico, la nuova chirurgia mininvasiva ora estesa anche all’uomo , pace- maker vescicali e sfinteri artificiali. Per le forme neurogene, c’è la neuromodulazione sacrale che si avvale di un una sorta di ´pacemaker´ applicato sull´osso sacro´´. E sulla rimborsabilità dei farmaci anti – incontinenza ( i pannoloni sono rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale, la terapia farmacologica è a totale carico dei pazienti) e la riabilitazione perineale carente in Italia Francesco Diomede, Presidente Federazione Italiana Incontinenti Finco, Presidente World Federation of Incontinence Patients - Bari lancia un accorato appello al Ministro della Salute onorevole Maurizio Sacconi per la rivalutazione della patologia , per consentire a tutti i pazienti le terapie più adeguate che oltre a ridare dignità al paziente ridurrebbero i costi sociali Tra gli obbiettivi della Finco la tutela e la qualità dei dispositivi medici, vale a dire, sonde, cateteri e pannoloni ottenibili gratuitamente attualmente insufficienti per le reali esigenze del malato;. Questo comporta la necessità di dare un impulso all’innovazione tecnologica e alla qualità di questi prodotti che il Ssn è costretto, dovendo contrarre drasticamente i costi, a mantenere ad l’attivazione di centri specialistici per la prevenzione, cura e riabilitazione dell’incontinenza, il varo di apposite norme legislative che agevolino il reinserimento nel mondo del lavoro, garantire la mobilità nel Territorio grazie alla costruzione di bagni pubblici. Le cure per l’incontinenza urinaria . “La riabilitazione perineale”,dice il professor Lucio Miano, ”è indicata delle ultime linee-guida dell’International Continence Society come primo approccio terapeutico per l’ incontinenza urinaria a tutti i livelli e ,secondo i risultati di un recente studio italiano, raggiunge il 70 % di guarigione. La terapia farmacologica per la forma da urgenza o vescica iperattiva si basa su farmaci antimuscarinici (o anticolinergici) I più usati sono l’ossibutinina, il trospio la tolterodina ai quali si è aggiunta recentemente la solifenacina ,che ha mostrato una maggior efficacia e tollerabilità rispetto agli altri farmaci”. “Altre soluzioni per la forma da sforzo”, aggiunge il professor Diego Riva ,Presidente Associazione Italiana di Urologia Ginecologica e del Pavimento Pelvico – Aiug , Responsabile Ostetricia e Ginecologia, Ospedale Sant’anna di Como presidio di Cantù, “sono le Iniezioni intrauretrali a base di collagene, silicone , acido ialuronico, botulino con un’efficacia del 70-80% . “La nuova chirurgia mininvasiva”, continua il professor Miano “ora estesa anche all’uomo, prevede invece l´applicazione di sling - retine in prolene intorno all´uretra e risolve il disturbo nell´80-85%. Rispetto interventi invasivi del passato con anestesia generale, ricovero e convalescenza prolungati, i nuovi trattamenti, a totale carico del Ssn, si possono effettuare in day hospital, in anestesia locale con un ritorno alle normali attività entro una settimana. In particolare per l’incontinenza urinaria maschile conseguente all’ asportazione radicale della prostata per tumore prostatico (colpisce circa il 30% degli italiani ´over 50´- 21mila nuovi casi l´anno) si può ora risolvere in un giorno con una nuova tecnica – già disponibile in 12 ospedali italiani - di chirurgia mininvasiva che si chiama Advance e si avvale di una retina di polipropilene che posizionata sotto l’uretra ripristina la normale continenza”. Qualità della vita. “L’incontinenza urinaria”, dice il professor Riva , “incide pesantemente sulla qualità della vita con ansia , depressione , tendenza a isolarsi e a evitare i rapporti interpersonali per i timore di non riuscire a controllare la vescica, molte persone limitano i propri spostamenti quotidiani ai soli luoghi e percorsi in cui conoscono la collocazione dei servizi igienici ("mappatura delle toilette"), riducono l´assunzione di liquidi,. Svuotano preventivamente la vescica ogni volta che si puo´, col risultato che nel tempo quest´ultima impara a ´contenere´ sempre meno´´ ,indossano assorbenti ed evitano l´intimità sessuale. La mancanza di controllo della vescica con inadeguatezza fisica ed emotiva porta alla rinuncia della vita sessuale e addirittura a evitare una relazione sentimentale. Il disturbo abbatte il desiderio e l’attività sessuale della coppia lo dimostra una ricerca europea su 500 donne con vescica iperattiva svolta in Europa che ha evidenziato l’elevata influenza del problema sulla sessualità”. “L’enuresi notturna”,spiega il professor Miano “ più frequente nei maschi (3 a 1), nei bimbi con stipsi (70%) e in quelli col sonno profondo (90%), riguarda il 27% dei bambini di 4 anni, il 10- 15% a 5-7 anni, il 6-7% a 9-10 anni, il 3% a 12 anni e 1 - 2% a 18 anni. Il disturbo si risolve con la crescita mentre persiste nell’1 - 2% degli adolescenti e lo 0,5% degli adulti. La cura si basa su varie terapie comportamentale e farmaci specifici”. I costi - recenti stime indicano 300 milioni di euro l’anno per i pannoloni -l’85% a carico del Ssn- i farmaci anti- incontinenza sono invece a totale carico del paziente costretto a una spesa media annua di 500 euro. La Finco, grazie alla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 maggio 2006 ha stimolato la “Giornata nazionale per la prevenzione e la cura dell’incontinenza”, che ogni anno si svolge il 28 giugno; La “Giornata” si prefigge di aumentare a cittadini e Operatori socio-sanitari la consapevolezza delle cure perché ancora oggi l’ I. U non è correttamente diagnosticata e curata,sconfiggere il “non far sapere”; migliorare la qualità di vita garantendo l’accesso all’innovazione terapeutica a costi sostenibili; garantire percorsi diagnostico-terapeutici corretti; assicurare un adeguato livello qualitativo dei dispositivi medici elargiti dal Ssn. La Federazione fornisce: informazioni socio-sanitarie; consulenze di esperti informazioni su dispositivi medici; consulenza legislativa e burocratica; tutela dei diritti; organizza convegni e meeting; Notiziario associativo “Eureka”. Il decalogo anti-incontinenza : Alimenti . Evitare o limitare il consumo di : cioccolato, uova, frutta secca,pomodori e formaggi stagionati, caffè, tè, bibite gasate e alcoliche. Bere con intelligenza e smettere almeno un’ora prima di andare a letto. La riduzione di liquidi rischia di disidratare. Combattere la stitichezza che sforza le strutture pelviche regolarizzare le funzioni dell’intestino con una dieta ricca di fibre associata a una regolare attività fisica. Curare le infezioni respiratorie, gli starnuti e la tosse aggravano la situazione. Attività fisica: sì a passeggiate, bicicletta e nuoto,attenzione invece allo jogging. In palestra evitare esercizi che coinvolgono i muscoli addominali. Spesa,invece di caricarvi di sacchetti pieni, armatevi di un borsone con rotelle. Eseguire la Ginnastica perineale ,preventiva e curativa, che consiste nel contrarre rapidamente e intensamente i muscoli pelvici, abituatevi a praticarla a casa. Evitare il fumo, la nicotina ha un’azione irritante sulla vescica,inoltre i colpi di tosse di chi esagera favorisce fughe di urina. Controllare il peso un suo eccesso indebolisce il pavimento pelvico e crea una maggior pressione sulla vescica. Imparare il “doppio svuotamento” per “liberare” completamente la vescica. Dopo aver urinato riprovare dopo qualche minuto. Per evitare qualche perdita durante il rapporto sessuale urinare prima. Seguire le indicazioni dello specialista e compilare il diario minzionale per verificare se la terapia seguita è efficace. “L’incontinenza urinaria”, dice il professor Lucio Miano, Presidente Federazione Italiana Società Urologiche - Fisu Professore Ordinario Direttore Clinica Urologica Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia Università La Sapienza, Roma “ vista la sua diffusione dovrebbe essere riconosciuta come malattia sociale: circa 7 milioni di italiani - uomini e donne anche in giovane età e 200 milioni di persone nel mondo . La patologia si classifica in ´incontinenza urinaria da sforzo - Ius - e incontinenza urinaria da urgenza o sindrome della vescica iperattiva . Queste due forme rappresentano insieme quasi il 90% di tutti i casi. L´incontinenza urinaria da urgenza frequenza o sindrome della vescica iperattiva si manifesta invece con improvviso e irrefrenabile bisogno di urinare, diurno e notturno, con o senza fughe di urina. Secondo la definizione dell’International Continence Society, la sindrome è caratterizzata da urgenza minzionale, solitamente associata a frequenza e a nicturia, con o senza incontinenza urinaria, senza che siano presenti infezioni delle vie urinarie o altre patologie note . Il problema è emergente spesso superiore a patologie molto diffuse come asma e diabete e interessa nel nostro Paese oltre 3 milioni di persone uomini e donne - senza risparmiare i più giovani La sua prevalenza, simile nei due sessi, aumenta con l’età, ed è quindi destinata a crescere col progressivo invecchiamento della popolazione . La gravità e la natura dei sintomi sembrano differire nei due sessi. La diversa anatomia dell’apparato genitale, infatti, fa sì che la sindrome della vescica iperattiva si manifesti soprattutto come incontinenza da urgenza più nelle donne che negli uomini. I farmaci “Il trattamento della vescica iperattiva si basa” , continua Miano ,” su farmaci antimuscarinici (o anticolinergici). I più largamente usati sono l’ossibutinina, il trospio la tolterodina ai quali si è aggiunta recentemente la solifenacina che, in base a studi internazionali ha dimostrato una maggior efficacia e tollerabilità - l’ 80% dei pazienti rimane in terapia per più di un anno rispetto a alle terapie con altri farmaci. “Riabilitazione perineale , aiuta a inibire la contrazione della vescica contraendo i muscoli del pavimento pelvico e ridurre la necessità di urinare ogni 3-4 ore. La tecnica aiuta anche a imparare a sopprimere, o ad ignorare, il desiderio di urinare, aumentando gradualmente gli intervalli di tempo tra le minzioni. , pacemaker della vescica un piccolo elettrodo che eroga corrente elettrica viene inserito nel retto del paziente vicino al nervo che controlla la funzionalità vescicale. Chirurgia vescicale Viene usata nei casi in cui altri trattamenti sono falliti. L’approccio tradizionale, cui si fa sempre meno ricorso, è costituito dall’ampliamento della vescica con un tratto di intestino, aumentandone la capacità e riducendo la frequenza con cui i pazienti devono urinare. Botulino. L’ iniezione di tossina botulinica nella parete vescicale tramite un cistoscopio è una tecnica mininvasiva introdotta recentemente che inibisce le contrazioni della vescica”. ´L’incontinenza urinaria da sforzo “, prosegue , il Professor Diego Riva ,Presidente Associazione Italiana di Urologia Ginecologica e del Pavimento Pelvico – Aiug , Responsabile Ostetricia e Ginecologia, Ospedale Sant’anna di Como -presidio di Cantù ” si verifica con la perdita involontaria di urina in seguito ad un improvviso aumento della pressione intra addominale che si verifica in seguito a uno sforzo fisico anche minimo come tossire, ridere sollevare una borsa e riguarda in Italia oltre 3 milioni di donne dai 35 anni in su . La donna è maggiormente colpita rispetto all’uomo perché i tessuti e i muscoli del perineo coinvolti nella minzione possono subire dei traumi come per esempio quello causato dal parto e dalle trasformazioni fisiologiche della menopausa. L´incontinenza urinaria da sforzo colpisce dal 23 al 50% delle gravide e nella maggior parte dei casi tende a risolversi spontaneamente dopo i primi mesi dal parto divenendo permanente in circa il 10- 20% dei casi, aumenta con la parità e, in primipare che partoriscono per via vaginale. In considerazione di ciò la necessità di attuare strategie di prevenzione e recupero delle complicazioni perineali del parto. ”Le cause” continua il professor Miano , “ sono : gravidanze e i parti, soprattutto se numerosi, menopausa , prolasso uro-genitale, esiti di interventi chirurgici uro-ginecologici. “Nell’uomo”, precisa il professor Miano si verifica a seguito di prostatectomia radicale per tumore alla prostata ( in Italia sono 43 mila i nuovi casi l’anno ). “I principali fattori di rischio nell’ incontinenza urinaria da sforzo”, aggiunge il professor Riva, “ sono l’età avanzata, predisposizione individuale, obesità, menopausa, numero di gravidanze ed eventuali problemi legati al parto Il sovrappeso (con un Bmi superiore a 25) aumenta di 2 volte e mezzo la probabilità di sviluppare il disturbo. Ma ad esserne colpite sono anche le donne giovani che si sottopongono a sforzi fisici intensi o svolgono lavori pesanti sottoponendo a veri e propri stress i muscoli del perineo. Nella maggior parte dei casi il disturbo è comunque conseguente a problemi legati al parto. Le pluripare o le donne che hanno avuto parti in cui si è reso necessario l´uso di forcipe o ventose, sono infatti le più colpite. Peso del bambino alla nascita superiore a 3,7 Kg Infine la carenza ormonale della menopausa, provoca oltre un´alterazione del trofismo della muscolatura perineale e uretrale, anche una diminuzione della vascolarizzazione che altera la funzione delle basse vie urinarie” La diagnosi . - “La diagnosi” prosegue il professor Miano “viene effettuata sulla base dei sintomi, dell’esame obiettivo, esame urine, diario minzionale, esame della funzionalità vescicale. ” Sintomi: urgenza con o senza incontinenza da urgenza normalmente accompagnata da pollachiuria ( frequenza ) e nicturia ( bisogno di urinare più volte durante la notte ). Esame obiettivo: l’ ispezione dei genitali esterni e la palpazione dell’addome, pelvi, genitali interni e retto permette di individuare segni di affezioni, come prolasso genitale stipsi, tumori, aumentato volume della prostata che possono causare o complicare l’incontinenza). Esame urine: consente di individuare eventuali infezioni delle vie urinarie, qualsiasi segno di sanguinamento nel tratto urinario, un elevato livello di glucosio eventualmente attribuibile al diabete. Diario minzionale: è utile per controllare la frequenza con cui le persone: bevono, svuotano la vescica (frequenza), registrano perdite involontarie di urina (incontinenza) hanno bisogno di alzarsi di notte per urinare (nicturia) e di misurare la quantità di urina eliminata nel corso delle 24 ore”. Test urodinamici , “sono indicati”, precisa Miano ” per valutare la funzionalità vescicale e potrebbero includere un esame per misurare: la quantità di liquido che la vescica può contenere (cistometria)e la velocità alla quale esce l’urina dalla vescica (uroflussometria) Questi esami possono contribuire ad escludere altre cause inerenti a problemi urinari . È importante escludere altre condizioni morbose che coinvolgono la vescica come, ad esempio, infezioni urinarie, calcoli urinari, malattie neurologiche e tumori”. Conseguenze sulla qualità della vita “L´incontinenza urinaria” dice il professor Miano “incide pesantemente sull’aspetto sociale, psicologico, professionale, domestico, fisico della vita di chi ne soffre. Interferisce con il sonno, il lavoro, i viaggi, l’attività sessuale, la vita di relazione e le interazioni sociali. Il timore del non del controllo della vescica modifica lo stile di vita gli incontinenti infatti adottano spesso meccanismi di adattamento preventivo : limitano i propri spostamenti quotidiani ai soli luoghi e percorsi in cui conoscono la collocazione dei servizi igienici (la cosiddetta "mappatura delle toilette") e comportamenti compensatori per ridurre i sintomi come bere di meno, limitare l’apporto di liquidi, soprattutto di tè e caffè , localizzare la toilette più vicina, svuotare la vescica preventivamente ogni volta si presenta la possibilità di andare in bagno con la conseguenza che nel tempo la vescica ‘impara’ a contenere una quantità sempre minore di urina. , evitano l´intimità sessuale e indossano assorbenti o pannoloni. Un impegno psicologicamente gravoso e difficile da sopportare. Tanto che al disturbo si associano stati depressivi (che regrediscono con la risoluzione del problema), perdita di autostima (legata alla rinuncia di attività gratificanti e all´aggravarsi del problema), apatia, senso di colpa e negazione che finiscono col cronicizzare il problema anziché favorirne la risoluzione. In realtà chi soffre di incontinenza urinaria si vergogna dei propri sintomi e impedisce a chiunque altro di occuparsene, Particolarmente critiche possono essere le conseguenze del disturbo sulla vita sessuale . Sessualità e capacità di controllo della vescica ( l´orgasmo si accompagna talvolta all´emissione di piccole quantità di urina) causano inadeguatezza fisica ed emotiva che possono portare può portare alla rinuncia della vita sessuale e addirittura a evitare una relazione sentimentale. L’aumento della frequenza minzionale, associato all’impellente e frequente bisogno di urinare, abbatte infatti il desiderio e l’attività sessuale della coppia come dimostra una ricerca su 400 donne affette da vescica iperattiva svolta in Germania, Italia, Spagna e Inghilterra che ha evidenziato l’elevata influenza del problema sulla sessualità”. Le Terapie Riabilitazione perineale - “Secondo le linee-guida dell’ l’International Continence Society”, spiega il professor Andrea Ceresoli Responsabile del modulo di diagnostica e terapia urodinamica Clinica Urologica Ii -Università di Milano - direttore Professor Andrea Guarneri Ospedale Classificato San Giuseppe, Milano,” la riabilitazione perineale è la prima misura terapeutica per la cura dell’ incontinenza urinaria a tutti i livelli. La ginnastica del perineo”, che è costituito da vulva, vagina e ano-retto e da diversi muscoli ( il più importante è l’elevatore dell’ano ) , e legamenti che servono da sostegno per gli organi uro genitali, è indicata per la prevenzione e/o trattamento dell’ incontinenza urinaria da sforzo, e da urgenza; ma anche prolasso genitale di grado lieve, incontinenza fecale;miglioramento della qualità della vita sessuale , dolore pelvico cronico. Le percentuale di successo ,secondo un recente studio italiano che ha coinvolto 400 donne sono del 70 % . I vantaggi della rieducazione perineale sono la semplicità, il basso costo , l’assenza di effetti collaterali (è quindi un’efficace soluzione per quelle pazienti in cui l’intervento chirurgico è sconsigliato o indesiderato) e il non pregiudicare ulteriori trattamenti terapeutici”. Il costo del trattamento (10 – 20 sedute ) che può essere richiesto più volte durante l’anno, è quello del ticket previsto dal Sistema Sanitario Nazionale. Le tecniche riabilitative sono rappresentate principalmente dalla Chinesiterapia Pelvi–perineale (Cpp) che utilizza semplici esercizi che coinvolgono il pavimento pelvico si basati sul fatto che la contrazione volontaria ripetuta di questi muscoli migliora il loro tono a riposo e la loro contrazione durante gli aumenti della pressione intra addominale, come in caso di tosse o sotto sforzo”. ”Soprattutto nelle donne”, sottolinea il professor Miano “la prima arma per combattere l´incontinenza urinaria, specie quella da sforzo, e´ la ginnastica ´ad hoc´. Rieducativa quando il problema e´ gia´ presente, e preventiva se praticata con . Semplici esercizi che andrebbero tramandati da madre a figlia e insegnati nelle scuole medie. Circa la meta´ delle donne che partoriscono per via naturale riporta danni ai muscoli pelvici che richiedono cure specifiche che in Italia non vengono attuate mentre in Francia ad esempio la riabilitazione post parto viene effettuata gratuitamente negli ospedali a tutte le neomamme “ . “Le altre tecniche riabilitative”, continua il professor Ceresoli, “sono : Biofeedback - attraverso delle sonde vaginali collegate ad apparecchi (monitor ) che, traducono la contrazione muscolare in segnali acustici, visivi o grafici, proporzionali all´intensità della contrazione stessa la donna ha la possibilità di verificare in modo continuo ed istantaneo e interagire quindi sugli esercizi di contrazione muscolare svolgendoli in modo corretto Stimolazione elettrica funzionale (Sef): sfrutta la depolarizzazione delle fibre nervose tramite corrente elettrica per determinare la contrazione della fibra muscolare striata (Sef indiretta) o la contrazione delle fibre muscolari per mezzo di corrente elettrica applicata direttamente sul muscolo (Sef diretta). Il sito di stimolazione nella donna è quello intravaginale (stimolazione diretta) poiché è indispensabile stimolare il nervo pudendo contemporaneamente al muscolo, Coni vaginali . Quasi sconosciuti in Italia, in Francia e in America sono molto usati . Nelle farmacie si trovano set da cinque coni di plastica tutti della stessa dimensione ma di peso progressivamente crescente (partono da 20 e arrivano a 70 grammi) . Si inizia con il più leggero per arrivare a quello più pesante . Dopo averlo collocato in vagina la donna deve trattenerlo contraendo i muscoli del pavimento pelvico. Questa pratica come abitudine quotidiana irrobustisce il piano muscolare che avvolge il canale uretrale”. “La terapia chirurgica”, spiega il professor Miano , “indicata solo per l’incontinenza urinaria da sforzo , si avvale oggi di tecniche chirurgiche mini-invasive -sling vaginale ,retropubica o transotturatoria a totale carico del Sistema Sanitario Nazionale che richiedono incisioni di piccole dimensioni e si effettuano in anestesia locale o locoregionale con degenze di uno, due giorni, e ritorno alle normali attività in brevissimo tempo (una settimana ) I vantaggi dice il professor rispetto ai “vecchi” interventi invasivi, come la colposospensione secondo Burch che richiede un accesso per via addominale, anestesia generale, ricovero in ospedale e circa un mese di convalescenza, sono la brevità dell’intervento e del recupero. Le Sling . ”Si tratta ”, spiega il professor Diego Riva , “ di un intervento mini-invasivo che prevede l’inserimento per via vaginale o dal forame otturatorio che si raggiunge con una piccola incisione nel solco inguino-femorale (e quindi su entrambe le radici delle cosce)di un nastro o benderella (sling) di propilene ( materiale sintetico biocompatibile) che viene posizionato come un’amaca sotto la porzione mediana l’uretra. In questo modo si sostiene l’uretra durante gli sforzi che causano un aumento della pressione addominale e si ripristina il suo fisiologico e normale funzionamento”. “Altre innovative tecniche aggiunge il professor Ceresoli , “si basano sulle iniezioni intrauretrali (nella parete dell’uretra, il canale che collega la vescica con l’esterno e permette la fuoriuscita dell’urina) di sostanze che hanno lo scopo di aumentare la resistenza all’emissione involontaria di urina. Le sostanze utilizzate sono collagene, silicone, acido ialuronico, le stesse impiegate anche in medicina estetica. Si tratta di interventi semplici, di breve durata, che si svolgono in regime ambulatoriale , in anestesia locale (con una pomata anestetica) e sono esenti da complicazioni, a fronte di percentuali di successo del 70-80%”. L’incontinenza urinaria nell’uomo - “L´incontinenza urinaria da sforzo ”, dice il professor Miano, “ da sempre appannaggio del sesso femminile per cause anatomiche fisiologiche come parti , gravidanze e menopausa colpisce ora sempre di più anche l’uomo . Conseguente a interventi di prostatectomia radicale per l’asportazione del tumore prostatico (colpisce nel nostro Paese circa il 30% degli ´over 50´- 21 con mila nuovi casi l´anno) e causata dall’ indebolimento dello sfintere (muscolo a forma di anello che funziona da "rubinetto ") che collega la vescica all´uretra (attraverso la contrazione dello sfintere la vescica si chiude affinché possa riempirsi e trattenere le urine). Si può risolvere in un giorno in day surgery con una nuova tecnica chirurgica mininvasiva giunta recentemente nel nostro Paese risolve e in anestesia peridurale. Advance Ams questo il nome dell’’innovativa metodica approvata dalla severissima Fda americana si avvale di una sling - una retina di polipropilene (particolare materiale biocompatibile) - che posizionata sotto l’uretra ripristina la normale continenza. Impiegata con successo negli States e in Europa su circa 2. 000 pazienti è già disponibile da pochi mesi in 12 centri ospedalieri italiani a totale carico del Ssn. La nuova tecnica è indicata per i casi di incontinenza moderata con parziale conservazione della funzione sfinterica. Le tecniche chirurgiche del passato invasive gravate da complicazioni e con risultati non sempre soddisfacenti hanno spinto la ricerca a trovare nuove soluzioni. Advance è una tecnica chirurgica mini-invasiva che utilizza anche nell’uomo sling in prolene - simile a quella collaudata da tempo con successo nella donna” . L’ intervento, della durata di 45 minuti si può effettuare in anestesia peridurale , prevede l’inserimento dal forame otturatorio di una sling - retina di polipropilene ( materiale biocompatibile) - che viene posizionata sotto la porzione mediana dell’uretra . Il suo posizionamento è garantito dalle caratteristiche stesse del materiale che fanno sì che rimanga nella posizione in cui viene posta ripristinando così il fisiologico e normale funzionamento dell´uretra in circa il 70 –80 % dei casi ( continenza totale) e nei rimanenti un netto miglioramento. Per i casi più gravi provocati da danni o lesioni a carico dello sfintere urinario a seguito dei quali non è più possibile chiudere l´uretra con conseguenti perdite di urina si ricorre - selezionando il paziente - alla sfintere artificiale Ams 800 . Si tratta un dispositivo ,che attraverso il posizionamento di una cuffia gonfiabile intorno all´uretra collegata ad un sistema idraulico che può essere azionato dall´esterno , ripristina la normale funzionalità dello sfintere e la continenza - aprendo e chiudendo l´uretra sotto il controllo del paziente e cioè al momento di svuotare la vescica” . Il trattamento, risultato della più avanzata tecnologia, - più di 100. 000 impianti nel mondo in 25 anni di continue innovazioni e modifiche ha dimostrato secondo numerosi studi con follow-up fino a 131 mesi (per un totale 2. 600 pazienti) sicurezza ed efficacia con un miglioramento della continenza superiore al 90%. 170. 000 pazienti trattati in 56 Paesi del mondo nel corso del 2005. L’enuresi “L’enuresi”, spiega il professor Miano, “consiste nell’emissione involontaria e incosciente di urina di notte ,durante il sonno, in bambini che dovrebbero già possedere un controllo della minzione e interessa circa il 27% dei bambini di 4 anni, il 10-15% a 5-7 anni, il 6-7% a 9-10 anni, il 3% a 12 anni e l’1% a 18 anni. Il disturbo presenta un’ importante componente genetica familiare ed ereditaria - se un genitore ne ha sofferto il rischio di “tramandarlo ” è del 43% percentuale che sale 77% se ha riguardato entrambi i genitori . L’enuresi può manifestarsi in modo saltuario o tutte le notti, è più frequente nei maschi rispetto alle femmine, in genere si risolve spontaneamente con la crescita mentre persiste nell’1 - 2% degli adolescenti e lo 0,5% degli adulti. In base a recenti studi le cause dell’enuresi non sono psicologiche, ma organiche o funzionali Solo 1 caso su 5 è infatti legato a problemi psicologici. Ansia, disagio e riduzione dell’autostima sono spesso quindi non cause ma conseguenze del disturbo stesso. L’enuresi si distingue in primaria e secondaria La prima di tipo genetico - familiare è legata a poliuria notturna causata da una maggior produzione di urina durante la notte e /o da una carenza notturna dell’ormone antidiuretico (Adh)) , alterazioni della funzionalità vescicale, disordini del risveglio. Le alterazioni della funzionalità della vescica sono invece legate a disturbi di riempimento o di svuotamento della vescica mentre i disordini del risveglio sono causati da un sonno più profondo che caratterizza questi bambini che sono più difficili da svegliare e non riescono a percepire le contrazioni vescicali che precedono la minzione . Quando la causa prevalente dell’enuresi è il sonno profondo il problema si può risolvere “insegnando” all’organismo del bambino a svegliarsi nel momento in cui la vescica inizia a svuotarsi, mediante sistemi di allarme acustici posti nel pigiama. L’enuresi secondaria è invece causata da fattori psicologici (insicurezze e traumi ) e richiede un adeguato supporto psicologico”. Le cure : terapie comportamentali basate su varie tecniche che offrono risultati superiori ai soli farmaci e con percentuali di successo dell’80%”. , nei casi con iperattività vescicale si associano farmaci anticolinergici o con azione miorilassante sulla vescica (ossibutinina, cloridrato, tolterodina), gli stessi usati anche nell’adulto, mentre in quelli con poliuria notturna si ricorre a farmaci analoghi dell’Adh che riducono la produzione di urina. ” Neuro-urologia - professor Miano La neuro- urologia è rivolta a pazienti con disfunzioni dell´apparato genito-urinario dovute a un alterato controllo neurologico vescico-sfinterico conseguente a lesione midollare, sclerosi multipla, ictus cerebrale, morbo di Parkinson, discopatie, neuropatie (diabetogene,iatrogene, idiopatiche). L’attività di neuro- urologia si caratterizzano per ricerche d’avanguardia sulla fisiopatologia e la neurofarmacologia dell’apparato urinario, con proposte terapeutiche quali l’uso della tossina botulinica per infiltrazioni vescicali e l’ elettrodiffusione per instillazioni di farmaci. La terapia riabilitativa è efficace per mantenere la funzionalità residua del basso apparato urinario durante le fasi di riempimento e di svuotamento e per prevenire possibili complicanze a carico dell´alto apparato urinario come il reflusso vescico ureterale e l´insufficienza renale. Gli scopi principali della terapia sono: preservare la funzionalità renale attraverso un ritmico e corretto svuotamento evitando ritenzioni di urina con conseguenti infezioni ed eventuali iperpressione intravescicale con possibili reflussi vescico-ureterali; migliorare la continenza prevenendo condizioni di iscuria paradossa o incontinenza per sovra distensione. Il trattamento riabilitativo in tale caso si ottiene con un cateterismo intermittente con cateteri autolubrificanti monouso e alcune accortezze che tengano conto della manovra di introduzione e dell´igiene. Detrusore scompensato post-ostruttivo: La principale tecnica riabilitativa è rappresentata anche in questo caso dal cateterismo intermittente e in particolare quello autogestito , visto che il paziente non ha problematiche neurologiche e viene effettuata riportando nella scheda minzionale la quantità di urina emessa spontaneamente e quella drenata attraverso il catetere. Con il passare del tempo, viene progressivamente recuperata la contrattilità detrusoriale e la quantità di urina residua si riduce limitando la frequenza dei cateterismi fino al totale ripristino di una minzione completa senza residuo , senza più ricorso al catetere. La neuromodulazione sacrale è una terapia efficace per risolvere incontinenza e ritenzione urinaria è poco invasiva, si esegue in anestesia locale, è totalmente reversibile e non preclude il ricorso a terapie concomitanti o future. Vi si ricorre quando le altre cure farmacologiche e riabilitative, non hanno avuto successo. Consiste nell´invio di piccoli impulsi elettrici al nervo sacrale che controlla la funzione di svuotamento e riempimento della vescica. In alcuni pazienti questa stimolazione è in grado di ridurre notevolmente e spesso eliminare totalmente i disturbi dello svuotamento e riempimento. Un elettrocatetere (cioè un filo sottile che termina con 4 piccoli elettrodi) viene collocato accanto al nervo sacrale e collegato a uno stimolatore impiantato in anestesia locale in una tasca sottocutanea nel gluteo o nel basso addome che invia piccoli impulsi elettrici ai nervi sacrali. Lo stimolatore può essere comandato dal paziente dall´esterno con un telecomando per aumentare e diminuire la stimolazione. La stimolazione elettrica continua è in grado di alleviare o eliminare il disturbo. Prima dell´impianto si effettua un periodo di stimolazione di prova, che può durare da circa una settimana a oltre un mese, per valutarne l’effetto sui sintomi e regolare i parametri in modo ottimale per ottenere il miglior risultato. A tale scopo, in anestesia locale si posiziona un sottile elettrodo temporaneo (sottile come un capello) vicino al nervo sacrale e si invia un debole impulso elettrico attraverso uno stimolatore esterno tascabile. Se il paziente ottiene buoni risultati, viene sottoposto all´intervento. Se il paziente risponda positivamente al periodo di prova verrà mantenuto l’elettrodo posizionato e impiantato lo stimolatore. La posizione dello stimolatore nella parte alta del gluteo rappresenta la più accettabile dal punto di vista estetico, la più comoda ed inoltre è facile da raggiungere. Solitamente non viene avvertito dal paziente, che spesso si scorda di averlo, e tutto il sistema risulta così assolutamente invisibile dall´esterno. Www. Giornataincontinenza. Com .  
   
 

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