Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 24 Giugno 2008
 
   
  FVG: DATI SUL LAVORO SOMMERSO IN REGIONE

 
   
  Trieste, 24 giugno 2008 - In Italia il lavoro sommerso è un fenomeno diffuso ma, assieme a Veneto e Lombardia, il Friuli Venezia Giulia è in testa alla graduatoria nazionale delle regioni virtuose per il tasso di irregolarità (calcolato come incidenza delle unità di lavoro irregolari sul totale delle unità di lavoro), pari all´1,1 per cento nel settore manifatturiero. Lo confermano dati Istat che l´Agenzia del Lavoro regionale ha analizzato in attesa di ulteriori approfondimenti previsti per il prossimo ottobre. Dati che confermano come sia in diminuzione anche il tasso di irregolarità nel settore edilizio (5,2 per cento contro il 7,9 per cento del 2001). Nel complesso, l´andamento del lavoro irregolare nell´economia del Friuli Venezia Giulia nel periodo 2001-05 conferma una diminuzione di 8. 700 unità di lavoro (Ula), con un calo in percentuale del 13,1 per cento (da 66. 300 a 57. 600). La ricerca sul lavoro sommerso in regione è stata commentata oggi dall´assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca Alessia Rosolen, che ha confermato, per il Friuli Venezia Giulia, un tasso di irregolarità nel 2005 (anno a cui risalgono gli ultimi dati disponibili) del 10,2 per cento del lavoro totale, percentuale inferiore di quasi 2 punti rispetto alla media nazionale, che si colloca al 12 per cento. "Lo studio presentato oggi è il primo passo sul monitoraggio in regione di una realtà che, se è migliore di quella di buona parte del Paese, è ancora lontana dagli Obiettivi di Lisbona" ha detto Rosolen, spiegando che la situazione in Friuli Venezia Giulia è diversificata sul territorio regionale per quanto riguarda genere, età e provenienza, ma che ancora non sono disponibili elementi statistici che inquadrino con precisione il problema da questo punto di vista. Ricordando che lavoro sommerso e sicurezza sono temi centrali dell´attuale Governo regionale, Rosolen ha notato che la seconda è direttamente connessa all´emersione del primo. Il lavoro irregolare è lavoro insicuro, ha detto l´assessore, oltre che un reato nei confronti della dignità della persona e dello Stato. Ed è importantissimo, ha continuato, che l´Amministrazione regionale intervenga su queste linee anche con la collaborazione delle Forze dell´ordine. Bandiera nera del lavoro sommerso regionale è il terziario, visto che in questo settore (turismo, servizi, trasporti, commercio, ecc. ) si colloca l´84,2 per cento delle unità di lavoro irregolari (sono in tutto 48. 500 mila) con un tasso di irregolarità del 12,8 per cento e quindi superiore alla media italiana. Pesano certamente sul dato i flussi irregolari di lavoro transfrontaliero ma mancano, al momento, indicazioni precise in questo senso. In leggero aumento è anche il tasso di irregolarità specifico nel settore agricolo, che nel 2005 ammontava al 25,1 per cento contro il 22,6 per cento del 2001. Oggi l´emersione del lavoro irregolare viene considerata una necessità imprescindibile per raggiungere gli obiettivi della piena occupazione e del miglioramento della qualità del lavoro previsti dalla Strategia di Lisbona. Per questo, la trasformazione del lavoro sommerso in lavoro regolare è diventato uno specifico orientamento per le politiche occupazionali degli Stati membri dell´Unione europea. Con la Risoluzione del 29 ottobre 2003 il Consiglio europeo dei ministri del Lavoro e degli Affari sociali ha pertanto definito il quadro di riferimento per le azioni di contrasto del lavoro sommerso e della sua trasformazione chiamando in particolare le parti sociali allo sviluppo di strategie globali di contrasto al lavoro irregolare. Per un raggiungimento dei primi risultati in termini normativi entro la fine dell´anno, il rafforzamento della vigilanza, la cooperazione transnazionale tra gli organi competenti e la sensibilizzazione dei cittadini sulla conseguenze negative del fenomeno sono gli altri indirizzi della Ue che l´Amministrazione regionale intende far propri. .  
   
 

<<BACK