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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Luglio 2008
 
   
  CASA, LE PROVINCE EMILIANE CONTRO IL GOVERNO NO ALLE SCELTE DELL´ESECUTIVO DALL´ASSESSORE GAZZOLO E DAI COLLEGHI DI MODENA, PARMA E REGGIO

 
   
  Piacenza, 8 luglio 2008 - Gli Assessori alle Politiche Abitative delle Province di Piacenza, Paola Gazzolo, Modena, Maurizio Maletti, Parma, Ettore Manno, e Reggio Emilia, Marcello Stecco, si sono incontrati a Parma nei giorni scorsi per il Comitato di Coordinamento previsto dal protocollo di Intesa tra le quattro Province ed hanno, in quella circostanza, espresso grande preoccupazione e forte dissenso per le misure per la casa contenute nella “Manovra d’estate” del Governo (decreto legge 112 del 2008). La proposta, hanno convenuto i quattro amministratori, ha come effetto immediato il blocco degli interventi predisposti col fondo di 550 milioni di euro. , già definiti a livello di Stato-regioni e pronti per essere finanziati. Questo significa al momento fermare interventi per 664 alloggi per l’affitto nelle 4 Province, e più precisamente: Modena 195; Parma 90; Piacenza 162; Reggio Emilia 217. Mentre si proclama di voler fare politiche per dare la casa a tutti, di fatto si bloccano interventi per le fasce più deboli e che potrebbero partire immediatamente, Si rischia di vanificare così un lungo lavoro fatto in sede locale e regionale, anche con la collaborazione delle Acer e dei Tavoli provinciali per la casa. Si chiede alla Regione Emilia Romagna di difendere tutto il programma definito e di adoperarsi per la sua rapida attuazione. Comunque, si rischia di perdere un altro anno di lavoro. Ad aggravare il blocco dei programmi, sottolineano inoltre i quattro amministratori, si aggiunge la proposta avanzata dal Governo di alienare il patrimonio pubblico (svendendolo, poiché sembra venga preso a riferimento il valore dei canoni e non quello degli immobili). I quattro Assessori esèromono totale contrarietà a tale proposta, perchè svende e riduce, a loro parere, il già scarso patrimonio pubblico, che andrebbe invece aumentato e portato alle percentuali dei paesi europei; perché diminuisce le risposte per l’affitto a prezzi accessibili, che invece andrebbero aumentate; perché affida la soluzione del problema casa al solo mercato, che ha già dimostrato da solo di non riuscire. Va invece approfondita e può essere positiva, rilevano ancora gli amministratori, l’istituzione di fondi di rotazione per realizzare case, preferibilmente alloggi sociali. Ma essa va perseguita individuando risorse aggiuntive e costruendo collaborazione tra pubblico e privato, non basandosi sulle dismissioni di patrimonio pubblico. Inoltre, Il Fondo va istituito a livello regionale. Gli Assessori chiedono alla Regione Emilia Romagna di dare ancora più corpo e forza ad una propria azione per il diritto alla casa che ribadisca che: il patrimonio pubblico è proprietà dei Comuni e sono loro a deciderne la migliore utilizzazione, con il vincolo che le politiche abitative pubbliche tendano a non far diminuire il patrimonio pubblico; anche la pianificazione territoriale può ulteriormente concorrere a dare risposte a tale problema. A tale proposito si sostiene e si sollecita l’approvazione della proposta di L. R. Che, modificando la legge 20/2000, favorisce iniziative per l’Edilizia Residenziale Sociale; è urgente lo sblocco degli interventi già definiti (art. 21) ed ulteriori misure per attuare l’intero programma proposto e concordato con le Province; va rapidamente approvato il bando 3000 alloggi per l’affitto e vanno ricercate risorse per la sua completa attuazione; vanno favorite, anche nell’edilizia pubblica e residenziale sociale, misure e azioni per il risparmio energetico; va perseguita la costruzione di un fondo rotativo regionale a sostegno delle politiche per la casa e l’affitto. La realizzazione della Conferenza Regionale per la casa - a cui la Regione Emilia Romagna sta lavorando - può costituire una proficua occasione per rilanciare una politica efficace nel settore. Gli Assessori invitano anche i parlamentari eletti nei propri territorii a farsi carico del problema della casa, favorendo: l’immediato sblocco dei 550 milioni di €. Per i programmi già definiti e pronti; politiche per la costruzione di un reale mercato per l’affitto a prezzi sostenibili (e non solo politiche per la proprietà) l’aumento, e non la riduzione (e la svendita) del patrimonio pubblico il rilancio di un piano nazionale per la casa. .  
   
 

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