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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Luglio 2008
 
   
  BASILICATA CIA: ACCISE ZERO SUL CARBURANTE AGRICOLO

 
   
   “La Cia della Basilicata condivide l’iniziativa di Cgil, Cisl, Uil a favore della Val d’Agri tenuto conto che gli agricoltori non solo non hanno alcun beneficio diretto dal P. O. Val d’Agri ma continuano a subire la corsa senza sosta del prezzo del petrolio. Non a caso la “questione dei crescenti costi aziendali” è stato uno dei temi prioritari del Consiglio Regionale della Cia che si è tenuto il 28 giugno a Potenza”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa dell’associazione degli agricoltori. “Un litro di gasolio alla pompa – sottolinea la Cia - costa ormai più di un litro di latte al dettaglio. Per non parlare poi del latte alla stalla, il cui prezzo al litro è poco meno di un quarto di quello del gasolio. I prezzi sui campi – aggiunge la Cia - continuano a segnare consistenti diminuzioni, mentre il “caro-petrolio” sta avendo effetti devastanti non solo per gli automobilisti, ma anche per gli agricoltori. L’impennata dei carburanti, in particolare del gasolio, che ha ormai raggiunto livelli vertiginosi, si è trasformata nei primi cinque mesi dell’anno, per le imprese agricole, in una “bolletta” di circa 300 milioni di euro. Un costo che rispetto alla fine del dicembre scorso è cresciuto di quasi il 30 per cento. Le imprese che più hanno risentito dei rincari energetici -sostiene la Cia- sono quelle zootecniche (specie da latte), dove i consumi di combustibile hanno fatto sentire i loro effetti devastanti, soprattutto per quello che concerne il riscaldamento delle stalle e gli impianti di mungitura. Stesso discorso per le serre con coltivazioni di ortaggi, fiori e piante, dove è massiccio l’uso del gasolio. Di qui l’auspicio della Cia che la svolta sollecitata da sindacati e popolazioni per la gestione delle risorse petrolifere possa produrre benefici diretti anche al mondo agricolo, innanzitutto attraverso l´accise a zero sul carburante in agricoltura (come già avviene per le lavorazioni in serra) e che il Piano industriale della Sel tenga conto delle esigenze delle aziende agricole e zootecniche candidate a produrre energia alternativa. Nel dettaglio, si nota che nella “voce” prodotti petroliferi, nello scorso mese di aprile, le aziende agricole -rimarca la Cia- hanno visto crescere i costi dei lubrificanti del 10,2 per cento, quelli dei carburanti del 7,2 per cento e quelli dell’energia elettrica del 5 per cento. Livelli che in maggio dovrebbero segnare un ulteriore pesante aumento, anche in considerazione dei rincari che si sono verificati nelle ultime settimane. Completamente diverso il discorso dei listini dei prezzi all’origine in agricoltura, che proseguono il loro trend al ribasso. I cali congiunturali più significativi sono stati rilevati per la frutta e gli ortaggi che a maggio, su base mensile, hanno segnato contrazioni del 7,8 per cento e del 6,8 per cento. Consistente anche la riduzione dei prezzi dei cereali, in calo del 5,6 per cento rispetto ad aprile. A rendere più complessa la situazione per le imprese agricole si sono aggiunti gli oneri previdenziali e quelli di carattere burocratico. Oneri pesanti che si traducono in forte ostacolo alla crescita economica delle imprese, con incidenza negativa notevole sull’occupazione e la competitività. Ecco perché la crescita dei costi di produzione, insieme a quelli previdenziali e burocratici, non mancherà di avere pesanti ripercussioni sui redditi dei produttori agricoli che -afferma la Cia- già nel 2007 sono scesi del 2 per cento. Un calo che fa seguito al meno 10,4 per cento del 2005 e al meno 3,4 per cento del 2006. Quella dei redditi degli agricoltori – conclude la Cia - è una situazione preoccupante, visto che negli ultimi otto anni i nostri produttori hanno registrato, in ambito Ue, la flessione più accentuata: meno 18,2 per cento. Dal 2000 è stato un crollo verticale”. .  
   
 

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