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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Giugno 2008
 
   
  NEL 2007 ITALIA AL TERZO POSTO TRA I PAESI EUROPEI PER INVESTIMENTI DIRETTI IN CINA, CON UN VALORE DI OLTRE 500 MILIONI DI EURO

 
   
   Roma, 24 giugno 2008 - Nel 2007 l’Italia si è posizionata al terzo posto fra i Paesi europei in termini di progetti realizzati in Cina soprattutto nei settori della consulenza, dei servizi legali e nella produzione di macchinari industriali per un valore di oltre 500 milioni di euro, mentre è pari a 24 milioni di euro il flusso di investimenti effettuati dalle imprese ad Hong Kong. Forti sono le opportunità di investimento e radicamento per le imprese italiane in Cina e nella vicina Regione amministrativa speciale di Hong Kong grazie alle caratteristiche del modello “one country, two systems”. Questo il tema del seminario che si svolgerà il 23 giugno prossimo a Shanghai “Shanghai and Hong Kong investments – a mirroring perspective”, organizzato dalla Camera di Commercio Italiana in Cina con la collaborazione dell’Economic and Trade Office (Sheto) e il Foreign Investment Development Board (Fid) di Shanghai, un’occasione per fornire alle imprese italiane informazioni relative ai flussi commerciali e di investimento nella regione di Hong Kong e in Cina, e evidenziare le opportunità che possono derivare dalla complementarità, piuttosto che competizione, tra le due economie di riferimento. Circa 300 le aziende italiane stabilmente presenti a Hong Kong, di cui 36 operanti nel settore della meccanica e dell’ingegneria, e oltre 60 le società impegnate nella distribuzione. È però il retail, cioè l’apertura di negozi mono-marca italiani soprattutto nel settore dell’abbigliamento di lusso, la principale modalità utilizzata per investire nella regione. 2000 le imprese italiane presenti in Cina con una forte presenza di investimenti in progetti aziendali ad intero capitale straniero (produttivi e uffici di rappresentanza) dove a prevalere è la produzione di macchinari e di parti ed accessori per l’industria automobilistica. Dal lato dei servizi invece il maggior numero di realtà italiane si trovano nei settori legali e di consulenza, logistica, architettura e arredo d’interni. Guardando alla distribuzione territoriale l’area di Shanghai si conferma come la più comune porta d’ingresso nel continente, mentre Pechino e la provincia del Guangdong lo sono rispettivamente per il nord ed il sud del paese. E il seminario sarà l’occasione per sottolineare come Hong Kong rappresenti una piattaforma ideale per le relazioni Italia-cina continentale, grazie ad un sistema fondato sul libero commercio, un ottimo network finanziario, eccellenti infrastrutture di comunicazioni e trasporti, sofisticati servizi di supporto e una buona formazione della forza lavoro. “Sfruttando la crescente interazione e le sinergie tra le due economie asiatiche, l’Italia può sempre più diventare un partner di riferimento per la Cina – afferma Davide Cucino, presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina – anche attraverso modalità di investimento più articolate che vadano oltre la vendita di prodotti e consentano alle imprese italiane un presidio più stabile del mercato cinese”. Guardando ai rapporti bilaterali tra i due Paesi asiatici, la Cina rappresenta il primo partner commerciale della regione speciale: nel 2007 il valore dell’interscambio è aumentato di oltre il 12%, attestandosi al 47% delle esportazioni totali di Hong Kong. Rapporti economici rafforzati inoltre dal Closer Economic Partnership Arrangement (Cepa) che ha portato alla creazione di una zona di libero scambio tra Hong Kong e il territorio cinese. .  
   
 

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