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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Luglio 2008
 
   
  DISAGIO GIOVANILE: RICHIESTA A GIOVANARDI E GELMINI CHE SERVIZIO CIVILE DIVENTI OBBLIGATORIO PER 6 MESI PER TUTTI I GIOVANI“

 
   
  Venezia, 14 luglio 2008 - “Bisogna dire basta. Bisogna cambiare decisamente rotta se vogliamo aiutare questa generazione di giovani. Scriverò immediatamente alla Ministra per l’Istruzione Gelmini e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia e al Servizio Civile Giovanardi chiedendo si faccia una norma nazionale che il servizio civile divenga obbligatorio per sei mesi per tutti i nostri giovani. Servizio da svolgere nelle case di riposo, negli ospedali, nelle associazioni culturali e/o ambientali, nei centri giovani, negli enti pubblici, insomma in tutte quelle realtà private o pubbliche che hanno bisogno come l’aria di aiuto concreto, di giovani che diano una mano. Il servizio civile obbligatorio aiuterebbe sicuramente a formare quel senso di appartenenza alla comunità e di cittadinanza, di rispetto per gli altri e per se stessi che oggi sembra quasi completamente perduto”. Lo afferma Stefano Valdegamberi, assessore regionale alle politiche sociali, annunciando l’appello che manderà ai due ministri del governo Berlusconi “perché - dice - non è un’emergenza solo a Verona ma interessa tutto il nostro Paese, i problemi per la sicurezza li abbiamo in casa nostra, dentro le nostre famiglie. Dobbiamo passare a contromisure concrete non solo stracciarci le vesti lasciando tutto come prima. Visto che è stata sospesa la leva che svolgeva una qualche funzione di responsabilizzazione, il servizio civile può essere uno strumento formidabile come esperienza di vita vissuta a diretto contatto con le più diverse realtà sociali, dove scoprire gli altri, come persone vere e non virtuali, dove conoscere se stessi, diventare consapevoli delle proprie responsabilità come esseri umani e anche della propria fortuna individuale quando si è a contatto con realtà umane e sociali gravi E’ indubbio - sottolinea Valdegamberi - che gli atti di stupidità e di pericolo messi in atto dai ragazzotti veronesi vadano repressi con durezza innanzitutto dalla legge ma anche dalle famiglie di questi soggetti e dalla scuola. Tuttavia, la mia considerazione di fondo è un’altra: la sicurezza è conseguenza diretta dell’educazione e del rispetto per se stessi e gli altri prima che dei militari schierati agli angoli delle strade con i mitra in mano. Educazione che manca sempre di più nei nostri giovani e in tutta la società, educazione al rispetto di sè e delle altre persone, educazione alle regole che devono stare alla base della vita di tutti, educazione al valore della vita, propria e degli altri. Su questo dobbiamo agire, e in fretta”. .  
   
 

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