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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Giugno 2008
 
   
  “INNANZITUTTO PENSARE PICCOLO” LA COMMISSIONE EUROPEA HA PROPOSTO IERI UNA LEGGE SULLE PICCOLE IMPRESE PER FACILITARE L’AVVIO DI NUOVE AZIENDE, SNELLIRE LE FORMALITÀ AMMINISTRATIVE ED AGEVOLARE L’ACCESSO AI FINANZIAMENTI E ALL’INNOVAZIONE

 
   
   Bruxelles, 26 giugno 2008 - Nell’ue la maggior parte dei posti di lavoro sono offerti dalle piccole e medie imprese (Pmi), vale a dire dalle imprese che non hanno più di 250 dipendenti. Esse rivestono un’importanza cruciale per lo sviluppo futuro, ma si trovano molto spesso ad affrontare enormi ostacoli burocratici. Le Pmi europee meritano di ricevere una migliore assistenza in modo da valorizzare appieno le loro potenzialità in termini di crescita sostenibile nel lungo periodo e di creazione di un maggior numero di posti di lavoro. Per raggiungere questo obiettivo, basata su dieci orientamenti, e propone provvedimenti che dovranno essere adottati dalla Commissione e dagli Stati membri. Il Presidente della Commissione, José Manuel Durão Barroso, ha dichiarato: “La proposta di una legge sulle piccole imprese per l’Europa presentata oggi costituisce un passo avanti verso un’Europa degli imprenditori con meno burocrazia e maggiori agevolazioni per i 23 milioni di Pmi in Europa. Obiettivo di questo strumento è quello di aiutare le piccole imprese a fiorire e creare per le migliori di esse un trampolino di lancio affinché possano diventare competitori mondiali. La legge sulle piccole imprese è una pietra miliare nell’attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione. Essa significherà amministrazioni pubbliche più reattive, minori ritardi nei pagamenti delle fatture, l’accesso a maggiori aiuti in materia di finanziamenti, innovazione e formazione, un’Iva ridotta per i servizi forniti localmente e un migliore accesso ai contratti pubblici. Il pacchetto consentirà inoltre alle Pmi di adottare lo statuto della società privata europea, in modo da ridurre gli oneri burocratici e accrescere la chiarezza delle operazioni”. Il Vicepresidente della Commissione Günter Verheugen, responsabile per le imprese e l’industria, ha affermato: “Gli imprenditori e l’imprenditorialità rivestono un’importanza enorme per le nostre società. Oggi, e ancor più domani, le piccole e medie imprese creeranno occasioni di formazione professionale e di lavoro. Quando si fa qualcosa per le Pmi, si fa qualcosa per l’occupazione attuale e futura nell’Ue. È quindi arrivato il momento di fare della strategia a favore delle Pmi una linea guida di tutte le politiche dell’Ue. La legge sulle piccole imprese si ispira al principio ‘Innanzitutto pensare piccolo’ e reca a sostegno delle piccole imprese tutto il peso dell’Ue e dei suoi Stati membri. È lavorando assieme che possiamo produrre risultati. ” Il Commissario responsabile per il mercato interno e i servizi, Charlie Mccreevy, ha aggiunto: “Le piccole imprese di tutta Europa possono avvalersi di un nuovo strumento per fare affari nel mercato unico. Lo statuto della società privata europea è trasparente, flessibile e riconoscibile. Esorto pertanto il Consiglio ed il Parlamento europeo a raggiungere in tempi brevi un accordo sulla proposta della Commissione. ” Il Presidente della Banca europea per gli investimenti (Bei), Philippe Maystadt, ha aggiunto: “L’analisi della Commissione conferma le conclusioni cui era pervenuta la Bei nel corso delle sue consultazioni: il benessere e la crescita delle piccole e medie imprese saranno la chiave per la competitività futura dell’Europa. Il mercato da solo non è in grado di offrire alle Pmi finanziamenti sufficienti e a costi adeguati, in particolare per quanto riguarda le aziende innovative e a crescita elevata. La Bei si adopererà per ovviare alle lacune del mercato ampliando le possibilità di finanziamento. ” Quel che la Commissione propone è un vero e proprio partenariato tra l’Ue e gli Stati membri, che riflette la volontà politica di riconoscere il ruolo centrale delle Pmi nell’economia dell’Ue e di istituire per la prima volta un quadro strategico globale per l’Ue ed i suoi Stati membri. La proposta va di pari passo con i piani recentemente annunciati dalla Banca europea per gli investimenti finalizzati a modernizzare e a diversificare la gamma dei suoi strumenti a sostegno delle Pmi. Al centro della legge sulle piccole imprese per l’Europa vi è la convinzione che la messa a punto di condizioni quadro ottimali per le Pmi dipende anzitutto dal riconoscimento del ruolo degli imprenditori da parte della società e dal fatto di rendere attraente l’opzione di avviare una propria impresa. Ciò significa che nell’Ue deve cambiare la percezione piuttosto negativa del ruolo degli imprenditori e dell’assunzione di rischio. La legge sulle piccole imprese per l’Europa stabilisce 10 principi che dovrebbero essere adottati al massimo livello politico e prevede misure concrete destinate a facilitare la vita delle piccole imprese. La Commissione europea, dopo essersi consultata con le imprese e i loro rappresentanti, ha inoltre deciso di proporre nuovi strumenti legislativi in quattro ambiti che interessano particolarmente le Pmi: in primo luogo un nuovo regolamento generale di esenzione per categoria relativo agli aiuti di Stato semplificherà le procedure e ridurrà i costi. Esso accrescerà l’intensità degli aiuti per le Pmi e renderà loro più agevole beneficiare di aiuti per la formazione, la ricerca e lo sviluppo, la protezione ambientale e altri tipi di sussidi; in secondo luogo, un nuovo statuto di società privata europea consentirà di creare “società private europee” (Spe) che opereranno sulla base degli stessi principi uniformi in tutti gli Stati membri. Questo strumento è stato concepito per risolvere il problema degli obblighi onerosi cui sono sottoposte le Pmi operanti in più Paesi, le quali si trovano a dover costituire filiali dalla forma societaria diversa in ciascuno degli Stati membri in cui intendono esercitare la loro attività. In termini pratici la Spe consentirebbe alle Pmi di costituire la loro società nella stessa forma, indipendentemente dal fatto che operino nel proprio Stato membro o in un altro. Optando per la Spe gli imprenditori risparmieranno tempo e denaro per aspetti quali le consulenze legali, la gestione e l’amministrazione; a ciò si aggiunge una nuova proposta in materia di Iva che offrirà agli Stati membri l’opzione di applicare aliquote Iva ridotte per i servizi forniti localmente, compresi i servizi ad alta intensità di manodopera, che sono per lo più erogati da piccole e medie imprese; - infine per il 2009 è prevista una modifica della direttiva sui ritardi di pagamento per assicurare che le Pmi siano pagate entro il previsto termine di 30 giorni. 10 principi guideranno la concezione e l’attuazione delle politiche a livello dell’Ue e degli Stati membri; si tratterà in particolare di garantire una seconda opportunità alle imprese fallite, di facilitare l’accesso ai finanziamenti e di consentire alle Pmi di trasformare le sfide ambientali in opportunità. Oltre all’impegno permanente a ridurre gli oneri amministrativi del 25% entro il 2012, si prevede che il tempo necessario per avviare una nuova impresa non dovrebbe essere più lungo di una settimana, il tempo massimo necessario per ottenere le licenze d’esercizio e i permessi non dovrebbe superare il mese e un sistema di sportelli unici dovrebbe contribuire ad agevolare gli avvii di imprese e le procedure di assunzione. La legge sulle piccole imprese per l’Europa comprende un insieme ambizioso di misure volte a consentire alle Pmi di beneficiare pienamente del mercato unico e di espandersi sui mercati internazionali orientando maggiori risorse ad agevolare l’accesso delle piccole imprese ai finanziamenti, alla ricerca, allo sviluppo e all’innovazione. Ciò renderà più facile alle piccole imprese partecipare al processo di normazione, vincere appalti pubblici e trasformare le sfide ambientali in opportunità d’affari. Infine, la legge sulle piccole imprese per l’Europa cerca nuovi modi di stimolare l’interesse per l’imprenditorialità e di coltivare uno spirito maggiormente imprenditoriale, soprattutto tra i giovani. I giovani che intendono avviare un’impresa possono ora acquisire esperienze trascorrendo un periodo di tempo presso una Pmi estera grazie al programma “Erasmus per giovani imprenditori”. Questo programma, varato di recente, consentirà ai giovani imprenditori di aggiornare le loro conoscenze e contribuirà a creare reti tra le Pmi in Europa. Analoghi programmi di mobilità sono in corso di realizzazione anche per i tirocinanti. La legge sulle piccole imprese per l’Europa rientra appieno nella Strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione. Gli Stati membri sono invitati a prendere iniziative conformi alla legge sulle piccole imprese nei loro programmi nazionali di riforma. .  
   
 

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