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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Luglio 2008 |
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TOSCANA: LA REGIONE CONTINUERÀ A SOSTENERE IL MANIFATTURIERO SERVE UN CAMBIO DI PROSPETTIVA NELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE
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Firenze, 8 luglio 2008 - Esiste davvero un ‘caso’ Toscana o questo è soltanto un tassello, con proprie caratteristiche, di quello più generale italiano? È la domanda alla quale studiosi ed imprenditori toscani hanno cercato di dare una risposta nel corso del 2° Forum sull’economia toscana che si è tenuto ieri nella Sala Verde della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Erano presenti tra gli altri, oltre al presidente della Regione Claudio Martini, Antonella Mansi presidente Confindustria Toscana, Alessio Gramolati segretario della Cgil Toscana, Marco Baldi presidente Cna Toscana e Aureliano Benedetti, presidente della Banca Cassa di Risparmio di Firenze che, con l´Irpet, ha promosso l´incontro. «La Regione conferma la propria volontà di investire sul manifatturiero, come sui servizi più avanzati – ha chiarito il presidente della Toscana, Claudio Martini - Tutto il Programma regionale di sviLuppo incentrato su questo asse. Ma va anche detto che le politiche industriali e la capacità di creare prodotti nuovi e più competitivi stanno nelle competenze nazionali e poco in quelle europee o regionali. Molto di più può fare la Regione, ad esempio, in campo agricolo». Ad inquadrare la situazione era stato, all’inizio della mattinata, il ricercatore dell’Irpet Stefano Casini Benvenuti. In Italia il Pil cresce regolarmente meno dell’area euro di circa un punto percentuale. Le dinamiche toscane, ha spiegato, sono simili. Non esiste dunque un ‘caso’ Toscana. L’industria manifatturiera soffre però di più: tra il 2001 e il 2007 ha registrato un calo del 7% del valore aggiunto, la moda ha perso addirittura il 19% e solo la meccanica è cresciuta dell’1,8. Le esportazioni estere, perché legate all’area del dollaro, sono cresciute nello stesso periodo solo del 2,6%! l’anno contro il 4,7% dell’italia. E solo perché la Toscana è meno manifatturiera di altre regioni e meno aperta sul fronte delle esportazioni, ha spiegato sempre il ricercatore dell’Irpet, queste performance non si traducono in un peggiore andamento del Pil. «Le richieste che stamani sono arrivate sono tante – ha commentato Martini - Purtroppo le risorse a disposizione non bastano a soddisfarle tutte e l’attitudine alla finanza di progetto non è cresciuta come poteva. Dobbiamo allora fare una scelta: cambiare il modello di gestione oppure stabilire delle priorità, insieme. E’ necessario anche un cambio di prospettiva sul fronte dell’internazionalizzazione». L’ultima battuta è sulle infrastrutture. «Su Alta velocità, Corridoio tirrenico e Due mari non c’è alcun ostacolo da parte della Regione, - spiega Martini – Per la realizzazione di alcune di queste opere la Regione si è molto spesa contro partiti trasversali che le volevano invece bloccare. Per realizzarle servono però risorse che non sono nella disponibilità della Regione». . |
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