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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Luglio 2008
 
   
  BUONA LA SITUAZIONE IN TRENTINO MA CI SONO ANCORA MARGINI DI MIGLIORAMENTO ECONOMIA SOCIALE E FORMAZIONE CONTINUA LE ESPERIENZE EQUAL IN UN CONVEGNO A TRENTO

 
   
   Trento, 1 luglio 2008 - In Trentino l’economia sociale è rappresentata in parte predominante da cooperative sociali. Ad oggi sono 88 quelle attive e il loro numero in rapporto a quello dei cittadini è più alto sia rispetto al dato nazionale che a quello riferito al nord est. Risulta inferiore invece il loro tasso di crescita degli ultimi anni. La stragrande maggioranza di queste cooperative (l’87,5%) aderisce ad un unico organismo associativo (la Federazione Trentina della cooperazione) e questo è un altro dato caratteristico del nostro modo di fare cooperazione. Sono presenti per lo più nei centri urbani, il 40,9% infatti ha sede a Trento e il 14,7% a Rovereto. Questi sono alcuni dei dati emersi nel corso del convegno “Dare valore alle pratiche” tenuto questa mattina presso il Grand Hotel Trento. Il seminario aveva come obbiettivo quello di promuovere una riflessione su Equal nell’ambito del sistema complesso di politiche destinate a promuovere la coesione economica e sociale dell’Unione Europea. Equal, iniziativa comunitaria finanziata dal Fondo Sociale Europeo, è nata per contrastare discriminazioni e disuguaglianze nel mercato del lavoro. Concluderà la propria operatività alla fine di quest’anno e per questo se ne è voluto tracciare un bilancio anche per individuare quali attività si possano far transitare nella prossima programmazione del Fse. “All’interno delle risorse del Fondo Sociale Europeo – ha detto in conclusione l’Assessore provinciale all´emigrazione, solidarietà internazionale, sport e pari opportunità Iva Berasi – trovo particolarmente interessante le iniziative del progetto Equal proprio perché attengono alle politiche di genere e per l’eguaglianza all’interno della società. Si tratta di progetti e opportunità interessanti ma ancora non del tutto sfruttati nelle loro potenzialità da parte delle comunità. Se utilizzati bene possono contribuire a fare rete tra realtà diverse, a mettere in relazione le persone attraverso lo scambio di buone pratiche e a far emergere la creatività e le potenzialità dei territori, anche di quelli marginali: possono insomma contribuire a fare l’Europa”. L’economia sociale è quel settore che comprende quella variegata realtà di operatori economici che lavorano senza fine di lucro e contribuiscono all’integrazione sociale di persone che hanno difficoltà di accesso al lavoro. Gli operatori dell’economia sociale non perseguono il fine del profitto e quindi, pur agendo in chiave economica e produttiva, non distribuiscono utili. Perseguono l’obbiettivo di integrare nel mondo del lavoro soggetti deboli come le donne, gli immigrati o i giovani o con particolari problemi come i disabili o i malati mentali offrendo ad essi condizioni e sostegno per intraprendere un percorso di socializzazione anche attraverso il lavoro. I principali attori dell’economia sociale sono cooperative sociali, associazioni e imprese sociali. Di questi temi ha parlato Luca Fazzi, dell’Università di Trento. A proposito dei punti di forza e di debolezza del sistema trentino ha sottolineato che è caratterizzato positivamente dal forte radicamento territoriale, dell’alta qualità dei servizi erogati, dal buono stato di salute dell’economia trentina e dalla presenza di servizi di sostegno interni al movimento cooperativo. Tra i fattori di vulnerabilità ha individuato la dipendenza nei confronti degli enti pubblici e la limitata capacità competitiva, la poca propensione all’innovazione e la ridotta dimensione che talvolta crea difficoltà nel fare impresa. “Nel complesso – ha detto Fazzi – ci sono buone basi ma anche notevoli margini di sviluppo”. Pier Giovanni Bresciani, dell’Università di Genova, ha parlato della formazione continua in Trentino. L’unione europea ha inserito questo tema tra gli obbiettivi finanziati dal Fondo Sociale con la finalità di agevolare l’adattamento dei lavoratori ai mutamenti industriali e dei sistemi di produzione. .  
   
 

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