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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Luglio 2008
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO, BCE: I TASSI D’INTERESSE NON COMPROMETTANO LA CRESCITA

 
   
  Strasburgo, 10 luglio 2008 - Apprezzando l’operato della Bce nel 2007, specie nel far fronte alla crisi dei subprime, il Parlamento sollecita la creazione di un quadro Ue per la sorveglianza finanziaria. Rileva poi che ogni ulteriore aumento dei tassi di interesse dovrebbe essere effettuato con cautela per non compromettere la crescita economica, ma gli Stati membri devono attuare riforme strutturali. Chiedendo maggiore coordinamento in materia di cambi, esorta decisioni più trasparenti in seno alla Bce. Approvando con 501 voti favorevoli, 83 contrari e 78 astensioni la relazione di Olle Schmidt (Alde/adle, Se) sul rapporto annuale della Banca centrale europea (Bce) per il 2007, il Parlamento constata anzitutto - «con soddisfazione» - che a dieci anni dal varo dell’Unione economica e monetaria (Uem) sia la Bce sia l’euro «godono di rispetto e accettazione generale sul panorama economico mondiale» e osserva come l’euro «abbia acquistato pregio di valuta globale quasi al pari del dollaro americano». Rammenta inoltre che il Trattato distingue esplicitamente tra gli obiettivi della Bce in materia di stabilità dei prezzi e quelli di sostegno alle politiche economiche generali. Obiettivi che, per i deputati, «non possono essere semplicemente considerati surrogabili». Evidenzia poi «l´importanza dell´indipendenza della Bce» nell´assolvere questo duplice incarico. Tassi d’interesse, inflazione e parità euro/dollaro - Alla luce della recente correzione della crescita attesa, il Parlamento sottolinea che, «qualsiasi ulteriore aumento dei tassi di interesse dovrebbe essere effettuato con cautela per non compromettere la crescita economica». Osserva peraltro che, al fine di sostenere la ripresa economica, gli Stati membri devono attuare le riforme strutturali e le attività d´investimento necessarie. Riconoscendo poi la crescente spinta verso l´alto dell´inflazione, alla quale contribuiscono in particolare i prezzi dei prodotti alimentari e dell´energia, chiede alla Bce di intensificare il dialogo con le banche centrali nazionali su tale questione «al fine di richiamare una forte attenzione sulla stabilità dei prezzi a livello globale». Nel prendere atto dell´apprezzamento dell´euro rispetto al dollaro americano, i deputati rilevano l´obiettivo della stabilità dei prezzi ma, al contempo, riconoscono che cambiamenti repentini e notevoli nel tasso di cambio della moneta unica «non dovrebbero ostacolare la capacità della Bce di gestire la propria politica monetaria, di fronte a una causa di inflazione o, in alternativa, difficili prospettive di crescita per i paesi che dipendono dall´esportazione». Invitano quindi la Bce a seguire da vicino tali sviluppi e, se del caso, a adottare le misure necessarie, mentre l’Eurogruppo, la Commissione e la stessa Bce dovrebbero rafforzare il coordinamento delle loro azioni nel settore della politica sui tassi di cambio. Un quadro Ue per la sorveglianza finanziaria - In merito alla stabilità finanziaria, i deputati riconoscono «l’eccellente operato» della Bce nella gestione delle perturbazioni dei mercati finanziari scatenate dalla crisi dei mutui sub-prime americani, come l´immissione di liquidità sul mercato di un importo pari a 95 miliardi di euro mediante asta a tasso fisso al 4% che, assieme ad altre operazioni «ha centrato l’obiettivo di stabilizzare i tassi di interesse a brevissimo termine». Tali interventi, a loro parere, sono un’ulteriore testimonianza del valore di una politica monetaria comune prevista dalla Bce mirante a stabilizzare l’economia in periodi di instabilità. Vista la crescente complessità degli strumenti finanziari e la scarsa trasparenza delle esposizioni degli istituti finanziari, il Parlamento sottolinea la necessità di istituire un quadro Ue per la sorveglianza finanziaria, che preveda anche il coinvolgimento della Bce, e invita l´Eurogruppo a rafforzare le sue competenze e il coordinamento nell´ambito delle questioni relative alla regolamentazione e alla supervisione dei mercati finanziari. Esorta inoltre la Bce ad analizzare e valutare le conseguenze della crisi finanziaria e a verificare se dispone degli strumenti adeguati a gestire una crisi finanziaria transfrontaliera in Europa e di quali poteri necessiti al fine di migliorare la vigilanza macroprudenziale nell´area dell´euro. Evidenzia poi le accresciute esigenze di cooperazione fra banche nazionali e autorità di vigilanza «allo scopo di sostenere la stabilità dei mercati finanziari», visto in particolare il crescente livello di integrazione dei sistemi finanziari. Trasparenza e processi decisionali efficaci - Il Parlamento rammenta il costante appello ad una maggiore trasparenza in seno alla Bce e si compiace dei miglioramenti in tale settore già posti in essere e chiede alla Bce di fornirgli e rendere pubblico un resoconto annuale delle misure adottate per migliorare le sue prestazioni. Per i deputati, dovrebbe anche illustrare con chiarezza se il consenso in merito alle decisioni prese è stato raggiunto agevolmente oppure con maggiori difficoltà dovute al permanere di opinioni divergenti. I deputati esortano poi la Bce a presentare le proprie idee di riforma strutturale del Consiglio direttivo, visto che a partire dal 1° gennaio 2009 il numero di governatori dovrebbe essere superiore a 15. Osservano peraltro «la crescente urgenza» di riforme, dato il costante aumento del numero dei paesi partecipanti all´area dell´euro. E, in proposito, sostengono il suggerimento della Bce di considerare il peso economico degli Stati membri partecipanti come «fattore preponderante in vista della rotazione dei diritti di voto» e, a fini di efficienza, di «restringere il numero dei membri dotati di potere decisionale». Una sola voce nei forum internazionali - Il Parlamento sostiene un potenziamento dello sviluppo dell´area dell´euro che si esprima all´unisono nei forum internazionali. Osservando una solida ascesa nello status dell´euro quale valuta di levatura internazionale, rileva infatti che la rappresentanza dell´Ue sul fronte degli affari economici e monetari nelle sedi internazionali «non rispecchia adeguatamente il reale peso economico dell´area dell´euro». E ciò, per i deputati, può rappresentare «un ostacolo alla capacità di influire in maniera più significativa sulle questioni finanziarie in ambito internazionale». Pertanto esortano misure concrete necessarie a istituire una rappresentanza unitaria dell´area dell´euro in seno alle istituzioni finanziarie internazionali quali il Fmi. Background – dati economici 2007 citati dalla relazione - - il Pil dell’area dell’euro è cresciuto del 2,6 % (a fronte di un incremento del 2,7 % registrato nel 2006); - il tasso di inflazione si è assestato al 2,1% rispetto al 2,2% del 2006 «malgrado il contesto economico fosse caratterizzato da notevoli pressioni al rialzo dei prezzi»; - la Bce ha apportato ulteriori adeguamenti ai tassi di interesse nel 2007 fino a raggiungere il 4,0% di giugno da un tasso pari al 3,5% del dicembre 2006, mantenendo invariato tale livello nel corso del secondo semestre, - il tasso di cambio dell’euro si è apprezzato del 6,3% in termini nominali reali, e tale apprezzamento è stato particolarmente pronunciato nei confronti del Dollaro americano (11,8%), - la prevista crescita dell´inflazione nell´area dell´euro ad una percentuale variabile fra il 2,0% e il 3,0% nel corso del 2008, essenzialmente sulla scia dell´attuale tendenza al rialzo dei prezzi delle materie prime, cui farà seguito una diminuzione ad un valore più moderato oscillante fra l´1,2% e il 2,4% nel 2009. .  
   
 

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