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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Luglio 2008 |
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CRISI ALIMENTARE: COME NUTRIRE IL MONDO INTERO?
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Nei prossimi quarant´anni la popolazione mondiale raggiungerà quota nove miliardi. Il prezzo dei generi alimentari di prima necessità, come riso e mais, continua a crescere ogni anno, con punte che arrivano al 70%. Gli europarlamentari e il governo francese, riuniti al Parlamento europeo si sono chiesti: "Chi nutrirà il mondo?". Questo infatti il titolo che ha marcato il seminario del 3 luglio a Bruxelles, a cui hanno partecipato anche rappresentati accademici e figure politiche africane. Le cifre della crisi - Il Presidente del Parlamento europeo Hans-gert Pöttering ha aperto l´incontro ricordando che "a soffrire di sete e malnutrizione sono 850 milioni di persone nel mondo", fra i quali 170 milioni bambini e ogni anno "5,6 milioni di bambini muoiono di fame". Pöttering ha ricordato come l´obiettivo sia quello di adempiere agli "Obiettivi del Millennio", cioè ridurre drasticamente i prezzi delle derrate e garantire un sostentamento alle popolazioni in crescita entro il 2015. Secondo i dati della Banca Mondiale, nei paesi in via di sviluppo sono 100 milioni le persone che cadranno oltre la soglia della povertà. "A causa del costo dei prodotti alimentari, nel 2007, sono 50 milioni in più le persone che soffrono la denutrizione", questi i dati forniti da Jaques Diouf, direttore generale della Fao. Il punto di vista europeo - Il deputato spagnolo Josep Borrell del gruppo socialista (Pse) e presidente della commissione parlamentare per lo sviluppo, sostiene che per aumentare la produzione alimentare siano necessari ulteriori investimenti. Nei paesi in via di sviluppo, infatti, "solo il 4% delle spese pubbliche sono riservate al settore primario. È sull´industria che si ha la tendenza a investire e questo rende le nostre città mostruose", ha dichiarato. La commissaria europea per l´Agricoltura, Mariann Fisher Boel, sostiene che l´Europa abbia già adottato delle misure per incoraggiare la produzione di latte, per disporre più terre da coltivare e abolire i dazi all´importazione. "Non escludo, ha affermato, che per risolvere questo problema si debba ricorrere agli Ogm, d´altronde, la soia importata in Europa é per l´80% geneticamente modificata". Ma l´impegno dei politici europei é volto soprattutto all´Africa: "Aiuti per avviare l´agricoltura tramite sementi e fertilizzanti e una politica anti-protezionista", è quello che si dovrebbe fare per commissario europeo allo sviluppo Louis Michel. "1 dollaro o 1 euro investito in agricoltura é il modo più efficiente per contrastare la povertà", ha proposto il ministro dell´agricoltura francese Michel Barnier. La mietitura di una nuova agricoltura - Secondo Neil Parish, eurodeputato britannico e presidente della commissione parlamentare per l´agricoltura del gruppo del partito popolare europeo e democratici europei (Ppe-de), "é necessario liberare gli agricoltori europei dai lacciuoli della burocrazia, sostenere il mercato attraverso sovvenzioni e permettere loro di poter finalmente nutrire il mondo". "Giocano un ruolo cruciale i giovani agricoltori", gli ha fatto eco Keti Partanen presidente della federazione internazionale dei produttori agricoli (Ifap), che ha ricordato come "bisogna puntare su di loro perché attenti alla qualità dei prodotti, allo sviluppo a livello locale e all´innovazione del settore". Una visione pessimistica invece quella avanzata da Michel Griffon, direttore generale dell´agenzia nazionale francese per la ricerca: "Non ci sarà abbastanza spazio sulla Tterra nei prossimi 40 anni se la domanda alimentare dovesse rimanere su questi standard". Poi si è chiesto: "Le sfide future? Bisogna per forza partire dai cambiamenti climatici, ridurre l´emissione di Co2, risolvere il problema della desertificazione e della scarsità d´acqua". Mal d´Africa - Circa 450 milioni di agricoltori coltivano meno di due ettari di terra, e questa cifra rappresenta un terzo dei coltivatori mondiali. Il ministro dell´agricoltura del Marocco Aziz Akhannouch, ha spiegato che il 45% della popolazione marocchina è impiegata nel settore rurale, ma la siccità rappresenta un problema che incrementa la povertà. Questa crisi, sostiene Akhannouch, può essere risolta soltanto attraverso aiuti, investimenti e scambi commerciali. Ousseni Salifou, commissario per l´agricoltura della comunità economica degli Stati dell´Africa occidentale, lancia l´allarme sulla necessità di aiuti contro la povertà estrema nei suoi territori, e con orgoglio dichiara: "Il potenziale é qui in Africa". . |
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