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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Maggio 2006
 
   
  APRE A CASTELL’ARQUATO (PC) IL 20 MAGGIO LUCIANO MOLINARI MOSTRA ANTOLOGICA

 
   
  Castell’arquato, 16 maggio 2006 - Promossa dal Comune e dalla Società Castell’arquato Cultura e Turismo, allestita nel suggestivo salone del Palazzo del Podestà, la mostra antologica sull’opera di Luciano Molinari presenta, attraverso un percorso cronologico ricco e documentato, la carriera di un artista che ha legato al suo paese natale, in modo particolarmente significativo, la propria attività pittorica. In quest’occasione viene pubblicata un’importante monografia che si propone di costituire, attraverso diversi testi critici e la riproduzione di numerose opere a colori, un valido e duraturo testo di riferimento per conoscere in modo approfondito la produzione dell’artista, ma anche una qualificata guida per seguire il percorso della mostra. Il catalogo è stato realizzato da De Ferrari Editore. Intenso e appassionato, spontaneo e meditativo, legato indissolubilmente alla terra che conosce da sempre, così come ai suoi dipinti che immensamente ama e che popolano ogni metro di casa sua. In anni passati personaggi illustri lo rincorsero, lo cercarono con reali promesse di notorietà che avrebbero abbagliato chiunque; ma l’umiltà e la semplicità di Molinari sono pari alla sua passione e continuò ad essere l’uomo di sempre. A 17 anni iniziò a dipingere. Senza l’aiuto di docenti, senza frequentare istituti d’arte, senza alcun mentore a consigliarlo e indirizzarlo, creando un modo tutto suo di trattare la pittura; e anche di trattare, con la sua particolare pittura, i soggetti rappresentati. Gli spunti sono reali, concreti e Molinari raffigura così scene di vita quotidiana del suo territorio d’origine; ma una volta dipinti i suoi soggetti cambiano, si trasformano e si muovono quasi fossero all’interno di un sogno o di un racconto per bambini. Luciano Molinari è nato a Castell’arquato nel 1933 ed ha iniziato a dipingere come autodidatta, ispirandosi soprattutto a Bruegel ed ai pittori fiamminghi. Attraverso la sperimentazione di tecniche diverse, Molinari ci offre un pittura istintiva e spontanea che trae spunto dalla quotidianità della campagna, dalla vita dei personaggi tipici del suo paese, trasfigurati in una dimensione favolistica ed onirica. Come ha scritto il pittore Renzo Bussotti: Luciano ha mantenuto l’intensità di quando viveva i primi quadri e disegni, magari la sua piccola piumosa civetta tracciata in un pezzo di coccio, e così anche lontano dalla città, dal traffico, dalle scale mobili vive quella strana cosa che è la pittura. .  
   
 

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