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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Luglio 2008
 
   
  PRESENTATA A PADOVA LA RETE ECOLOGICA DEL TERZO VENETO

 
   
   Padova, 8 luglio 2008 - “La Rete Ecologica del Terzo Veneto – la biodiversità come risorsa” è il tema del convegno che la Regione del Veneto ha tenuto il 4 luglio presso l’Orto Botanico di Padova. A presentare l’iniziativa sono intervenuti gli assessori regionali alle politiche per il territorio, Renzo Marangon e alle politiche dei parchi e delle aree protette, Flavio Silvestrin. La Rete Ecologica Regionale, parte integrante e importante del Ptrc che sarà presentata nei prossimi giorni agli enti locali per raccogliere le loro osservazioni, rappresenta la strategia di difesa della diversità biologica e paesaggistica basata sul collegamento in rete delle zone di interesse ambientale – paesistico definite anche Tan – territori ad alta naturalità. Questi comprendono non solo i territori inclusi nei parchi naturali e nelle aree protette, ma anche quelli limitrofi ecologicamente, i luoghi in via di rinaturazione e tutti quei territori, anche urbanizzati, dove esistono ecosistemi naturali significativi. Nell’aprire i lavori l’assessore Silvestrin, dopo aver ricordato che nel programma di governo per l’ottava legislatura della Regione del Veneto e sottolineata l’importanza della tutela della biodiversità come elemento fondamentale nei processi di pianificazione territoriale, ha ribadito che per governare le scelte per la biodiverisità è necessario integrare i vari livelli di intervento in grado di abbracciare tutti i diversi ambiti connessi, dalla tutela dei beni naturali, alla presenza dell’uomo, allo sviluppo economico e sociale, al rispetto delle tradizioni consolidate. Da parte sua l’assessore Marangon ha sottolineato che il futuro del terzo Veneto si gioca sulla capacità di saper armonizzare le diverse esigenze del territorio, rappresentate, da un lato, da un Veneto “fast” in grado di reggere la sfida economica del mercato globale, dall’altro da un Veneto “slow” fatto di arte, cultura, tradizioni, ambienti naturali, vero teatro di riconciliazione tra l’uomo e il suo territorio. Per fare questo – ha precisato- basta usare intelligenza, cultura e buon senso. Il futuro del terzo Veneto – ha concluso Marangon – si gioca quindi su due fronti, l’uno rappresentato dalla conoscenza, l’innovazione e la ricerca, l’altro dal recupero dei paesaggi, dei saperi, dei prodotti, delle storie, che rappresentano la nostra identità. Salvaguardare qualcosa di unico e inripetibile è, da sempre, anche potere economico e motore di sviluppo. .  
   
 

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