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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Luglio 2008
 
   
  BELLUNO: IMMIGRAZIONE E MERCATO

 
   
  Venezia, 7 luglio 2008 - Gli stranieri regolari nel Veneto non sono soltanto fasce deboli da accompagnare e aiutare. Sono anche lavoratori che contribuiscono all’economia regionale. Sono nuovi produttori che transitano dal lavoro dipendente ai settori produttivi costituendo piccole o piccolissime imprese. Sono consumatori, infine, di beni e servizi ovvero rappresentano un nuovo target del mercato. E’ quanto ha sottolineato l’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona in occasione del seminario “Mercato e migranti: il vantaggio competitivo attraverso il pluralismo culturale”, promosso a Belluno da Unione Artigiani e Piccola Industria in collaborazione con Assindustria e la Fondazione Progetto Uomo. I dati del rapporto dell’Osservatorio regionale sull’immigrazione – ha detto De Bona - evidenziano nel 2007 la presenza media giornaliera di circa 166 mila occupati immigrati e 19 mila persone in cerca di occupazione. Gli occupati stranieri pesano sul totale degli occupati per l’8%. L’esame per qualifica professionale mette in luce la progressiva riduzione dell’incidenza del personale non qualificato. Escludendo i lavoratori domestici, le assunzioni di personale non qualificato, pari al 56% del totale delle assunzioni nel 2000, sono scese al 32% nel 2007. Per contro, sono aumentate le assunzioni di operai specializzati (passate da 14 mila a 43 mila) e le professioni connesse alla vendita (passate da 7 mila a 34 mila). Rispetto al totale dei detentori di cariche imprenditoriali, gli stranieri sono passati dal 3% di fine 2000 al 6% del 2007 con evidenti specializzazioni settoriali per nazionalità di origine: i cinesi nel tessile-abbigliamento e nel settore ristorazione; i marocchini nel commercio, nelle costruzioni e nei trasporti; i serbi, gli albanesi, i macedoni e i bosniaci nelle costruzioni; i bengalesi, i nigeriani e i senegalesi nel commercio. “I programmi regionali del Veneto – ha concluso De Bona - non contengono gridi di allarme né vogliono essere manifesti ideologici ma razionalmente e realisticamente affrontano il governo dell’immigrazione legale in un contesto aperto ai processi di internazionalizzazione dell’economia che facilitano la mobilità delle persone. I temi immigratori conseguentemente sono sviluppati e affrontati, in tutte le aree di intervento, con una visione complessiva di comunità regionale e di buona qualità della vita per tutti”. .  
   
 

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