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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Luglio 2008
 
   
  PISTOIA: NATIMORTALITÀ DELLE IMPRESE NEL PRIMO TRIMESTRE 2008

 
   
   Pistoia, 14 luglio 2008 - Alla data del 31 marzo del 2008 il numero delle imprese registrate al Registro Imprese della Camera di Commercio di Pistoia è stato di 34. 121 di cui 29. 846 attive. Fra queste. Le imprese artigiane registrate sono state 10. 757 (10. 716 le attive). Nel corso del primo trimestre del 2007 a fronte di 801 nuove iscrizioni, sono cessate ben 1. 144 imprese con un tasso di crescita del sistema imprenditoriale negativo di -1 %, che rapportato al totale della Toscana (-0. 3 %) pone la provincia di Pistoia all’ultimo posto della graduatoria provinciale. Il maggior contributo alla costruzione del dato viene dalla componente artigiana. Infatti con 495 imprese cessate su 234 nuove iscrizioni il settore artigiano mostra una flessione del 2,4%. Il saldo movimprese nel primo trimestre dell’anno è tradizionalmente negativo, nel primo trimestre 2004 il tasso di crescita delle imprese in totale fu di –0,5%, nel 2005 - 0,40%, nel 2006 -0,14% e nel 2007 -0,48%. Congiuntura industria manifatturiera: I risultati dell’indagine congiunturale sull’industria manifatturiera del 1° trimestre 2008, manifestano lievi segnali positivi per la Provincia di Pistoia. La produzione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente aumenta dello 0,2%. Rispetto al trimestre precedente l’aumento è pari allo 0,5%. Il fatturato sia rispetto allo stesso trimestre del 2007, sia rispetto al trimestre aumenta del 1,5%. Bene la variazione negli ordinativi, sia interni (+0,5%),che provenienti dall’estero (1,3%). Settori economici: Nel dettaglio dei singoli comparti economici, si possono evidenziare dinamiche diverse, sia per la produzione che per il fatturato. L’analisi dei settori produttivi indica risultati tendenziali positivi della produzione industriale per il settore della produzione e lavorazione della carta (1. 9%), dell’industria alimentare (5,2%) ell’industria chimica,gomma e plastica (1,6%) e nell’industria meccanica 1,0. Positivo è inoltre il dato relativo all’industria tessile e maglieria (+1,2%) In difficoltà i settori dell’elettronica e mezzi di trasporto (-5,6%), il settore legato alla lavorazione delle pelli, del cuoio e delle calzature (-2,0%), l’industria dell’abbigliamento (-2,0%) e quella del mobile (-1,3%). Anche le dinamiche congiunturali, cioè le variazioni rispetto al trimestre precedente, presentano risultati diversi nei vari settori; esse sono in genere negative con l’eccezione dell’industria alimentare che vede aumentare la produzione del 1,9%, l’industria dell’abbigliamento che mostra una variazione di +13,8% l’industria della carta (+1,3%) e della plastica (0,5%). Per quanto riguarda il fatturato, diminuiscono in percentuale i settori delle calzature (-0,6%) dell’elettronica e mezzi di trasporto (-5%) e dei mobili (-1,8%) gli altri settori manifestano variazioni positive con una punto del settore alimentare che aumenta il fatturato del 10,8%: Ordinativi: Da valutare con attenzione è anche l’andamento degli ordinativi registrati dalle imprese nel periodo in esame, distinguendo gli ordinativi dall’interno con quelli dall’estero Globalmente, gli ordinativi dall’ interno aumentano del 0,5% e gli ordinativi dall’estero riprendono leggermente con una variazione del 1,3% contro la flessione dei trimestri precedenti. I settori che vedono un consistente aumento degli ordinativi dall’estero sono quelli del sistema moda (tessile +4,9%, abbigliamento +1 %, calzature +2,3%), della carta *4,9% e dell’industria delle materie plastiche (+6 %). Per gli ordinativi dall’interno, essi crescono soprattutto nei settori dell’industria alimentare, della metalmeccanica e della elettronica e mezzi di trasporto. Occupazione: A livello occupazionale, il dato, relativo al trimestre in esame, mostra una flessione pari al -1,6%. Il dato è negativo sia nella dimensione da 10 a 50 addetti che in quella superiore. La contrazione dell’occupazione è trasversale in quasi tutti i settori. I più colpiti sono il calzaturiero -4,2% e il settore dell’elettronica e mezzi di trasporto -6,5% Prezzi: L’aumento dei costi delle materie prime ha inciso sui listini delle imprese manifatturiere Pistoiesi. I prezzi sono infatti aumentati del 3 Le dinamiche degli aumenti per settore vedono aumentare maggiormente i prezzi nell’industria dei mobili (+5,9%), nell’alimentare (+9,1%) e nei prodotti derivanti dall’industria chimica gomma e plastica (+4,1%). Previsioni per il Ii° trimestre 2008: I risultati non del tutto negativi del primo trimestre 2008 portano a delle aspettative degli imprenditori per il 2° trimestre dell’anno improntate sull’ottimismo. Il 39. 1 % di risposte prevede un aumento della produzione (nel 2° trimestre rispetto al 1°) mentre il 15,6 % prevede una diminuzione, per un saldo positivo di quasi 24 punti percentuali. Buone le aspettative sulla domanda, sia interna che estera dove emerge un saldo rispettivamente di 15 e di 26 punti percentuali. Positivo anche il saldo in merito alle prospettive di occupazione (3%). Congiuntura del commercio al dettaglio: I dati riferiti al primo trimestre 2008, relativamente all’indagine congiunturale commercio al dettaglio presentano un calo del valore delle vendite in provincia di Pistoia pari a -0,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato, seppur negativo, è assai più contenuto rispetto alla media regionale che presenta una variazione di -1,1%. Ad incidere sul risultato totale sono le vendite nei settori non alimentari (-2,7%) e negli esercizi di piccola (-4,1%) e media dimensione (-3%). Positivo invece l’andamento delle vendite di prodotti alimentari (1,3%) e la performance della grande distribuzione +2,9% di cui i supermercati e gli ipermercati apportano un contributo del 2,1%. Nonostante i dati appena presentati l’indagine svolta da Unioncamere mostra come gli imprenditori del commercio in provincia di Pistoia non siano particolarmente pessimisti, il 52% di essi infatti prevede uno sviluppo della propria azienda nei prossimi 12 mesi. Anche in questo caso a farla da padrone è la grande distribuzione dove lo sviluppo è previsto nel 83% dei casi. .  
   
 

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