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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Giugno 2008
 
   
  UN’INDAGINE DI CONI MILANO FOTOGRAFA LE ABITUDINI ALIMENTARI DEI BAMBINI MILANESI SOLITUDINE E SCORRETTA ALIMENTAZIONE SONO I TRATTI SALIENTI DELLA GENERAZIONE UNDER 10

 
   
  Frequentano la 5° elementare nella provincia di Milano. Hanno dieci anni. Qualcuno ha problemi di soprappeso, altri, al contrario, vivono condizioni di sottopeso, a volte patologico. Mangiano soli a pranzo e talvolta anche a cena. A merenda, alla frutta preferiscono merendine, patatine e caramelle. Ma qualcuno non la fa. A cena, invece, solo la metà dei bimbi dell’ultimo anno della scuola elementare consuma un pasto tradizionale. Per gli altri, cibi precotti o un piatto unico. A tracciare il profilo della generazione under 10 è un’indagine condotta dal Coni Milano nelle scuole elementari della città e della provincia: 6 mila bambini intervistati in 150 istituti scolastici, l’intero panorama scolare delle classi quinte di Milano e uno spaccato della realtà significativo di una tendenza “poco virtuosa”. Il cibo vissuto come socialità e piacere sembra non appartenere a questa generazione di bimbi milanesi: maschi e femmine mangiano con distacco e considerano lo stare a tavola o la merenda come obbligo e non come momento di socializzazione e di condivisione. Alcuni numeri chiariscono il quadro: il 72 per cento delle bambine mangiano sole a pranzo. Il 23 per cento salta il pranzo, mentre il 32 per cento (maschi e femmine) per cento non cena. Maschi e femmine sembrano avere dimenticato la merenda di metà mattina ( 58 per cento) e la preferenza sulla merenda del pomeriggio si concentra su merendine, patatine e gelati (solo il 6% consuma un frutto). Il 28 per cento non fa colazione e un altro 18 per cento non ha abitudini stabili. I bambini hanno risposto spontaneamente alle domande che i ricercatori del Coni Milano hanno fornito in forma scritta. Le 6 mila schede raccolte rappresentano così una fotografia fedele della quotidianità dei bambini di 10 anni. Contengono errori di ortografia e disegni, ma il messaggio è chiaro. Mangiano “patatine e ketchup” ma anche cibo filippino “sinigang”, con la “tata” oppure con “papà e la nuova fidanzata” e una volta la settimana con “i nonni” - una presenza importante quest’ultima, almeno per il bimbo che ha dedicato loro un cuoricino. Ma c’è anche chi dice di praticare il calcio e di seguire una “specie di dieta con pasta, prosciutto crudo e formaggio. E’ lo stesso bimbo che, pur confessando “mangio molto” parla con equilibrio di “cibi leggeri” e di “spremuta di arance”. Uno sforzo di ricerca, raccolta e analisi dei dati, enorme. Condotta dal Coni Milano, l’indagine rientra in un percorso di analisi intrapresa nel 2004 e proseguita nel 2006 e 2007 sugli aspetti funzionali, alimentari e sociali dell’attività sportiva, a cui sono state dedicate più di 6 mila ore di attività. In tutto, sono stati monitorati 36 mila bambini. Ne sono stati indagati le abilità motorie, le abitudini alimentari e infine gli aspetti di relazione e sociali connessi al problema del peso: obesità e sottopeso. I dati definitivi sono stati presentati a Milano in occasione del Convegno “Sport seconda famiglia”, un momento di riflessione il cui titolo sottolinea il ruolo dello sport nella crescita e nello sviluppo di uno stile di vita sano. L’80 per cento dei bambini milanesi che praticano sport (solo il 50 per cento della popolazione di 10 anni), può vantare comportamenti e salute migliori dei coetanei inattivi. L’80 per cento degli “sportivi” si alimenta correttamente e più del 90 per cento gode di ottima salute. L’ultima tranche della ricerca di Coni Milano si inserisce nell’ambito del progetto europeo antiobesità “Get-up & Go!” sviluppato dai Comitati Olimpici europei ed attuato dal Coni in 4 province della Lombardia e del Veneto. Grazie anche al contributo di Samsung è stato realizzato un programma finalizzato alla promozione di corretti stili di vita basati sull’attività motoria e sportiva, accompagnata da una sana alimentazione. .  
   
 

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