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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Luglio 2008
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: AGEVOLARE IL TRASFERIMENTO DELLE ECOTECNOLOGIE ALLE IMPRESE

 
   
  Strasburgo, 10 luglio 2008 - Il Parlamento sollecita una politica Ue sulle tecnologie energetiche. Rilevando la necessità di ridurre il costo dell´energia verde, chiede un migliore trasferimento di tecnologie alle imprese e invita il settore privato a investire di più nella ricerca. Sostiene le proposte Iniziative industriali europee su energia eolica, solare e bioenergia, nonché per la cattura del carbonio e la fissione nucleare, e chiede più risorse per l´efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Una politica europea sulle tecnologie energetiche e l´adeguatezza della sua base finanziaria sono fondamentali per conseguire gli obiettivi dell´Ue in materia di energia e cambiamento climatico entro il 2020. Adottando con 596 voti favorevoli, 85 contrari e 14 astenuti la relazione di Jerzy Buzek (Ppe/de, Pl), il Parlamento sottolinea la necessità di sviluppare e applicare tecnologie energetiche innovative, a basso costo e a basse emissioni di carbonio, l´efficienza energetica e l´energia rinnovabile, «essenziali per ridurre il costo per l´abbattimento delle emissioni e creare nuovi mercati per l´industria dell´Ue, garantendo un impegno globale per affrontare il cambiamento climatico». Rileva inoltre che tecnologie a basse emissioni possono contribuire al raggiungimento di un «nuovo accordo internazionale sul cambiamento climatico atto a sostituire il regime del protocollo di Kyoto». I deputati si rammaricano tuttavia per il fatto che il Piano strategico europeo per le tecnologie energetiche (Piano Set) si concentri soprattutto sulle misure orientate all´offerta e trascuri quelle idonee a ridurre la domanda di energia, come i risparmi di energia e l´efficienza energetica. Chiedono quindi che l´efficienza energetica occupi un posto di maggior rilievo nel Piano, «dato che si tratta del settore che vanta le più grandi potenzialità per riduzioni delle emissioni efficaci sotto il profilo dei costi nel medio periodo». Sottolineano poi che nuove tecnologie possono facilitare la diversificazione delle fonti energetiche, ridurre la domanda di energia e fornire metodi meno inquinanti e più sicuri a sostegno della sicurezza degli approvvigionamenti energetici. Agevolare il trasferimento tecnologico alle imprese e sostenere le energie pulite - Secondo i deputati, è essenziale ridurre il costo dell´energia «verde» e dare forte impulso all´innovazione nel settore energetico, migliorando il processo di trasferimento tecnologico dai centri di ricerca alle imprese, riducendo i tempi di penetrazione sul mercato e ponendo fine «all´attuale inerzia tecnologica e regolamentare», nonché migliorando l´interconnessione delle reti. Sono favorevoli alla costituzione di un gruppo direttivo di alto livello e all´introduzione di un sistema di informazione trasparente e facilmente accessibile per tali tecnologie, in particolare per le Pmi. Sollecitano inoltre il settore privato a investire maggiormente nelle attività di ricerca ed a assumersi più rischi, «essendo questa una condizione preliminare perché l´Ue possa porsi all´avanguardia in questo settore». Chiedono poi maggiori risorse a favore del partenariato con l´industria «per incoraggiare gli investimenti del settore privato nelle tecnologie a basse emissioni di carbonio», associando anche le Pmi, in particolare nell´ambito delle tecnologie per sistemi di approvvigionamento energetico diffusi. Il Parlamento chiede un maggiore supporto a favore delle tecnologie a basse emissioni di carbonio e plaude alle proposte Iniziative industriali europee (Eii), sottolineando comunque la necessità di accrescere il sostegno alla ricerca e allo sviluppo delle tecnologie che saranno necessarie nel lungo periodo, ponendo l´accento in particolare su quelle nel campo dell´energia solare, «che possono far divenire l´Europa indipendente sul piano energetico». Sostiene inoltre «con forza» le proposte Eii concernenti l´energia eolica, solare e la bioenergia, nonché la cattura, il trasporto e lo stoccaggio del biossido di carbonio, le reti elettriche e la fissione nucleare. Chiede di intensificare la ricerca nel campo dei biocombustibili e sottolinea l´importanza di sviluppare, su larga scala, la conversione di biomassa in gas per produrre idrogeno e combustibili sintetici liquidi. Inoltre, le Eii sulla fissione nucleare, secondo i deputati, dovrebbero «garantire continuità e comprendere attività di R&s sulle tecnologie di terza e quarta generazione». Un finanziamento adeguato e coordinato - I deputati invitano inoltre ad ampliare la ricerca e a rafforzare l´istruzione e la formazione. Chiedono quindi una cooperazione coordinata con gli Stati membri e ritengono che gli strumenti comunitari operanti a livello nazionale, come i Fondi strutturali, possano sostenere la ricerca, lo sviluppo e le capacità di innovazione. Ribadiscono poi che il piano Set dovrà creare capacità di ricerca e di innovazione in campo energetico su scala europea, ritenendo che «la soluzione risieda parzialmente nella creazione di strutture di ricerca europee». Invitano pertanto il Foro per la strategia europea in materia di infrastrutture di ricerca (Esfri) ad identificare le necessità europee in fatto di strutture di ricerca nel campo delle tecnologie energetiche innovative, come le tecnologie in materia di energie rinnovabili. Il Parlamento attende la comunicazione della Commissione sul finanziamento delle nuove tecnologie a basse emissioni di carbonio e delle nuove tecnologie Ccs. Ritiene che il Piano Set non dovrebbe essere finanziato attraverso la riassegnazione di finanziamenti messi a disposizione del settore energetico nell´ambito del Fp7 e del Cip, ma occorrerebbero «significative risorse aggiuntive a favore delle tecnologie nel campo dell´efficienza energetica e delle energie rinnovabili». Chiede quindi con urgenza un finanziamento e un sostegno adeguati a favore della R&s, della dimostrazione e della commercializzazione delle nuove tecnologie a basse emissioni e senza emissioni di carbonio affinché, a partire dal 2009, siano spesi «ogni anno almeno 2 miliardi del bilancio dell´Ue per sostenere tali tecnologie indipendentemente dal Fp7 e dal Cip». Infine, sollecita proposte relative a risorse supplementari nella revisione intermedia del quadro finanziario 2007-2013. .  
   
 

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