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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Luglio 2008
 
   
  GRANO DURO: DAL 30 GIUGNO AL 3 LUGLIO A BOLOGNA "FROM SEED TO PASTA" CON I MASSIMI ESPERTI MONDIALI PER CONFRONTARSI SU PRODUZIONE E RICERCA. IN EMILIA-ROMAGNA RADDOPPIATE IN DUE ANNI LE SUPERFICI COLTIVATE. I DATI PROVINCIALI.

 
   
  Bologna - "Le superfici coltivate a grano duro In Emilia-romagna sono aumentate del 44% dal 2007 al 2008 e di oltre il 100% considerando gli ultimi due anni. Su questo ha giocato molto la dinamica dei prezzi, ma anche l’accordo che abbiamo promosso con la Barilla che ha messo in campo una struttura molto organizzata che ha fidelizzato il rapporto con i nostri agricoltori” . Lo ha detto oggi a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni facendo il punto sulle prospettive del settore del grano duro e della filiera della pasta, alla quale sarà dedicato a partire da lunedì 30 giugno e fino al 3 luglio il convegno internazionale “From seed to pasta” organizzato dalla organizzato dalla Società Produttori Sementi, dai centri di ricerca internazionali Cimmyt e Icarda , con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio, della Regione Emilia-romagna e della Barilla. La produzione di grano duro stimata in Emilia-romagna per il 2008 è superiore alle 400 mila tonnellate e ci colloca tra le prime regioni in Italia. Anche le proiezioni nazionali ed europee del raccolto 2008 sono decimante positive. “In Emilia-romagna e in Italia si può coltivare grano duro in abbondanza e di buona qualità – ha detto Nicola Ghelfi general manager “pasta” di Barilla, secondo il quale tuttavia “il pericolo non è scongiurato e non è detto che l’emergenza non possa ripresentarsi nel 2009, dal momento che le tensioni sui mercati globali dei cereali rimangono forti”. In crescita in Italia il consumo della pasta Se la crisi mondiale dei cereali ha avuto l’effetto di uno "tsunami" sui costi del grano duro, passati in un anno alla fonte da 180 euro a tonnellata a 360 euro, ciò non si è tuttavia tradotto in Italia in un crollo dei consumi della pasta. Anzi dall’ottobre 2007 l’acquisto di pasta in Italia, è tornato a crescere, invertendo una tendenza alla diminuzione che continuava ormai da 15 anni, fino a toccare nel maggio di quest’anno un +5%. E questo nonostante nello stesso periodo il costo allo scaffale sia cresciuto del 40%. La spiegazione di questo – ha sottolineato Ghelfi – sta nel fatto che la gente si è accorta che la pasta resta il prodotto alimentare che costa meno, che è buona e offre una straordinaria versatilità”. Le previsioni del raccolto 2008 Le trebbiature appena concluse al sud – ha detto Ercole Borasio direttore della Società Produttori Sementi di Bologna - testimoniano di una produzione nazionale eccezionale. Con rese da 30 a 60 quantili per ettaro in Sicilia e con punte di 70 quintali in provincia di Foggia. Al nord i 45 giorni di pioggia pressoché ininterrotta hanno ridimensionato in parte le aspettative iniziali, ma gli inizi della trebbiature confermano una produzione buona e decisamente superiore a quella dell’anno precedente. Il Convegno Dal 30 al 3 luglio Bologna diventerà dunque la capitale mondiale della pasta. Sono infatti già oltre 370 gli iscritti al congresso “From seed to pasta”, in rappresentanza di 38 paesi diversi. Il congresso permetterà di affrontare il “pianeta pasta” sotto i diversi aspetti produttivi e della ricerca. Un tema quest’ultimo che l’assessore Rabboni ha definito cruciale, proprio per la necessità di selezionare varietà di grano in grado di dare una elevata resa e qualità del prodotto in risposta ad una domanda mondiale che è in forte crescita , anche a fronte dei cambiamenti climatici in atto. Per questo la Regione Emilia-romagna e la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna stanno finanziando cinque progetti di ricerca della Società Produttori Sementi di Bologna, sul grano duro e sul grano tenero, tra i quali è di particolare interesse il progetto internazionale “Genomica grano duro” per la selezione di varietà in grado di resistere allo scarso apporto di acqua e di azoto. A questo progetto partecipa anche il Cimmyt, uno dei più prestigiosi centri di ricerca internazionale impegnato nel miglioramento del mais e del grano in particolare nei paesi in via di sviluppo. Gli accordi con Barilla Sono due gli accordi quadro di filiera promossi dalla Regione Emilia-romagna tra la Barilla , il maggior utilizzatore mondiale di grano duro per l’industria della pasta, e mondo agricolo. Il primo nel 2006 prevedeva il conferimento di 30 mila tonnellate, poi triplicate in 100 mila con il secondo accordo relativo alla campagna 2007-2008 . Le ricadute positive delle due intese sono molteplici sia per la Barilla che in questo modo può disporre di grani di qualità prodotti in Italia e ridurre così la sua dipendenza dall’estero, sia per le aziende agricole che possono programmare le proprie coltivazioni nella direzione di quanto richiesto dal mercato ottenendo un’adeguata remunerazione. Né va dimenticata la possibilità che proprio tale tipo di accordi, regolarizzando l’approvvigionamento, possano contribuire a stabilizzare i prezzi. I due accordi quadro si articolano in singoli contratti di fornitura tra la Barilla come industria molitoria e le Organizzazioni di Produttori (O. P. Grandi Colture di Ferrara, Cereali Romagna S. R. L. Di Forlì, Esperia Soc. Cons. A r. L. Di Bologna, Progeo Società Cooperativa Agricola di Reggio Emilia), i Consorzi Agrari di Parma e Piacenza, e la Coop. Capa Ferrara. A loro volta queste organizzazioni stipulano con i singoli agricoltori soci gli accordi di coltivazione; la Società Produttori Sementi di Bologna, selezionatrice e costitutrice delle varietà identificate dal disciplinare, fornisce il seme necessario alle coltivazioni sotto contratto. .  
   
 

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