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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Giugno 2008
 
   
  COMUNITA´ MONTANE IN LOMBARDIA, CON NUOVA LEGGE PIU´ AUTONOMIA NUMERO PASSA DA 30 A 23, TAGLIATI DEL 70% I GETTONI DI PRESENZA

 
   
  Milano, 25 giugno 2008 - Il Consiglio regionale ha approvato ieri il progetto di legge di riordino delle Comunità Montane che ne riduce il numero da 30 a 23, abbassa il numero dei componenti degli organi (assemblea e giunta esecutiva), valorizza la figura dei sindaci (componenti di diritto dell´assemblea ed elettori della giunta), taglia di almeno il 70% il gettone di presenza per il presidente e i membri dell´esecutivo. Soddisfatto l´assessore regionale alle Risorse, Finanze e Rapporti istituzionali, Romano Colozzi, che ha seguito tutto l´iter consiliare del provvedimento: "Abbiamo migliorato il testo, senza mai perdere di vista l´obiettivo. La nostra legge rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale e stabilisce che le Comunità Montane possano, fino al 31 ottobre, ridefinire i comuni che vi appartengono in base ad esigenze di funzionalità e di gestione associata dei servizi". "E´ giusto - ha continuato Colozzi - pretendere una razionalizzazione istituzionale del settore, è sbagliato il modo in cui la Finanziaria del 2007 ha affrontato la questione, trattando tutti allo stesso modo: in Lombardia le Comunità Montane non sono un carrozzone burocratico come in altre aree del paese perché hanno un ruolo vero, importante per lo sviluppo del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico" Il provvedimento attua quanto previsto dalla legge Finanziaria statale per l´anno 2008 che opera un taglio diretto e immediato del Fondo destinato alle Comunità montane: la sua approvazione da parte del Consiglio Regionale entro il 30 giugno 2008 ha evitato l´intervento sostitutivo dello Stato. Il testo di legge, composto da 25 articoli, è fortemente ispirato al principio della sussidiarietà in quanto conferisce una nuova centralità al ruolo e all´autodeterminazione dei Comuni, che rappresentano il fondamentale punto di contatto della pubblica amministrazione con i cittadini e le imprese. L´importanza dei Comuni si concretizza all´interno degli organi delle Comunità montane (i cui rappresentanti nelle assemblee e Giunte esecutive scendono da 2. 000 a 500 circa) attraverso la presenza dei sindaci, proprio in quanto eletti direttamente dalla popolazione. "Un vera riforma del settore a livello nazionale - ha detto l´assessore Colozzi presentando il testo del provvedimento - deve tenere in considerazione alcuni punti fondamentali: la regionalizzazione del Fondo per la montagna, superando così le attuale sperequazioni per effetto delle quali il Ministero dell´Interno attribuisce risorse ponendo tutte le Regioni sullo stesso piano; la riclassificazione dei comuni montani in base a criteri e parametri oggettivi e la richiesta di riconoscimento europeo dello status di territorio montano, condizione indispensabile per usufruire dei finanziamenti specifici da parte dell´Unione Europea". Scheda - La riorganizzazione del territorio montano della Lombardia (vasto il 42% del totale) in 23 zone omogenee rappresenta un giusto punto di equilibrio fra l´esigenza di razionalizzare i costi, la vastità del territorio stesso e le importanti funzioni esercitate dalle Comunità montane. Queste coinvolgono 558 comuni, il 39,7% dei quali con meno di 3. 000 abitanti. I residenti complessivi sono poco più di 1 milione e 200 mila. Le funzioni principali delle Comunità montane spaziano dalla prevenzione del rischio idrogeologico, allo sviluppo e tutela del territorio, alla prevenzione degli incendi boschivi e organizzazione di squadre antincendi, oltre ad altre attività legate all´agricoltura, alle foreste ecc. .  
   
 

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