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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Giugno 2008
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO, PESCA: SUBITO MISURE CONTRO IL CARO-GASOLIO

 
   
   Strasburgo, - A fronte della crisi del settore della pesca provocata dall´aumento del prezzo del gasolio, il Parlamento europeo chiede l´aumento fino a 100. 000 euro degli aiuti de minimis per peschereccio e l´introduzione di sgravi fiscali. Sollecita inoltre un rafforzamento dei controlli sulle importazioni a basso costo e una migliore informazione sull´origine dei prodotti. Occorre poi rivedere il regime di mercato, attuare piani di adeguamento della flotta e promuovere misure per ridurre i consumi di carburante. Adottando con 454 voti favorevoli, 84 contrari e 24 astensioni una risoluzione sostenuta da Ppe/de, Pse, Alde e Uen, il Parlamento esprime anzitutto la sua solidarietà ai pescatori dell´Ue ed invita la Commissione e il Consiglio a prevedere misure per risolvere la crisi nel settore della pesca. Una crisi dovuta «al costante aumento del prezzo del carburante che, negli ultimi cinque anni, ha subito un incremento superiore al 300% e dal gennaio 2008, superiore al 40%», e che sta avendo ripercussioni dirette e indirette sui redditi degli equipaggi. Il Parlamento invita quindi gli Stati membri ad accelerare le procedure per consentire il pagamento di aiuti previsti dal regolamento sugli aiuti de minimis per il settore della pesca (n. 875/2007). In tale contesto, ribadisce la sua richiesta alla Commissione di rivedere detto regolamento così da aumentare gli aiuti fino a 100. 000 euro per peschereccio invece che per impresa, «in modo che il livello di aiuto si ravvicini a quello concesso ad altri settori economici». Rileva inoltre che i nuovi orientamenti comunitari sugli aiuti statali nel settore della pesca e dell´acquacoltura prevedono sgravi fiscali e riduzioni dei costi sociali per i pescherecci comunitari che operino al di fuori delle acque comunitarie e chiede che tali misure siano applicate ai pescherecci che ne facciano richiesta. Oltre all´aumento del prezzo del petrolio, i deputati sottolineano il crollo dei prezzi dei prodotti della pesca a causa delle «massicce importazioni di prodotti ittici acquistati a basso prezzo provenienti dalla pesca illegale». Sollecitano quindi il Consiglio a adottare una direttiva volta a rafforzare e migliorare i controlli sulle importazioni provenienti dalla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata. Dovrebbe inoltre intensificare e migliorare i controlli per garantire il rispetto delle norme comunitarie, nonché migliorare e aumentare le informazioni sull´origine dei prodotti della pesca. Il Parlamento ribadisce la richiesta alla Commissione di presentare «al più presto» una proposta per la revisione dell´Organizzazione comune dei mercati dei prodotti ittici, «al fine di consentire ai pescatori di partecipare maggiormente alla fissazione dei prezzi, garantendo così i redditi nel settore, assicurando la stabilità del mercato, migliorando la commercializzazione dei prodotti ittici ed aumentando il valore aggiunto generato». Chiede inoltre che vengano messi in atto i piani di adeguamento della flotta di pesca in tutti gli Stati membri e che vengano messe a disposizione le necessarie risorse finanziarie per ristrutturare su base volontaria le flotte. A tal fine, la Commissione dovrebbe definire criteri prioritari per i segmenti della flotta che più hanno subito gli effetti di questa crisi e vanno riveduti i programmi operativi nazionali del Fondo europeo per la pesca «per prevedere una spesa più mirata». Occorre poi fornire assistenza per un cambiamento una tantum delle attrezzature di pesca per conseguire un metodo di pesca che preveda un minor uso di carburante e incoraggiare l´acquisto di attrezzature volte a migliorare l´efficienza del carburante. Il Parlamento invita poi la Commissione a sottoporre proposte relative a un regime di compensazione settennale per la riduzione di Co2 nel settore della pesca, basato sull´attuale prezzo di 25 euro per tonnellata di Co2. La invita inoltre a sostenere la messa a punto di un fondo per la ricerca e lo sviluppo specificamente orientato sulla pesca, nel quadro dell´attuale Settimo programma quadro per la R&s, per contribuire a finanziare progetti intesi a studiare fonti alternative di energia e a migliorare l´efficienza energetica nel settore della pesca. Il Parlamento chiede poi l´attuazione di un dialogo tripartito a livello europeo tra tutti gli attori (amministrazioni pubbliche, sindacati e pescatori) per trattare i problemi strutturali del settore, che non sono semplicemente un riflesso della crisi dei prezzi del petrolio, accordando priorità alle condizioni di lavoro dei pescatori. Infine, chiama il prossimo Consiglio dei ministri per la pesca che si terrà a giugno a discutere di tale questione «in via prioritaria» e a adottare le necessarie misure per risolvere la crisi. .  
   
 

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