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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Luglio 2008 |
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DA SHANGAI IL VINO TOSCANO ALLA CONQUISTA DELLA CINA I CONSUMI CINESI IN CRESCITA, NEL 2007 L’EXPORT TOSCANO AL +71%
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Il vino toscano alla conquista del mercato cinese. Lo sbarco è previsto per martedì 8 luglio a Shangai, dove verrà inaugurata la sede dell’ Yishang wine business consulting un centro interamente dedicato alla promozione e alla diffusione del nostro prodotto d’eccellenza. L’iniziativa è stata presentata oggi a Firenze dall’assessore regionale alle attività produttive e all’internazionalizzazione del sistema produttivo Ambrogio Brenna, nel corso di una conferenza stampa in cui sono stati illustrati natura e finalità della nuova sede, voluta dalla Regione e realizzata dall’Enoteca italiana di Siena. “Yishang – ha spiegato Brenna – nasce dall’idea di creare in Cina una porta d’accesso privilegiata per la cultura del vino e per tutti quegli operatori toscani di settore che intendono promuovere il suo consumo! e che vogliono incontrare i protagonisti del mercato cinese (! importat ori, distributori, giornalisti, sommelier). L’obiettivo è quello di accreditare la sede di Yishang come centro di eccellenza per occasioni di presentazione dei vini toscani, per seminari, degustazioni, eventi culturali ma anche come punto d’appoggio per gli operatori che intendono proporsi sul mercato cinese”. Contenuti e obiettivi della nuova sede, oltreché dall’assessore Brenna sono stati illustrati dall’assessore alle attività produttive della Provincia di Siena Mauro Mariotti, dal vicepresidente dell’Enoteca Italiana e Presidente Yishang Camilla Dei e dal commissario di Toscana Promozione Silvia Burzagli. Il mercato del vino è in fortissima espansione in tutta l’area asiatica, in quella cinese in particolare: secondo l’Istituto per il commercio estero, la crescita nei prossimi cinque anni oscillerà tra il 10 e il 20%. Gli attuali consumatori cinesi (circa 10 milioni ) aumenteran! no notevolmente e dunque si incrementeranno le potenzialità di accesso per i nostri produttori. Nel 2007 la Toscana ha esportato in Cina vini rossi di qualità per una valore di oltre 1 milione e 670 mila euro con un +71,1 rispetto al 2006; trend positivo anche per i bianchi: +30%. In questo modo la nostra regione ha contributo alla crescita complessiva delle esportazioni italiane di vino sul mercato cinese: l’Italia è al quarto posto tra i Paesi esportatori dopo Francia, Cile e Australia. Il consumatore tipo fa parte del ceto medio alto, ha un’età compresa tra i 30 e i 45 anni, abita in città e concepisce il vino sopratutto come status symbol. A questo tipo di target, oltrechè al mondo commerciale cinese si rivolgeranno molte delle iniziative in programma presso la sede cinese del vino toscano a partire dalla inaugurazione, che si svolgerà martedì e che avrà per protagonisti la stampa spec! ializzata, gli importatori asiatici, il mondo della ristorazio! ne. La sede di Shangai, diventerà poi vetrina e punto di coordinamento di tutte le attività promozionali legate al vino , ma sarà allo stesso tempo a disposizione di ciascuna azienda toscana che vorrà effettuare iniziative promozionali e degustazioni. L’enoteca di Shangai, avamposto del vino toscano in Cina Sarà un autentico “avamposto” del vino toscano in Cina. Una sorta di enoteca poli-funzionale, nel cuore della super potenza d’Asia, per affermare e diffondere la cultura enologica della nostra regione. La nuova sede del vino toscano a Shangai, Shanghai Yishang Wine Businness Consulting, occuperà una superficie di 380 metri quadrati a Luwan, distretto centrale della vitalissima capitale economica della Cina moderna. Nata da un progetto della Regione Toscana, la nuova sede è gestita da una società costituita dall’Enoteca Italiana di Siena e! promossa e sostenuta finanziariamente, oltrechè dalla Regione, dal Monte dei Paschi di Siena, dalla Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, dalla Provincia di Siena, dalla Camera di Commercio di Siena. Al progetto partecipano anche alcune Province toscane (Firenze, Grosseto, Arezzo) e alcuni Consorzi di tutela (Chianti, Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Giminiano). La struttura, dotata di tutte le attrezzature necessarie per lo svolgimento di degustazioni e di corsi di formazione rivolti a quanti in Cina si avvicinano al vino per motivi professionali, ma non solo, dispone inoltre di ambienti e di strumenti della comunicazione, a disposizione di tutti i soggetti toscani interessati (aziende, ristoratori, sommelier ecc. ), per l’attuazione di progetti di marketing, commerciali e tecnici, a supporto delle attività di promozione dei vini toscani in Cina. La Shanghai Yishang Wine Business Co! nsulting Co. Si propone come vetrina importantissima della cul! tura eno logica della nostra regione, con l’obiettivo strategico di creare un punto di coordinamento delle attività promozionali legate al vino, che fino ad oggi si sono dispiegate in Cina ma senza il necessario coordinamento. Oltre ad ospitare iniziative di carattere collettivo, la struttura sarà a disposizione di ciascuna azienda toscana che tramite la Shanghai Yishang - all’interno della quale non verrà effettuata attività di vendita di vino -, avrà la possibilità di organizzare attività promozionali, di show case della propria produzione e di effettuare degustazioni dei propri prodotti a Shanghai. La Shanghai Yishang, dispone di una licenza di consulenza nel settore del vino, ma potrà ricevere i prodotti spediti dalle imprese toscane e diffondere qualsiasi materiale promozionale inviato e predisporlo in lingua cinese. Le potenzialità del mercato cinese per il vino to! scano L’italia e il mercato cinese del vino Nel 2007, l’Italia ha esportato vino sul mercato cinese per un valore complessivo di oltre 20milioni di dollari, il 68,3% in più rispetto al 2006. L’italia è così arrivata al 4° posto tra i paesi esportatori di vino in Cina, dopo Francia, Cile e Australia e al 3° tra i paesi esportatori di vino imbottigliato, dopo Francia e Australia, ma con un trend di crescita migliore. L’export toscano Nel 2007 la Toscana ha esportato in Cina vini rossi di qualità per un valore di oltre 1 milione e 670 mila euro facendo registrare un +71,1% rispetto al 2006. Cresciute anche le esportazioni di vini bianchi di qualità: +30%. Il profilo del consumatore cinese Si calcola che in Cina il numero dei consumatori di vino superi i 10 milioni e che questa cifra tenderà ad aumentare. ! Il consumatore tipo fa parte del ceto medio-alto, ha un et&ag! rave; co mpresa tra i 30 e i 45 anni ed un alto livello di scolarizzazione, abita in città e concepisce il vino soprattutto come status symbol. Secondo un dossier apparso su Vitisphere i criteri che determinano la scelta d’acquisto sono dettati soprattutto dalla marca (44%), dal gusto (28%), dal prezzo (16%), dall’origine (8%) e dall’imballaggio (4%). I prezzi si aggirano tra 2-3 euro per il vino cinese in bottiglia e 8-18 euro per i vini d’importazione. Questi ultimi hanno conquistato l’80% del mercato del vino a Shangai, città da sempre sensibile all’influenza di gusti e mode occidentali. Riguardo alla tipologia di vino, il consumatore tipo preferisce vini giovani, invitanti e di prezzo medio. Interscambio Italia-cina: la Toscana è al 5° posto Tra i mercati di destinazione del made in Tuscany, la Cina si colloca al 9° posto. Per quanto riguarda l’import, invece, il mercato cinese &egra! ve; al 3° posto tra le aree di provenienza delle merci acquistate dalla nostra regione. Dando uno sguardo agli scambi commerciali Italia-cina, la Toscana si colloca al 5° posto tra le regioni italiane sia per quanto riguarda l’export che l’import con quote che corrispondono, rispettivamente, al 6,3% e al 7,1% delle esportazioni ed importazioni italiane su questo mercato Interscambio Toscana-cina: un po’ di dati Nel 2007 la Toscana ha esportato in Cina merci per un valore complessivo di circa 400 milioni di euro, pari all’1,5% dell’export toscano nel mondo. Questi i settori principali dell’export toscano in Cina: macchine ed apparecchi meccanici (quota 27,4%), cuoio e prodotti in cuoio, pelle e similari (quota 20,9% con incidenza su totale Italia-cina del 24,9%), prodotti delle industrie tessili e dell´abbigliamento (quota 15,9% con incidenza su totale Italia-cina del 17,7%), prodotti chimici e! fibre sintetiche e artificiali (quota 10,8%), gioielli e arti! coli di oreficeria (quota 4,8% con incidenza su totale Italia-cina del 17,2%). . |
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