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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Settembre 2006
 
   
  IL MULTILINGUISMO APRE LE ISTITUZIONI UE AI CITTADINI

 
   
  Bruxelles, 6 settembre 2006 - I costi d’interpretazione sostenuti per i lavori delle Istituzioni europee sono più che giustificati, ma è anche possibile realizzare dei risparmi. E’ quanto sostiene una relazione approvata dal Parlamento europeo, sottolineando che la garanzia del multilinguismo assicura la legittimità e la diversità dell’Unione e permette ai cittadini di esercitare il diritto di controllo democratico. Il 14 novembre 2005 la Corte dei conti europea (Cce) ha presentato alla commissione per il controllo dei bilanci la propria relazione speciale n. 5/2005 concernente le spese per l’interpretazione sostenute dal Parlamento, dalla Commissione e dal Consiglio. Un calcolo effettuato dalla Corte mostra che, nel 2003, il costo totale dell’interpretazione è ammontato a 57 milioni di euro al Parlamento europeo e 106 milioni di euro presso Commissione europea, Consiglio, Comitati e alcune agenzie. Approvando la relazione di Alexander Stubb (Ppe/de, Fi) sui costi dell´interpretazione nelle Istituzioni europee, il Parlamento afferma innanzitutto che il multilinguismo è «una delle caratteristiche chiave dell´Unione europea . E garantisce parità di trattamento ai cittadini dell´Ue». Rileva inoltre che il multilinguismo «garantisce il diritto dei cittadini di comunicare con le istituzioni dell´Unione europea in ciascuna delle sue lingue ufficiali, consentendo loro in tal modo di esercitare il proprio diritto di controllo democratico». Pertanto, nel facilitare la comunicazione, i servizi linguistici delle istituzioni Ue fanno sì che «le istituzioni rimangano aperte ai cittadini d´Europa». Nel ritenere poi che il multilinguismo sia espressione della diversità culturale dell´Ue, «che deve essere preservata», i deputati sostengono che esso debba continuare ad essere garantito «per assicurare la legittimità e la diversità dell´Unione europea». In proposito, osservano poi che il costo totale di tutti i servizi linguistici delle istituzioni Ue, traduzione e interpretazione insieme, «rappresenta soltanto l´1% del bilancio totale dell´Unione europea» e constatano con soddisfazione l´alta qualità dell´interpretazione nelle istituzioni Ue. D’altra parte, nel prendere atto del costo totale dell´interpretazione nel 2003, i deputati si dichiarano estremamente preoccupati del fatto che circa il 16% (25. 900. 000 euro) del costo complessivo dell´interpretazione per tutte le Istituzioni «abbia rappresentato costi per servizi messi a disposizione ma non utilizzati e per accordi sulla disponibilità». Al riguardo ritengono che il Parlamento, il Consiglio e la Commissione dovrebbero cercare di ridurre la "disponibilità implicita o esplicita" e che gli interpreti di riserva dovrebbero essere disponibili per riunioni ad hoc con un preavviso breve. L’interpretazione al Parlamento europeo Il Regolamento del Parlamento europeo stabilisce che i deputati possono esprimersi nella lingua ufficiale di propria scelta e che l´interpretazione nelle altre lingue è assicurata. L´uso delle lingue ufficiali è disciplinato dal suo Codice di condotta sul multilinguismo, aggiornato nel 2004. Notando che il costo pieno di una giornata di interpretazione al Parlamento è circa il 30% più alto di quello al Consiglio e alla Commissione, i deputati spiegano che ciò è dovuto anche al fatto che durante le tornate a Strasburgo possono essere utilizzati pochissimi interpreti locali, comportando un aumento dei costi di interpretazione del Parlamento a Strasburgo pari al 13%. Il Parlamento, d´altra parte, invita la propria amministrazione a sensibilizzare i deputati sui costi dell´interpretazione e ad utilizzare al meglio il loro profilo linguistico nonché ad esaminare le possibilità di utilizzare per l´interpretazione al Parlamento il "sistema su richiesta" del Consiglio, il sistema di fatturazione interna del Consiglio d´Europa o il sistema di quote dell´Unesco. Il Parlamento europeo è il solo che lavora in 20 lingue e, come istituzione, è il maggiore datore di lavoro del mondo per gli interpreti. Attualmente, dispone di 398 posti di interpreti funzionari (di cui 350 assegnati) e gestisce, assieme alla Commissione e alla Corte di Giustizia, una lista comune di circa 2. 700 interpreti freelance che svolgono quasi il 50% del lavoro. Nel 2003 sono state fornite complessivamente 150. 000 giornate di interpretazione, di cui circa il 39% al Consiglio, il 26% alla Commissione a Bruxelles, il 4% alla Commissione a Lussemburgo e il 21% al Parlamento europeo. Nel 2005, primo esercizio completo che comprende i nuovi Stati membri, l’attività di interpretazione del Parlamento europeo ha battuto tutti i record: 85. 258 giorni di interpretazione realizzati dagli interpreti permanenti e dai freelance. La Corte dei Conti ha calcolato che il costo medio per giornata di interpretazione, al netto delle tasse e dei contributi pensionistici, ammonta a 1. 476 euro per il Parlamento europeo e a 1. 046 euro per la Commissione. Una riunione di un’intera giornata con interpretazione costava rispettivamente circa 40. 000 e 34. 500 euro prima dell’allargamento (11 lingue) e costa rispettivamente circa 88. 500 e 63. 000 euro dopo l’allargamento del 2004 (20 lingue) con tre interpreti per cabina. La presenza di un quarto interprete fa salire i costi a 118. 000 euro per il Parlamento europeo e a 84. 000 euro per la Commissione. .  
   
 

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